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NEWS | L’impegno italiano per la valorizzazione dell’antica città di Tiro (Libano)

Il Progetto

Si è concluso il progetto di valorizzazione e recupero del sito archeologico nell’antica città di Tiro, nella zona meridionale del Libano. I Caschi Blu italiani della missione Unifil (United Nations Interim Force in Lebanon) hanno portato a termine il piano.

Al-Mīnā’

Gli interventi hanno interessato il sito di Al-Mīnā’. In particolare, è stata effettuata una recinzione perimetrale e una manutenzione all’impianto di illuminazione dell’area. È una zona di grande interesse archeologico che ha restituito testimonianze di diverse epoche storiche: localizzata nella zona meridionale rispetto all’omonima città fenicia, ha svelato antiche rovine collegate a diverse civiltà. Di particolare bellezza è la sua strada colonnata, le terme romane e i numerosissimi mosaici bizantini. Inoltre, una delle peculiarità di Tiro era la presenza delle “vasche per la tintura”, nelle quali venivano collocati i tessuti che assumevano il color porpora grazie ai “murici”, molluschi conosciuti fin dal periodo fenicio.

Resti dell' antica città di Tiro
Resti dell’ antica città di Tiro

 

L’esercito italiano in Libano

Il progetto rientra nell’ambito della cooperazione civile – militare nel piano di tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio archeologico di Tiro,  dichiarata patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco. I fondi usati provengono dal Ministero della Difesa italiano, che lavora in stretto coordinamento con le autorità locali, impiegando manodopera locale.

Il presidente dell’Unione delle municipalità di Tiro, Hassan Dbouk, e il comandante del contingente italiano in Libano, il generale di brigata Andrea Di Stasio, erano entrambi presenti alla cerimonia di inaugurazione.

La consapevolezza e la sensibilità di noi militari italiani per l’arte e la cultura ha trovato espressione oggi in questa attività di valorizzazione del sito archeologico di Tiro. Io sono solo uno dei tanti testimoni di un rapporto millenario tra due sponde del Mediterraneo, tra la cultura italiana e quella libanese. Spero che questo progetto sia foriero di futuri slanci non solo nell’archeologia e nell’arte ma anche nel turismo e, quindi, nella ripresa economica di questa terra meravigliosa”, come commenta Di Stasio.

 

Progetto di recupero e valorizzazione del sito archeologico
Progetto di recupero e valorizzazione del sito archeologico