NEWS | CIA per l’Afghanistan: “Bisogna supportare la comunità scientifica con ogni mezzo”
Una splendida iniziativa da parte di CIA – Confederazione Italiana Archeologi, a poche settimane dal ritiro delle forze alleate dall’Afghanistan, che hanno lasciato negli occhi le scene raccapriccianti dell’attentato all’aeroporto di Kabul o le immagini delle folle disperate che provano a salire su uno degli ultimi voli del ponte aereo e non è possibile placare la preoccupazione per le sorti del popolo afghano.
Le voci di chi è riuscito a fuggire – scrive CIA – o di chi ha ancora accesso ai mezzi di comunicazione raccontano di liste di soggetti da identificare, come donne “in età fertile” o “collaboratori” dell’Occidente. Liste che aprono a scenari inquietanti in cui è probabile che a pagare il prezzo più alto saranno le donne e la comunità LGBTQIA+, con forti limitazioni o addirittura l’interdizione nell’accesso all’educazione, alla formazione e al mondo del lavoro, quando non oggetto di prigionia o la morte.
CIA, con questa nota, trova doveroso ribadire che il libero accesso all’istruzione, alla ricerca e al lavoro sono condizioni imprescindibili per ogni stato che aspiri al riconoscimento da parte della comunità internazionale. Inoltre, come archeologi, ci preme sottolineare come la proclamazione dell’Emirato Islamico creerà nuovamente il blocco degli istituti dediti alla ricerca e alla tutela dei Beni Culturali, e di tutti i professionisti del settore, con gravi danni al patrimonio stesso del Paese.
L’iniziativa di CIA
L’iniziativa arriva a pochi giorni da un’altra presa di posizione, questa volta da parte dell’Università “L’Orientale” di Napoli, operante in Afghanistan dal 1957, che in questo momento di profonda crisi continuerà a garantire le lezioni agli studenti bloccati nel Paese.
La Confederazione Italiana Archeologi propone iniziative concrete per collaborare con le istituzioni e le diverse realtà che si occupano di formazione, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale favorendo le operazioni di contatto ed espatrio degli interessati e si sta adoperando per rendere possibile tutto questo con iniziative volte a creare un proficuo scambio e una circolazione di competenze fra l’Afghanistan e l’Italia.
Chiediamo alle istituzioni italiane – e in particolar modo a quelle che si occupano di formazione, ricerca, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale – di supportare con ogni mezzo possibile la comunità scientifica e intellettuale afghana, creando occasioni di scambio con le realtà locali e invitando presso le proprie sedi i soggetti più a rischio di ritorsioni, come le studentesse, le ricercatrici, le docenti e le professioniste dei beni culturali.
È necessario da parte di tutti un atto concreto, che dia alle persone maggiormente esposte a limitazioni e a rischi di varia natura, la possibilità di portare avanti i propri studi, ricerche e attività.
La raccolta fondi
CIA ha iniziato una raccolta fondi a favore di Emergency che da oltre vent’anni è capillarmente presente in Afghanistan come in tante zone critiche del pianeta.
Chiunque può contribuire a fornire cure gratuite alla popolazione afghana. Basta un click al link di seguito riportato:
https://sostieni.emergency.it/dona-ora/
Un futuro migliore di quello che oggi si profila è ancora possibile.