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NEWS | Il MIUR finanzia un progetto di street art: “L’archeologia delle parole”

La libertà d’espressione è una conquista apparentemente acquisita dalla nostra società poiché, in realtà, è fortemente vittima di condizionamenti che la trattengono, seppur inconsciamente. Si fa sempre più asfissiante il peso del giudizio altrui, la suscettibilità, l’ipercriticismo, e viviamo nella costante paura di offendere qualcuno anche involontariamente ed essere tacciati, per questo, di scorrettezza. In particolar modo, sui social è ormai appannaggio degli audaci esprimersi liberamente senza massificazione e uniformazione perché ogni pensiero si apre a un pubblico sempre più ampio e, conseguentemente, a quelli chiamati leoni da tastiera. Schiavi del politically correct a tutti i costi altrimenti si è mostri, ormai, siamo davvero ancora liberi di esprimerci?

street art
La stele di Nora, famoso esempio di epigrafe fenicia

Ebbene, se dovessi pensare a qualcosa di molto simile ai social nel passato, il mio pensiero andrebbe senz’altro alle epigrafi per quanto con finalità, contenuti e mandanti diversi e ben lontane dal caos dei nostri mezzi. Collocate principalmente in luoghi aperti affinché potessero essere lette da tutti, iscritte su materiali non deperibili, senz’altro non saranno state esenti dal giudizio e, chissà, magari anche condizionate. Certo è che il fine comune è quello diffusionistico. Spesso, ci insegnano a non parallelizzare o attualizzare la storia, che gli eventi vanno fissati nel loro tempo e nel loro spazio; però altri, invece, ci chiedono di fare proprio questo, conoscere il passato per comprendere il presente. «Historia magistra vitae» avrebbe detto Cicerone. Nel dubbio di poter sbagliare dicendo la mia, nella mia libertà d’espressione, decido di non esprimermi, demando tutto al relativismo, dipende dalle circostanze insomma, entrambe le visioni sono giuste. Quanto sono compiaciuta, come sono “politically correct”, ma… bando alle ciance: succede che a Civitanova, in provincia di Macerata, la scuola media «Annibal Caro» ha ottenuto dal Ministero dell’Istruzione e dell’Università diecimila euro di finanziamenti per L’archeologia delle parole.

street art
Scuola media «Annibal Caro» in provincia di Macerata

Dall’epigrafe alla calligraffiti art:il progetto di street art consentirà la realizzazione, da parte di un professionista, di un murales raffigurante appunto il letterato Annibal Caro, sulla facciata della scuola; la finalità è di invogliare all’arricchimento e all’approfondimento delle conoscenze iniziando dallo studio delle epigrafi, partendo dal muro di un edificio scolastico che può essere soltanto d’ispirazione per gli studenti che tutti i giorni varcano quella porta. Un’epigrafe contemporanea, insomma, che ci fa riflettere su quanto gli antichi abbiano sempre da insegnarci qualcosa e su quanto non siamo dei buoni studenti, oltre che fantasticare sui muri di una città ideale modernamente decorata dalla cultura necessariamente sotto gli occhi di tutti.

Esempio di calligraffiti art su una scuola di Ibiza (Spagna) – artista: Said Dokins (foto: Graffiti Street)
«D'una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda».

- Italo Calvino, Le città invisibili
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NEWS | “Fogli di pietra” raccontano la storia di Bologna nel Medioevo

È dedicato al lapidario del Museo Civico Medievale l’ultimo scenario tematico sul portale web “Storia e memoria di Bologna” curato dal Museo Civico del Risorgimento di Bologna.

UNA PASSEGGIATA VIRTUALE NELLA STORIA MEDIEVALE DI BOLOGNA

Realizzato con la collaborazione scientifica dei musei civici d’arte antica, lo scenario consente una passeggiata virtuale attraverso la raccolta di antichi “fogli di pietra”. Sono lapidi, in cui sono incise vicende pubbliche e private della vita quotidiana bolognese tra Alto Medioevo e XVII secolo.

La collezione comprende materiali di natura eterogenea. Provenienti principalmente dall’area urbana bolognese, acquisiti in seguito a ristrutturazioni di chiese e monumenti, scavi o demolizioni di edifici e cinta murarie, donazioni. Il nucleo più ragguardevole si compone di 41 manufatti lapidei tra epigrafi, cippi e stemmi, databili in un arco temporale compreso tra Alto Medioevo e XVII secolo. Questi emergono per la ricorrenza di iscrizioni relative alle professioni e alle attività di società e comunità organizzate, soprattutto laiche.

Memoria sepolcrale di Àbramo Jaghel da Fano; poi lapide commemorativa di Simone Tassi
1508 e 1660,
Iscrizioni incise in scrittura ebraica e capitale latina.
L’IMPORTANZA DELLE EPIGRAFI COME DOCUMENTI DEL PASSATO

Esposte nei luoghi più frequentati delle città (chiese, palazzi pubblici, piazze), nelle epigrafi si trova depositata la registrazione di eventi pubblici e privati memorabili. Questi fogli di pietra ancora oggi ci parlano. Sono fonti uniche e inusuali della vita quotidiana del tempo in cui furono incisi. Raccontano la storia minima di figure comuni come ostiari, studenti, fabbri, speziali, notai; oppure la grande storia di abati e potenti famiglie nobiliari come i Della Rovere di papa Giulio II, di cui si conserva qui lo scudo araldico.

IL PORTALE “STORIA E MEMORIA DI BOLOGNA”

“Storia e Memoria di Bologna” è un progetto a cura del Museo civico del Risorgimento di Bologna, con l’obiettivo di raccontare il passato della città emiliana attraverso il linguaggio dei monumenti.

Il portale www.storiaememoriadibologna.it è una sorta di grande libro della memoria bolognese, dove le informazioni sui personaggi, gli eventi, i luoghi, i monumenti, le opere artistiche, si intrecciano. Mettono in relazione il piano della storia di un singolo evento o individuo con quello della storia nazionale internazionale.

Nella sua scansione su base cronologica e tematica, ogni scenario del sito si configura, inoltre, come una valida risorsa anche per la ricerca storiografica e l’apprendimento della storia nella pratica didattica. Il tutto grazie a un metodo narrativo ipertestuale che fa dialogare immagini e parole, apparati iconografici e documentari.

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NEWS | Ca’ Foscari sorprende ancora con due cicli di seminari

L’Università Ca’ Foscari di Venezia sorprende ancora: ha lanciato ben due cicli di seminari per tutto il secondo semestre di questo anno accademico!  Entrambi hanno già visto un primo incontro, ma niente paura, ne restano ancora tanti altri da seguire.

Il primo ha come titolo “Dialoghi nel Mediterraneo”: chiaro l’obiettivo di prendere in considerazione tematiche diverse che in questa grande area si sono consumate. L’Epigrafia, sia greca che latina, incontra qui la Letteratura e la Storia. Il secondo si compone di studi dalle tematiche più svariate sulla Roma antica, “Storia e documenti”.

Entrambi saranno trasmessi in diretta sulla piattaforma Zoom dalla Ca’ Foscari. Per il primo bisogna inviare una richiesta di partecipazione alla mail indicata in basso nella locandina; ogni incontro del secondo ha invece già riportato il link di Zoom.

Foscari

Ca' Foscari

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NEWS | CNR, alla scoperta dei papiri carbonizzati di Ercolano

Il 18 gennaio 2021, dalle 9:15 alle 12:30, si terrà l’evento di lancio del progetto ERC Advanced Grant GreekSchools. Si tratta di un progetto interdisciplinare per l’edizione e l’analisi con tecniche avanzate dei papiri di Ercolano. Questi papiri contengono la più antica storia della filosofia greca in nostro possesso: uno studio epigrafico che non può passare inosservato!

Il progetto è quindi coordinato dal CNR ISPC, dal CNR ILC e dal MiBACT in collaborazione con l’Università di Pisa, sotto la guida del professor Graziano Ranocchia. Sarà possibile seguire l’evento online dal canale YouTube del Progetto o dalla pagina Facebook dell’ateneo pisano. Segue il programma.

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La più antica storia della filosofia greca è custodita in papiri carbonizzati

La conoscenza che si ha oggi delle scuole filosofiche greche è in gran parte basata sulle Vite dei filosofi di Diogene Laerzio (III secolo d.C.). Quest’opera attinge dalla Rassegna dei filosofi del filosofo epicureo Filodemo di Gadara (110 – post 40 a.C.): è un trattato, trasmesso dai papiri carbonizzati di Ercolano. Dagli scritti di Filodemo di Gadara è, infatti, possibile ricavare un resoconto attendibile della storia delle scuole filosofiche greche. Tuttavia, i manoscritti originali, sopravvissuti grazie all’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. e conservati a Napoli presso l’Officina dei Papiri Ercolanesi della Biblioteca Nazionale ‘Vittorio Emanuele III’, sono di difficile lettura e le edizioni attualmente disponibili delle opere in essi contenute sono ampiamente superate.