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NEWS | L’Ara Pacis riapre con “Radici“ del fotografo Koudelka

Il Museo dell’Ara Pacis riapre con la mostra dedicata al fotografo ceco Josef Koudelka, dal titolo “Radici. Evidenza della storia, enigma della bellezza”. Dal 1° febbraio fino al 16 maggio 2021. 

Koudelka
J. Koudelka

Tappa unica in Italia, la mostra documenta, con più di cento foto di grande formato, il viaggio fotografico di Koudelka; un viaggio alla ricerca delle radici della storia attraverso i siti archeologici più importanti del Mediterraneo. Un progetto portato avanti per oltre trent’anni.

Nella splendida cornice del Museo dell’Ara Pacis, le fotografie di Koudelka, esposte in dialogo con uno dei monumenti più significativi della prima età imperiale. Gli scatti acquistano un valore forte, in un rapporto di rimandi e di echi di una memoria che a Roma riesce a diventare presente. 

Koudelka rappresenta le vestigia antiche attraverso una tensione eterna tra ciò che si può vedere e ciò che resta nascosto, cifra caratteristica del suo stile. 

Gli scatti in bianco e nero sono realizzati tra Siria, Grecia, Turchia, Libano, Cipro (Nord e Sud), Israele, Giordania, Egitto, Libia, Tunisia, Algeria, Marocco, Portogallo, Spagna, Francia, Albania e Italia. Accompagnano il visitatore in una riflessione sull’antico, attraverso gli occhi del fotografo. 

Promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Contrasto e Magnum Photos. Organizzata da Contrasto e Zètema Progetto Cultura, con la collaborazione di Villa Medici, Académie de France à Rome e Centro Ceco.

La retrospettiva è accompagnata dal volume Radici pubblicato da Contrasto

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NEWS | Il “Tesoro di Morgantina” non più oltreoceano, il dibattito continua

L’Assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà, si è interessato alla questione dei famosi “Argenti di Morgantina“; conosciuti anche con il nome di “Tesoro di Morgantina” o “Tesoro di Eupolemos”, il tale che si crede l’ultimo proprietario. Ad intervenire in merito è il deputato regionale all’ARS, l’On. Carmelo Pullara:

“Così come all’assessore Samonà, – spiega Pullara – anche a me sta a cuore preservare l’integrità di così importanti tesori; non solo per il loro pregio artistico, ma anche per il significato che hanno per il territorio della provincia di Enna e della città di Aidone”.

Come deputato e componente della commissione Cultura, farò quanto in mio potere affinché si riesca a trovare una soluzione ragionevole; il tutto al fine di non pregiudicare l’integrità di questo tesoro siciliano. Il prestito degli argenti rientra in un accordo di scambio molto più ampio, ma datato e stipulato quando ancora non erano ben noti i rischi per l’integrità di questo tesoro.

Ora che siamo a conoscenza del pericolo che corre il “Tesoro di Morgantina” – conclude il deputato – dobbiamo fare tutto quello che è in nostro potere per ottenere una modifica del contratto tra USA ed Italia.

Tesoro
Il “Tesoro di Morgantina” – fonte: Regione Siciliana

Un Tesoro tanto prezioso quanto conteso

Si tratta di 15 pezzi in argento risalenti al III secolo a.C. Gli americani hanno scavato Morgantina (EN) che, durante la II guerra punica, aveva defezionato da Roma ed era stata oggetto di incursioni romane (214-211 a.C.). Il sito conservava piccoli ripostigli di gioielli e monete: ripostigli di emergenza secondo il dato numismatico, alcuni contengono monete che appartengono al sistema del denario, altre sono parte di emissioni più antiche; le monete sono fior di conio, nuove di zecca. Tra i monili spiccano le profonde coppe, due pissidi, di cui una con lamina decorata a sbalzo, un’olpe, uno skyphos, una coppia di corna, dei recipienti per mescere il vino e piatti per sacrifici.

Ma il Tesoro non si trova sempre dove dovrebbe. Un patto tra Italia e Stati Uniti sancisce che deve stare in mostra quattro anni al Met di New York e quattro anni al museo archeologico di Aidone (EN). Quando non è esposto al museo dell’antica Morgantina è sostituito da una gigantografia che ne mostra i reperti. Ciò dovrebbe ripetersi per altri trenta lunghi anni, ne son passati già dieci dalla firma dell’accordo tra MiBACT e il Met. Le riflessioni davanti alle tristi vetrine vogliono che il Tesoro resti a Morgantina e non faccia ritorno negli USA, un sogno per cui si combatte a braccio di ferro ancora oggi. Il lungo viaggio che ogni quattro anni gli oggetti devono affrontare genera preoccupazione per la conservazione dei reperti stessi: è il perno su cui tutt’oggi si fonda il tanto acceso dibattito.

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NEWS | Nuova veste digitale per il MArTA, lanciato il tour virtuale in 3D

Il MArTA, Museo Nazionale Archeologico di Taranto, apre le proprie porte al digitale e istituisce un tour virtuale.

A causa della prolungata chiusura al pubblico, dovuta all’attuale situazione epidemiologica, il MArTA è costretto a reinventarsi. Per questo, diventa una casa di vetro e, attraverso il Tour Virtuale in 3D, riconsegna la propria voglia di esserci e le proprie collezioni all’intelletto e al cuore del mondo.

Il Museo Nazionale Archeologico di Taranto, fra i più importanti d’Italia, istituito nel 1887, occupa sin dalle origini l’ex Convento dei Frati Alcantarini, o di San Pasquale. Questo fu costruito poco dopo la metà del XVIII secolo e oggi ospita oltre 6mila reperti in esposizione.

Testa femminile in terracotta, IV sec. a.C. (© MArTA)

“Una storia narrata milioni di volte ritorna ad essere viva”: con queste parole il MArTA presenta il nuovo entusiasmante progetto. Un progetto capace, in tempi del genere, di far rivivere la cultura e la memoria del passato anche a distanza.
È quella “corrispondenza di amorosi sensi” capace di instaurarsi quando l’intelletto e il cuore imparano a riconoscere le orme dei passi di chi ha attraversato quella strada prima di noi  – si legge nella presentazione del Museo. E su quella strada ha costruito imperi, destini personali, ha vissuto amori, gioie e dolori, esattamente come noi. Un vademecum gratuito delle esperienze che hanno segnato la civiltà dei popoli e che se guardassimo più da vicino racconterebbero le storie di ognuno di noi. Aperti virtualmente e in attesa di tornare alle persone, oggi diamo anima ai bit e alla comunicazione digitale creando quella corrispondenza tra passato, presente e futuro.

Il progetto di digitalizzazione

Della realizzazione del progetto si è occupata l’azienda di progettazione culturale Mediateur. L’azienda, infatti, ha realizzato la digitalizzazione delle sale e creato i virtual tour del percorso espositivo.

Si tratta, dunque, di un progetto di valorizzazione e didattica multimediale, basato sulla fotografia panoramica a 360 gradi (la cosiddetta fotografia “immersiva”) – dichiara l’azienda – , in cui il visitatore può osservare la totalità dell’ambiente che lo circonda. È uno strumento interattivo che offre la possibilità di muoversi in diversi punti di osservazione.

Una delle fotografie ad altissima risoluzione (© Mediateur)

Il Tour Virtuale è accessibile, a seguito del pagamento di un biglietto simbolico, sul sito del MArTA, a questo link.
Il pagamento avviene sotto forma di donazione, a partire da 5€. Come dichiarato da Museo, ogni contributo servirà ad uno scopo ben preciso: donare nuova vita a questa realtà e rendere il Museo Archeologico Nazionale di Taranto non solo un luogo in cui conservare, ma anche un luogo-humus in cui far nascere nuovi progetti e nuove tracce di storia, cultura e memoria.