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NEWS | Il rostro delle Egadi, progetto di restauro in onore di Tusa

Avviato il restauro del “Rostro Egadi 17“, l’ultimo rostro recuperato dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana sui fondali delle Egadi. Si tratta di un’importante testimonianza della battaglia navale che avvenne alla fine della prima guerra punica.

Il reperto è in superficie dal 2 agosto 2020, nella giornata del sessantottesimo compleanno del compianto Assessore ai Beni culturali, Sebastiano Tusa. Il recupero aveva visto la collaborazione della Guardia di Finanza, dei subacquei altofondisti della Global Underwater Explorers e del personale dell’area marina protetta. Proprio Tusa infatti lo individuò nel 2018, nei fondali a nord-ovest dell’isola di Levanzo.

Le operazioni di analisi sono iniziate proprio il 10 marzo 2021 al Palazzetto Mirto di Palermo, in occasione del secondo anniversario della scomparsa del Soprintendente del Mare, avvenuta nel 2018 in un incidente aereo. Si tratta di un progetto di cooperazione culturale che procederà con un’analisi diagnostica e solo dopo con il restauro e la successiva musealizzazione nelle Egadi, come ha confermato l’assessore Samonà. Il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, è molto entusiasta di questo progetto; infatti, iniziative come queste vedono sempre più la sinergia e la cooperazione in ambito culturale e non solo tra pubblico e privato.

Non a caso anche la soprintendente del mare, Valeria Li Vigni, ha confermato che si continuerà a coordinare e a operare secondo le linee che già lo stesso Tusa aveva tracciato. Alla società Siqilliya sono state affidate le operazioni di restauro e diagnostica, sotto la coordinazione dell’architetto Francesco Mannuccia.

Immagine di copertina: via “Via dei Tesori” – Magazine.

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Alcuni protagonisti della vicenda (via Regione Siciliana)
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NEWS | ArcheoEgadi, riprendono le ricerche nel sommerso

Il 24 ottobre 2020 la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana ha dato nuovamente il via alle ricerche archeologiche nei fondali al largo delle Egadi con la campagna ArcheoEgadi 2020. 

I partner statunitensi, non potendo prendere parte alle ricerche causa Covid19, hanno fatto salpare verso l’arcipelago la nave oceanografica Hercules della RPM Nautical Foundation. L’imbarcazione ha una strumentazione tecnologica di altissimo livello e un equipaggio composto da tecnici europei, che continueranno la mappatura di nuovi tratti al largo di Capo Grosso di Levanzo (TP).

La nave oceanografica Hercules

ArcheoEgadi 2020 è già iniziata da mesi

Una prima campagna di ricerca si è svolta dal 26 luglio all’8 agosto di quest’anno: i preziosi aiuti della Global Underwater Explorers (GUE), il supporto navale della Guardia di Finanza e dell’Area Marina Protetta delle Egadi hanno permesso il recupero del rostro navale Egadi 17, di una spada in ferro, di monete ed elmi in bronzo, che appartenevano ad una flotta romana in battaglia nell’arcipelago nel III secolo a.C. Dal 5 al 10 ottobre è stata la volta dell’annuale ArcheoCamp di Archeologia Subacquea della GUE sul sito del relitto di Cala Minnola (TP), una nave oneraria di età romana perdutasi col suo carico di anfore vinarie a poca distanza da Levanzo (TP).

“Malgrado le innumerevoli difficoltà, epidemiologiche ed economiche, proseguiamo a lavorare con impegno nel solco tracciato da Sebastiano Tusa. Il nostro obiettivo resta quello di riuscire a programmare quanto prima una nuova stagione di ricerca che consenta di sviluppare programmi per accrescere la conoscenza e provvedere alla tutela e valorizzazione dei luoghi che custodiscono il nostro patrimonio sommerso” – dichiara speranzosa la Soprintendente del Mare Valeria Li Vigni.