La proposta del Museo di Geografia dell’Università di Padova è rivolta a bambini e ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo grado (e alle loro famiglie) e prevede diverse prove ispirate alla leggendaria saga scritta dall’autrice J. K. Rowling. I partecipanti saranno catapultati in un mondo fantastico dove, tra pietre filosofali, indovinelli e mappe, riusciranno a svelare alcuni dei segreti geografici custoditi presso il Museo. In chiusura sarà possibile costruirsi la propria bacchetta magica personalizzata.
Costi e prenotazioni
Le esperienze al Museo durano 90 minuti e si rivolgono a gruppi già composti (fino ad un massimo di 10 persone tra bambini, ragazzi e adulti). Gli orari in cui è possibile svolgere le esperienze sono: al mattino (turni alle 9:30 e alle 11:00); al pomeriggio (turni alle 15 e alle 16:30).
Il costo è di 75,00 euro a gruppo. Il prezzo include l’ingresso al Museo di Geografia, la guida di un educatore o educatrice museale e il materiale messo a disposizione. Per prenotare è necessario scrivere una email all’indirizzo museo.geografia@unipd.it indicando i giorni e gli orari a cui si è interessati.
Oggi, 5 giugno 2021, alle ore 17 nella Villa Romana del Casale di Piazza Armerina (EN) si svolgerà l’incontro Allevamento di cavalli nel centro della Sicilia nella tarda antichità. Presenterà l’archeologa Antonella Arena che ha incentrato buona parte dei suoi studi sui marchi di scuderia presenti, oltre che in Sicilia, anche nei mosaici spagnoli e cartaginesi.
Al centro dell’attenzione ci saranno soprattutto i mosaici a tema equestre presenti all’interno della Villa romana del Casale. L’obiettivo è altresì quello di creare delle correlazioni con i ritrovamenti della villa rurale di contrada Gerace (EN), situata 15 chilometri a Nord dalla Villa del Casale. Nel complesso di quest’ultima si ipotizza la pratica dell’allevamento e il commercio di cavalli, destinati ai giochi e alle gare nei circhi romani.
La dottoressa Arena ha affermato: «I bolli ritrovati in contrada Gerace raffigurano cavalli con ramo di palma e corona di alloro e l’iscrizione del nome di Philippianus, che ricorre altresì nel mosaico del pavimento del fridgidarium delle terme; questi dati suggeriscono come il proprietario avesse un allevamento di cavalli. Ipotesi confermata anche dal ritrovamento di numerose ossa di cavalli adulti e puledri».
Le parole del direttore del Parco e dell’assessore Samonà
«Un’inusuale lettura dei mosaici della Villa ci accompagna in un suggestivo viaggio nel tempo, evidenziando un aspetto caratteristico legato alla presenza dei cavalli nella Sicilia centrale durante l’antichità». Commenta così Liborio Calascibetta, direttore del Parco archeologico di Morgantina e Villa del Casale (EN).
«L’iniziativa proposta dal Parco di Morgantina e Villa del Casale evidenzia la molteplicità degli sguardi con cui si può conoscere un sito archeologico ricco di interessanti ritrovamenti e suggestioni quale è la Villa romana del Casale, fastosa residenza inserita nel 1997 nella lista dei beni di interesse culturale riconosciuti dall’UNESCO». Sulla medesima linea il commento dell’assessore ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana Alberto Samonà.
Informazioni per l’ingresso alla Villa
Ricordiamo che l’ingresso alla Villa del Casale è a pagamento secondo le tariffe ordinarie. Si può anche acquistare il biglietto cumulativo dei tre istituti (Museo di Aidone, Parco di Morgantina e Villa del Casale) con prenotazione obbligatoria su questo sito.
Le Delegazioni dell’AICC concretizzeranno le tante iniziative organizzate nel dettaglio in questi mesi, la Delegazione di Roma ha canalizzato il grande impegno delle forze dell’AICC sul territorio nazionale preparando una manifestazione molto ampia in contenuti e temi. Grande punto di forza della Delegazione AICC della Capitale è il patrocinio della Consulta Universitaria di Studi Latini, delle delegazioni AICC di Viterbo e Gaeta e di tutte le cinque Università statali del Lazio: Sapienza, Tor Vergata, Roma Tre, Cassino e Tuscia.
“Dinamicità” è la parola che definisce meglio il programma: il pubblico per cui sono pensate le lezioni comprende i liceali, classicisti e non, che si interrogano sul percorso universitario da intraprendere, ma anche i Docenti della Scuola Superiore, per cui la Giornata avrà funzione di corso di aggiornamento. E che dinamicità anche nei contenuti! Le lezioni delle giornate saranno brevi, non più di trenta minuti ciascuna, e le sessioni avranno momenti di discussione. Inoltre, la prima giornata si concluderà con la premiazione di un concorso creato appositamente per l’evento e la seconda con una passeggiata nella basilica di San Paolo f.l.m. (RM), alla scoperta della storia che le epigrafi del chiostro preservano (necessaria la prenotazione secondo le modalità indicate nella locandina).
Intervista al prof. Marcello Nobili, curatore della Giornata per la Delegazione AICC di Roma
Della Giornata Mondiale della Lingua Latina parlerà per la nostra redazione uno dei protagonisti: Marcello Nobili, curatore dell’iniziativa per la Delegazione AICC di Roma, tesoriere della stessa e docente a contratto di Lingua e Letteratura Latina all’Università Sapienza.
Effettivamente, una volta lanciata, durante lo scorso novembre, la proposta dal presidente nazionale di organizzare una Giornata Mondiale della Lingua Latina sulla falsariga della già avviata Giornata Mondiale della Lingua Greca e della Cultura Ellenica, è stata nostra l’idea di abbinare una serie di brevi lezioni intese a dare un orientamento post diploma agli studenti del triennio liceale insieme a un concorso di videoclip vertenti attorno a un termine o un concetto tipicamente latino. Devo menzionare, per correttezza, il fatto che lo spunto mi è venuto dal concorso gemello,“KineHellenika”, lanciato dalla nostra Delegazione a fine 2020, che ha riscosso un ottimo successo, con una sessantina di Licei Classici partecipanti. Il successo della presente iniziativa è testimoniato dal centinaio di scuole superiori di tutta Italia, e dal centinaio di videoclip, frutto della passione e della perizia di studenti per lo più diciassettenni e diciottenni, che ci sono pervenuti. Quindi sono molto soddisfatto del lavoro.
Mettere a punto un ricco programma durante il periodo di chiusure e restrizioni che stiamo vivendo non è facile. L’idea della Giornata è stata concepita prima dell’arrivo della pandemia o successivamente? Il Covid è stato un ostacolo per la preparazione di un evento di questa portata?
L’idea generica è del presidente nazionale Mario Capasso (Università del Salento) che chiese anni fa il patrocinio UNESCO. Appena lo ha ottenuto, nello scorso novembre, mi sono messo al lavoro. Il Covid, da una parte, ha reso più lunghe le tempistiche e più incerta l’effettiva messa in opera di questa come di altre manifestazioni che abbiamo dovuto ripensare più volte; dall’altra, ha permesso a docenti, studenti e, in generale, al pubblico di località anche lontane dalla nostra sede romana di accostarsi all’iniziativa.
L’idea di coinvolgere i giovani liceali con il concorso “LatineVideo” è degna di nota, la playlist è visibile sul canale dell’AICC – Delegazione di Roma. Ha già avuto modo di dare un’occhiata? Quale dei tanti aspetti che gli studenti hanno analizzato ha attirato la sua attenzione?
La Commissione giudicatrice è già al lavoro dal primo di aprile. Il giorno 7 stabiliremo la lista dei video che, per una o più ragioni, ci appaiono meritevoli di considerazione, che poi mostreremo nel pomeriggio del 9 aprile. Per deformazione professionale ciò che sono portato ad apprezzare di più nella divulgazione è la capacità di rendere accessibile la conoscenza senza dimenticare il rigore; tuttavia, tenendo in conto che si tratta pur sempre di produzione di filmati per l’Internet, presteremo la debita attenzione all’originalità delle soluzioni audiovisive. A tal fine, annuncio che al gruppo di latinisti componenti la commissione si è aggiunto un altro amico, latinista di vaglia certamente, ma che da oltre un decennio si dedica con eccezionali risultati anche alle Digital Humanities e pertanto ci darà pareri tecnici.
Le Delegazioni AICC sul territorio nazionale hanno in programma numerosi eventi. Alcuni saranno registrati, ma l’emozione della diretta si può vivere una volta sola, quali dei tanti appuntamenti consiglierebbe di seguire?
Se mi è concesso fare pubblicità, la prossima, ampia e variegata manifestazione che stiamo organizzando per il mese di maggio, mese del Festival della Cultura classica AICC (segue la locandina), vedrà proiezione di clip tratte da film storici commentate poi da specialisti o da studiosi che vi hanno prestato la consulenza, conferenze su argomenti di storia e archeologia legate a realtà locali minori del Lazio, come Formia e Gaeta, e, infine, la premiazione di un altro corso-concorso che abbiamo lanciato a febbraio: ScriptaLegamus, dove gruppi di scolari della Secondaria di Primo e Secondo grado si ingegnano di descrivere e commentare le scritture esposte, antiche o moderne, del proprio territorio.
Qualche giorno fa L’AICC Nazionale ha ricevuto la Medaglia per l’alto valore culturale, conferita dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, proprio per l’impegno dimostrato nell’organizzazione della Giornata. Si sente parte attiva di questo traguardo?
Beh, non credo il presidente Mattarella abbia visto proprio la locandina romana, che ho faticosamente prodotto nelle lunghe notti di gennaio ma… immodestamente, direi di sì! Da ricordare a tal proposito il validissimo e poliedrico supporto che mi è stato prestato dalla professoressa Marisa Giampietro, archeologa e storica dell’arte, già animatrice delle principali manifestazioni culturali del Liceo “Benedetto Croce” di Roma.
C’è grande trepidazione al Cairo, ormai da mesi, per quello che viene presentato come un evento unico e grandioso, la Pharaoh’s Golden Parade, la parata delle mummie reali.
Locandina evento (Fonte: Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano)
“Il 3 aprile 2021, il mondo sarà testimone di un evento unico”, dichiara il Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano. “L’evento globale” – continua – “che abbaglierà il mondo con la grandezza degli antenati e la nobiltà dell’unica civiltà egizia”. Si tratta del trasferimento di 22 mummie reali dal Museo Egizio di Tahrir alla loro esposizione permanente nel nuovo Museo Nazionale della Civiltà Egizia a Fustat, in una maestosa processione.
Mezzi di trasporto per le mummie reali
Il Ministero ha sottolineato la grande attenzione a tutti i dettagli di questo evento, selezionati con grande cura e precisione.
All’evento parteciperanno studenti, bambini e artisti egiziani. La processione partirà dal Museo Tahrir, passando per Piazza Tahrir, Ain Al Sira e altri luoghi fino a raggiungere il Museo Nazionale della Civiltà Egizia.
L’evento, inoltre, sarà trasmesso in diretta streaming sui canali principali del Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano in collaborazione anche con emittenti televisive internazionali, grazie a una campagna pubblicitaria che ha dell’incredibile. Sarà possibile seguire la parata in diretta, dalle ore 17:00, sul canale YouTube del Ministero e sul canale YouTube Experience Egypt.
Dettegli della campagna pubblicitaria (Fonte: Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano)
Nuova veste per il sito del NMEC
In vista dell’apertura della sala espositiva centrale del National Museum of Egyptian Civilization (NMEC) di Fustat e del ricevimento della processione delle mummie reali, il Ministero del Turismo e delle Antichità ha lanciato la pagina ufficiale del museo. Il sito sarà affiancato da una piattaforma per la prenotazione e l’acquisto dei biglietti online, a questo link.
Il nuovo sito fornisce una panoramica del Museo, ponendo l’attenzione sulla sua unicità. Si tratta di uno dei pochi musei al mondo che mostrano i vari aspetti di una civiltà, coprendo un arco temporale molto vasto, dall’era predinastica fino ai tempi moderni.
National Museum of Egyptian Civilization
La pagina mostra anche una serie dei più importanti beni archeologici esposti nel museo, di diverse epoche. Il museo, oltre alle sale espositive, è anche dotato di centri di restauro e luoghi di intrattenimento come ristoranti, caffetterie e shop in cui poter acquistare riproduzioni antiche.
Nell’ambito del piano del ministero del Turismo e delle Antichità per promuovere il museo, Khaled el-Anani, ministro del Turismo e delle Antichità, ha concesso una riduzione del 50% sul prezzo del biglietto per egiziani e stranieri per un periodo di due settimane, dal 4 al 17 aprile 2021, per visitare l’esposizione già in sede. La visita alla Royal Mummies Hall sarà invece consentita a partire dal 18 aprile 2021, la Giornata del Patrimonio Mondiale.
Le mummie reali
La Parata delle Mummie Reali prevede il trasporto di 22 mummie reali. Le mummie provengono dalla cachette (nascondiglio) di Deir el-Bahari, scoperta nel 1881, e dalla tomba del re Amenhotep II, scoperta nel 1898.
La cachette di Deir el-Bahari, Luxor (Fonte: Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano)
La cachette di Deir el-Bahari, nota come “deposito reale”, è infatti una zona cimiteriale tebana (No. TT320) situata nella parte occidentale di Luxor. Si tratta di una sepoltura singola riutilizzata per mettere al sicuro dai saccheggiatori i corpi dei sovrani. In essa sono state rinvenute circa 40 mummie. Di queste, 11 saranno trasportate in parata: Seqenenra Ta’o, Ahmose I, Amenhotep I, Tuthmosi I, Thutmosi II, Thutmosi III, Seti I, Ramesse II, Ramesse III, Ramesse IX e la regina Ahmose-Nefertari, figlia di Seqenenra Ta’o.
Disposizione della cachette, TT320 (Fonte: Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano)
Nel 1898, l’egittologo francese Victor Lauret trovò un altro nascondiglio nella Valle dei Re a Luxor, all’interno della tomba del re Amenhotep II, la KV35. Molte le mummie reali contenute in questo nascondiglio. In parata, di queste, verranno portate quelle di Amenhotep II, Thutmosi IV, Amenhotep III, Merenptah, Siptah, Ramesse IV, Ramesse V , Ramesse VI e Seti II.
Tomba di Amenhotep II, KV35 (Fonte: Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano)
Inoltre, faranno parte della parata anche le mummie della regina Hatshepsut (rinvenuta nella Valle dei Re a Luxor nel 1903, nella tomba nota come KV20) e della regina Merit Amon/Meritamun, sorella di Amenhotep I (rinvenuta a Deir el-Bahri nel 1930 nella tomba tebana nota come TT358).
Continua il vasto programma di conferenze online del Museo Egizio di Torino. Nonostante la riapertura al pubblico, il Museo dà a tutti, vicini e lontani, la possibilità di seguire online le conferenze. Giovedì 4 febbraio, ore 18, sarà la volta della conferenza egittologica dal titolo Il tempo nell’arte egizia, a cura di Federico Poole.
Il tema del tempo è fondamentale per la comprensione dell’arte dell’antico Egitto, un tema che evidenzia notevoli differenze tra l’arte egizia e l’arte occidentale sviluppatasi partendo dall’arte greca. In quest’ultima, infatti, la dimensione tempo è fortemente influenzata dal punto di vista dell’osservatore, congelando il movimento nell’istante in cui avviene, come in una fotografia (basti pensare ad opere quali il Discobolo di Mirone con il suo attimo sospeso). L’arte faraonica, d’altro canto, pur riproducendo la realtà in movimento, sembra ignorare o, almeno, leggere diversamente la dimensione del tempo. Ed è questo uno dei motivi per cui l’osservatore, spesso, la percepisce come statica.
La conferenza si concentrerà su questo ed altri aspetti della dimensione del tempo come chiave interpretativa dell’arte dell’antico Egitto – come si legge nella presentazione del Museo Egizio.
Le conferenze del Museo Egizio di Torino
L’evento in questione verrà trasmesso in diretta streaming sulla pagina Facebooke sul canale Youtube del Museo Egizio.
La conferenza, in italiano, verrà introdotta da Alessia Fassone, curatrice del Museo. Sarà tenuta da Federico Poole, curatore al Museo Egizio dal 2013. Federico Poole si occupa dell’editoria scientifica del museo e dirige la Rivista del Museo Egizio. Per il museo ha curato la mostra temporanea Il Nilo a Pompei (2016). Inoltre ha collaborato all’allestimento della collezione egiziana del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Ascovil – Eventi, Associazione delle Ville di Cornigliano, in collaborazione con il Centro Studi di Egittologia e Civiltà Copta “J. F. Champollion“, presenta l’evento che porta l’Antico Egitto a Villa Durazzo – Bombrini.
Venerdì 22 Gennaio alle ore 21, verrà trasmesso in streaming il docufilm Champollion nella Valle del Nilo: l’Ottocento delle Grandi Scoperte e il suo contesto culturale.
Non è il primo evento online sull’Antico Egitto di cui si occupa l’Ascovil, nella speranza di ritornare presto dal vivo. Già a novembre 2020, Villa Durazzo – Bombrini aveva ospitato la conferenza L’Antico Egitto: spedizioni e scoperte faraoniche di ‘800 e ‘900.
Locandina evento
Adesso, grazie al Prof. Cavillier, si continua con un meno consueto approccio alla terra dei faraoni. Dunque, l’Egitto viene visto alla luce della Campagna Napoleonica e della sua influenza sull’Occidente.
Uno spaccato affascinante che ci porterà a vedere l’Egitto con gli occhi stupiti di uno straniero che inaspettatamente li apre su quel mondo incantato -, dice l’Associazione organizzatrice.
L’evento è stato realizzato con i contributi di:
Giacomo Cavillier – Direttore del Centro Studi di Egittologia e Civiltà Copta J-F Champollion con sede a Genova, Il Cairo e Luxor
A Morciano di Romagna, terra natale dei genitori di Boccioni, viene realizzato il primo museo temporaneo dedicato a Umberto Boccioni. Il T MUB (Temporary Museum Umberto Boccioni) era nato lo scorso 19 ottobre, in occasione del 138° anniversario della nascita dell’artista, ma è stato presentato ufficialmente sulla pagina Facebook della FondazioneBoccioni sabato 19 dicembre 2020 alle ore 11. Sulla pagina Facebook è possibile vedere i video delle dirette dell’inaugurazione.
Il progetto è stato ideato e realizzato da Giuliano Cardellini, che da tempo propone la realizzazione di un museo dedicato a Boccioni nel luogo di nascita dei genitori. Il T MUB si trova al momento in una sede temporanea in attesa della sede definitiva nella casa natale dei genitori dell’artista, per ora inagibile. Membri fondatori sono Giuliano Cardellini (Presidente e Direttore del T MUB), Alberto Dambruso (Vice Presidente) e Zuzanna Adamus.
Il museo ha la direzione artistica di Beatrice Buscaroli e si finanzia con contributi pubblici e privati, adesioni alla Fondazione e donazioni.
Il proposito è quello di riunire la documentazione relativa agli anni morcianesi e alla famiglia di Boccioni. Inoltre, si spera di acquistare opere originali o riceverle in comodato d’uso, promuovendo iniziative culturali che coinvolgano studiosi e artisti contemporanei.
Il progetto della Fondazione
La Fondazione(il cui sito sarà presto disponibile) non realizza solo un sogno di Cardellini, ma anche di Filippo Tommaso Marinetti e del gruppo futurista di cui Boccioni è stato importantissimo esponente. Dagli anni ’30, i futuristi avevano espresso il desiderio, mai realizzato, di creare una raccolta museale dedicata a Boccioni.
È per me un’immensa felicità aver contribuito a dare una casa e far meglio conoscere questo incredibile artista, al quale mi sento profondamente legato, non solo perché è morcianese, ma anche e soprattutto perché è grande fonte d’ispirazione artistica, ha commentato Cardellini.
Le sue ricerche sul rapporto tra oggetti e spazialità e, soprattutto, sull’idea della rappresentazione visiva e pittorica del movimento, l’hanno reso uno dei maggiori artisti dell’arte contemporanea, con opere esposte in tutto il mondo.
Forme uniche della continuità nello spazio (1913)
La nascita di un luogo dedicato al più vicino degli artisti che seguirono Marinetti all’inizio del movimento ci sembra un omaggio dovuto, che il tempo passato può soltanto innalzare a modello per altre iniziative. – ha aggiunto Beatrice Buscaroli – Lo scopo sarà raccogliere tutti i possibili documenti relativi a Boccioni, costituire una biblioteca e una fototeca e radunare intorno a noi altri appassionati di questo artista, la cui vita e opera sono un summa del Futurismo e del suo slancio verso un futuro che riserverà molte sorprese.
A Palermo una rassegna con mostre ed eventi culturali, per il risveglio di un settore duramente colpito dalla pandemia.
La rassegna ART, è in programma fino al 23 dicembre sul sito di Associazione MeNo, piattaforma online degli organizzatori.
ART sta per Art Rethinks Transformation. È un progetto con molte attività all’interno – dichiara Roberto Albergoni, ideatore di ART e presidente dell’associazione MeNo – e si propone di individuare metodologie per ripensare alla trasformazione che tutti stiamo vivendo.
ARKAD
Sotto la direzione artistica di Andrea Cusumano, ART mette insieme mostre, talk ed eventi speciali.
Tra queste vi è ARKAD (Arte + Kalsa Art District), un progetto a cura di Dimora OZ e Analogique presentato in occasione di Manifesta 13 Marsiglia. Si tratta di una mostra collettiva interattiva con opere d’arte che si possono attraversare, fatte di ologrammi tridimensionali. Ognuno può prendere gli ologrammi e collocarli nei luoghi di una città come Palermo per guardarli con occhi diversi e trasformarli. La mostra contiene diverse istallazioni ed è fruibile anche al Foro Italico utilizzando le fotocamere degli smartphone con tecnologia QR Code.
Il concept di ARKAD si basa sull’idea di superare i limiti fisici attraverso – come suggerisce Donna Haraway – Making Kin, la generazione di legami oltre i lignaggi, il prendersi cura degli altri, superando le divisioni di razza, sesso, nazione, genere, specie e morfologia.
I temi affrontati da ARKAD prendono avvio dalle riflessioni del filosofo Timothy Morton, secondo il quale: “La realtà è costituita da iper-oggetti che trascendono la localizzazione e sono percepiti per fasi. L’economia, il riscaldamento globale e le pandemie sono processi complessi la cui realtà supera il concetto di interconnessione e di causa ed effetto. ARKAD mette in dubbio la geometria di meridiani e paralleli, riflettendo su un nuovo esercizio di percezione della realtà”.
Ritornano gli appuntamenti musicali all’Egizio, questa volta in una reinterpretazione dell’esotico fascino dell’Egitto. L’arte, la moda, la letteratura e la musica hanno subìto una forte influenza da parte di quel processo di riscoperta dell’Egitto che si è verificato nel XIX secolo. Basti pensare all’immensa Aida di Giuseppe Verdi, basata su un soggetto originale dell’archeologo francese Auguste Mariette.
In una ideale passeggiata nelle sale del Museo Egizio, ogni sabato alle 19:00, vi proponiamo alcune composizioni ispirate all’immaginario egizio, ora esotico e suadente, ora magico e misterioso, si legge sulla pagina dell’organizzazione dell’evento.
Il programma
Ogni sabato alle ore 19:00, a partire dal 12 dicembre 2020, sarà possibile assistere allo spettacolo sui canali social del Museo, Facebook e Youtube, in diretta dalle sale del museo.
Sabato 12 dicembre, ore 19:00 Jules Massenet (1842-1912) Meditation per violino ed archi, tratta dall’opera Thaïs
Sabato 19 dicembre 2020 Camille Saint-Saëns (1835-1921) Mon cœur s’ouvre à ta voix arrangiamento violino ed archi, tratta da Sansone e Dalila
Sabato 26 dicembre 2020 Niccolò Paganini (1782-1840) Introduzione e Variazione op.24 per violino ed archi, tratto da Mosè in Egitto di G. Rossini
Sabato 2 gennaio 2021 Hector Berlioz (1803-1869) da L’enfance du Christ op.25, La fuite an Égypte, arrangiamento per archi
Sabato 9 gennaio 2021 Claude Debussy (1862-1918) Arabesque, arrangiamento per archi
Ad eseguire i brani saranno gli artisti Edoardo de Angelis (violino), Giuseppe Santoro (viola) e Manuel Zigante (violoncello).
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