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NEWS | “Catastrofi, Distruzioni e Storia”, grandi voci per l’Archeologia

Dal 19 al 21 novembre si svolgerà il Convegno di archeologia dal titolo “Catastrofi Distruzioni Storia – Dialoghi sull’Archeologia della Magna Grecia e del Mediterraneo” promosso dalla Fondazione Paestum, dall’Università di Salerno e dalla XXIII Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico.

Di cosa si parlerà

Il titolo del convegno sembra parlare da sé: fra i temi affrontati si parlerà, infatti, della distruzione di Troia (Benzi), del collasso delle città micenee (S. Privitera), del Partenone (L. Godart) e dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. (F. Sirano). Gli argomenti trattati hanno tutti qualcosa in comune: stiamo parlando delle più grandi e famose catastrofi della storia.

Tra i relatori c’è anche l’archeologo ragusano Giovanni Di Stefano, Professore di Archeologia all’Università della Calabria e presso l’Università di Roma Tor Vergata, il quale il prossimo 19 novembre alle 17.00 parlerà di Siccità a Cartagine ai tempi dell’Imperatore Adriano. Suoli aridi e il contributo della ricerca archeologica.

Questa relazione riguarda una delle importanti scoperte effettuate proprio da Giovanni Di Stefano, in qualità di Direttore della Missione Archeologica a Cartagine. Suoli aridi con cristalli di gesso, rinvenuti durante lo scavo di una strada romana, apparterrebbero al periodo della grande siccità che ha colpito il Nord Africa tra il 122 e il 128 d.C., periodo in cui l’imperatore Adriano era in visita proprio a Cartagine.

Come seguire l’evento

L’evento si svolgerà online sulla piattaforma Windows Teams e si potrà raggiungere dal seguente link: http://urly.It/38p-6 

Di seguito la locandina dell’evento :

 

 

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ARCHEOME BOOKS | Paolo Matthiae – Distruzioni, saccheggi e rinascite. Gli attacchi al patrimonio artistico dall’antichità all’Isis (2015)

Matthiae, Paolo | Accademia Nazionale dei Lincei
L’archeologo Paolo Matthiae

Paolo Matthiae in questo scritto affronta con lucidità e lungimiranza un tema vasto, angosciante e potenzialmente sterminato, un tema che – confessa lo stesso autore – durante la sua carriera di archeologo egli non avrebbe mai immaginato potesse tornare di così scottante attualità.
Nei vari capitoli l’illustre archeologo mira a fornire una chiave di lettura delle diverse cause di decadimento del patrimonio storico-artistico, da quello naturale, proprio del passare del tempo, a quello dovuto a saccheggi, appropriazioni e distruzioni intenzionali. In questo sentito e ambizioso libro Matthiae ci ricorda che le distruzioni colpiscono, oggi come nel passato, il patrimonio culturale di ogni civiltà e che, quando intenzionali, la distruzione e il saccheggio di opere d’arte hanno avuto da sempre un preciso significato ideologico e politico di negazione e annientamento della civiltà dei vinti.
Nello scorrere dei capitoli il presente e il passato si fondono e si compenetrano, non per dar vita a una “cronaca delle distruzioni” ma per riflettere sulle violazioni degli uomini nei confronti del proprio passato e della cultura di tutti.
In chiusura l’autore si concentra sulle “rinascite”, sul concetto di conservazione e salvaguardia, sull’esaltazione della memoria, a patto che essa resti plurale e aperta, come elemento fondante di un futuro di uguaglianza.
Un testo scritto con lo sdegno dell’accademico, che ha visto sotto i suoi occhi sgretolarsi le testimonianze di un passato amato, curato, studiato per oltre 60 anni della sua vita; dell’archeologo e dell’uomo che ha sofferto per la morte del collega Khaled al-Asaad, conservatore di Palmira, cui il libro è dedicato.
Un libro che è anche un monito affinché, come chiosa Matthiae, “il Passato sia conservato nel Presente e sia consegnato integro al Futuro”.