Fonti rinnovabili

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Unime | Pubblicato su “Nature Chemistry” nuovo studio su fonti rinnovabili

E’ stato pubblicato sulla rivista “Nature Chemistry” un lavoro della dott.ssa Giuseppina La Ganga, assegnista di ricerca Unime e del Centro Interuniversitario sulla fotosintesi artificiale (sede di Messina) e risultato di una pluriennale collaborazione tra ricercatori del Dipartimento di Chibiofaram con numerose altre università nazionali ed estere. Lo studio è stato condotto insieme ad alcuni ricercatori delle Università di Padova, Trieste e Ferrara, del Sincrotrone Elettra di Trieste, dell’Università Tecnologica di Graz (Austria), dell’Università di Erlangen (Germania) e della Fondazione Basca per la Scienza di Bilbao (Spagna).

Nella ricerca di nuove risorse di energia da fonti rinnovabili e sostenibili – necessarie per fronteggiare il sempre crescente consumo energetico globale, destinato a raddoppiare entro il 2050 (da report ONU), e diminuire l’insostenibile attuale impatto ambientale della produzione di anidride carbonica dovuto all’utilizzo delle fonti energetiche fossili – la conversione diretta dell’energia solare in energia chimica (fotosintesi artificiale) occupa un posto estremamente importante.

Infatti, mentre la conversione di energia solare in energia elettrica (fotovoltaico) è ben sviluppata, la fotosintesi artificiale, che permetterebbe di convertire direttamente energia diffusa e intermittente quale l’energia solare in specie chimiche ad alta energia quali idrogeno molecolare e metano a partire da specie a bassa energia quali acqua e anidride carbonica (sottraendo anche anidride carbonica dall’atmosfera) è una tecnologia con più ampie possibilità di sviluppo nel futuro.

Lo studio dimostra come nanostrutture sintetiche basate sulla organizzazione gerarchica di cromofori organici e catalizzatori molecolari costituiti da poliossometallati siano in grado di ossidare l’acqua ad ossigeno, una delle funzioni chiave della fotosintesi, con efficienze significative, anche con fotoni a bassa energia e con notevole stabilità nel tempo. Il lavoro apre nuove ed importanti prospettive per la progettazione di specie molecolari auto-assemblate per la fotosintesi artificiale.