NEWS | Brescia, la città illuminata corre verso il 2023
Bergamo e Brescia, due delle città maggiormente colpite dalla pandemia, sono state scelte come le capitali della Cultura nel 2023. A presentare l’iniziativa è stato l’assessore regionale alla Cultura e Autonomia, Stefano Bruno Galli che, insieme al collega bresciano Fabio Rolfi, ha visitato alcune realtà culturali della città.
La Leonessa torna a risplendere dopo la pandemia
Brescia sarà al centro dell’attenzione nazionale e internazionale.
Dalla Regione Lombardia c’è un impegno straordinario di risorse e di energie per fare in modo che il 2023 lasci un segno a lungo termine, faccia risplendere questa città come grande realtà culturale, fortemente attrattiva. “Oggi ho avuto modo di visitare due eccellenze, scambiando idee e progetti per il futuro” afferma Stefano Bruno Galli che, insieme al collega Fabio Rolfi, ha visitato alcune realtà culturali della città. La prima tappa è stata la sede della LABA in via Don Vender per poi proseguire verso la sede del Festival pianistico Internazionale in piazza Paolo VI.
“Abbiamo stanziato 6 milioni di euro per le infrastrutture, oltre alla previsione di investimenti in deroga alla programmazione annuale e triennale di settore. Sono risorse che serviranno per la via ciclabile tra Bergamo e Brescia, animata da impianti culturali, e per la mobilità sostenibile. Abbiamo fatto anche un investimento straordinario da 500.000 euro per gli eventi che animeranno la rassegna”.
Due città, una Capitale della Cultura
Prende corpo il percorso di “Brescia e Bergamo capitali italiane della cultura 2023”. Il progetto è realizzato con la volontà di sfruttare questo evento a lungo termine per rilanciare l’attrattività e favorire la ripartenza economica attivando pratiche culturali, imprenditoriali e istituzionali. La base della progettualità sarà la cultura che svolgerà un ruolo importante a servizio dello sviluppo sociale ed economico per la realizzazione di una città allargata, radicata, e policentrica. Una città pronta a rappresentare una realtà costituita da eccellenze nel campo del lavoro, dell’impresa, della tecnologia, della solidarietà e dell’inclusione sociale.
Galli ha dichiarato: “Queste due città sono tra le più colpite dalla pandemia. Sceglierle come capitali della cultura è anche un riconoscimento al patrimonio diffuso e alle meraviglie artistiche che le caratterizzano. Per questo abbiamo lavorato e continueremo a lavorare con istituzioni, associazioni e realtà del territorio affinché questo evento sia visto come un patrimonio globale delle città, un termine da cui partire anche a livello economico nella fase post pandemica, utilizzando la cultura come leva privilegiata per lo sviluppo”.