NEWS | Sicilia, un’altra sorpresa archeologica che riemerge dal mare
Grazie alla fine tecnologia di un sottomarino a comando remoto (ROV – Remotely Operated Vehicle), una nave romana di II secolo a.C., con un grande carico di anfore, è adesso sotto gli occhi vigili della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana. Giace a ben 92 metri di profondità nelle acque dell’Isola delle Femmine, parte del territorio palermitano.
L’assessore ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana, Alberto Samonà, lo ha definito uno dei ritrovamenti più importanti degli ultimi mesi; ha posto l’accento anche sul grande spirito di collaborazione tra la Soprintendenza del Mare e l’Arpa Sicilia (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente). Infatti, i due organismi regionali hanno individuato il relitto durante una campagna di ricognizione subacquea condotta in sinergia.
Un carico straordinario
Il carico è in buono stato di conservazione: le anfore, secondo gli esperti, sono vinarie, della tipologia Dressel 1A. Dressel 1 è infatti la tipologia di anfore più esportata nel Mediterraneo dal II-I secolo a.C.; le anfore Dressel 1A persistono infatti fino alla metà del I secolo a.C.