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UNA PESCARESE A MESSINA | Un’estate al mare… da Giardini a Milazzo

Vi avevo parlato negli scorsi articoli (Clicca qui) di quanto duri siano stati per me i mesi iniziali, almeno fino al mese di luglio. A risollevare il mio morale fu la notizia che due tra le mie più care amiche, Vanessa e Daniela, sarebbero venute qui a Messina a trascorrere qualche giorno di vacanza e una delle due avrebbe soggiornato a casa mia.

Sono state in grado di farmi sentire a casa grazie alla loro presenza, e in quel momento ne avevo enormemente bisogno. Insieme al mio compagno Domenico, ci divertimmo a vestire i panni di Cicerone per condurre Daniela nei posti che a nostro parere doveva assolutamente visitare.

Lei, amante dell’arte e del teatro come me, rimase ammaliata dal Teatro Antico di Taormina. Avemmo la fortuna di trovare l’apertura serale del teatro alle visite, mentre il giorno precedente aveva ospitato uno spettacolo. Il fatto che, solo 24 ore prima, centinaia di persone avevano riempito gli spalti e un artista si fosse esibito lì, caricando l’aria di energia, mi galvanizzava ancora di più.

Un particolare del Teatro di Taormina

Devo dire che è uno dei posti del mio cuore e mi emoziono ogni volta che, saliti i gradoni in pietra, arrivo in cima alla platea e mi volto a godermi lo spettacolo dello scenario dietro il palco: le colonne mastodontiche, la città in lontananza, il mare nero che si mischia al nero del cielo e il confine tra i due delimitato solo dalle luci che le barche proiettano davanti a loro: senza di esse sembrerebbe quasi che fluttuino nel vuoto. E poi il regalo più grande: dietro il palco, su in alto, a destra, un rivolo rosso incandescente si stagliava contro la tela nera del cielo, e scendeva lentamente: la lava di un vulcano, l’Etna. Sul retro, in cima alle scale, dando le spalle alla platea, c’è la ringhiera meno illuminata, da cui ammirare il mare e Giardini – Naxos piccola e vestita a festa nelle notti d’estate. E da lì, alzando gli occhi al cielo, una luna piena gigantesca proiettava il suo bagliore candido in una lunga scia bianca che tagliava in due il mare nero. Come si dice a Pescara: “Chi ti pò ringrazia?”

 
Giardini-Naxos

Con Daniela visitammo anche Milazzo, la portammo lungo il sentiero che conduce alle Piscine di Venere, tra fichi d’india, scorci mozzafiato, scogliere e tanto vento, e dall’alto poter ammirare un paesaggio unico. Scesi tutti i gradini, ci ritagliammo uno spazio per noi ed entrammo in acqua. Passammo un pomeriggio fantastico, fatto di risate e bagni nel mare.

Amo viaggiare, condurre amici nei posti che conosco per illustrare loro tutto ciò che posso, guidarli in luoghi meno battuti dal turismo di massa, soprattutto se immersi nella natura. Portare la mia amica a fare questi giri, farle vedere le bellezze di Messina e provincia, ebbe su di me un effetto quasi terapeutico: da un lato mi divertivo e godevo della sua compagnia, perché mi mancava molto una persona amica; dall’altro mi servì per conoscere e apprezzare di più il posto in cui vivo.

 

Continua la prossima settimana

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Giro di Sicilia | L’ultima tappa parte da Giardini Naxos

Il Giro di Sicilia volge al termine. Nella giornata odierna, infatti, verrà percorso l’ultimo tratto che collega Giardini Naxos al rifugio/arrivo previsto sulle pendici dell’Etna.

Il Giro, che mancava da 42 anni, regala emozioni e spettacolo al pubblico che in massa si è riversato per le strade della Sicilia.

La partenza di oggi è fissata a Naxos, la seconda colonia greca in Sicilia dopo Messina, che fu fondata dal calcidese Teocle (Tucle) nel 734 a.C. secondo Tucidide (737-736 a.C. secondo Eusebio).

Sempre secondo Tucidide, da lì ripartì nel 729 a.C. per poi sbarcare nella piana di Catania, dove combatté contro i Siculi, fondando prima Leontini (Lentini), Tauromenion (Taormina) e infine Katane (Catania). Al culto del mito del grande navigatore colonizzatore è stata dedicata una statua in bronzo dal maestro Turi Azzolina.

Il fondatore calcidese Tucle

Un altro splendido monumento, presente sul lungomare, ci ricorda un altro avvenimento molto importante legato al nome dell’antica Naxos. Il Tempietto Olimpico, infatti, ricorda il passaggio della fiaccola olimpica da Giardini Naxos, in occasione delle Olimpiadi di Roma del 1960.
All’alba del 19 agosto 1960 fu organizzata a Giardini una cerimonia per ricordare Tisandros, un pugile dell’antica Naxos vincitore dal 572 al 560 a.C. di quattro edizioni dei Giochi. Nella trabeazione del tempietto sono incise epigrafi che ricordano Tisandros e le date di fondazione e distruzione di Naxos.

Il Tempietto Olimpico

Il sito archeologico dell’antica Naxos insiste sulla penisola di Schisò, con una superficie di circa 37 ettari. L’insenatura, esistente fra Capo Taormina e Capo Schisò e che forma la baia di Naxos, costituiva un riparo naturale per le piccole e fragili navi di allora. 

Nell’epoca moderna assunse il nome attuale di Giardini, che affiancò il vecchio toponimo Naxos. Ad oggi appartiene all’area metropolitana di Messina ed è, di fatto, la terza località del territorio messinese inserita all’interno di questa XXIV edizione del Giro di Sicilia, dopo Milazzo (arrivo della prima tappa, clicca qui) e Capo d’Orlando (partenza della seconda tappa, clicca qui).