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NEWS | Etna Sud, un nuovo itinerario a 1.500 metri di quota

Scoprire eruzioni risalenti al XIX secolo, ammirare strutture vulcaniche quali gli hornitos, i coni piroclastici e varie tipologie di rocce vulcaniche con vista sull’incantevole golfo di Catania. Da oggi tutto questo è possibile grazie all’itinerario didatticoMonte Grosso-Monte Gemmellaro” sul versante sud dell’Etna; allestito e reso fruibile grazie ad un progetto realizzato dal Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Università di Catania. Preziosa anche la collaborazione del Parco dell’Etna, del Comune di Nicolosi e del Dipartimento regionale Aziende Foreste Demaniali. Il sentiero, dedicato al geologo naturalista Carlo Gemmellaro (1787 – 1866), si snoda tra i 1.300 e i 1.500 metri di quota partendo dall’ingresso pedonale di Monte Concilio.

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Ingresso di una bocca eruttiva (UNICT)

Un grande laboratorio all’aperto è in costruzione!

Un progetto coordinato dal Prof. Rosolino Cirrincione (Presidente del corso di laurea in Scienze geologiche e responsabile della sezione Scienze della Terra) dell’ateneo catanese; realizzato nell’ambito del Piano Lauree Scientifiche – Geologia tramite un finanziamento del MIUR. Alla realizzazione dell’itinerario hanno collaborato i docenti Rosalda Punturo, Carmelo Ferlito, Gaetano Ortolano e Giampietro Giusso Del Galdo; ma anche Roberto Visalli e il dirigente vulcanologo del Parco dell’Etna Salvo Caffo.

Il progetto prevede anche la realizzazione di un laboratorio all’aperto per avvicinare i giovani al mondo della Geologia. Il sentiero, infatti, è fruibile dagli studenti delle scuole di ogni ordine e grado e ovviamente anche dai turisti. Una passeggiata panoramica di due ore lungo un percorso consente ai visitatori di ammirare le eruzioni dal XIX secolo ad oggihornitos e tanto altro. Il sentiero è stato anche oggetto di una pubblicazione scientifica con un articolo dal titolo “Geoscience and education proposal of a Geo-Trail at the Etna Volcano”; fa parte della rivista “Rendiconti Online della Società Geologica Italiana”.

L’itinerario

L’itinerario didattico si articola in 4 step con relativi pannelli esplicativi.

I primi sentieri

Il primo si trova a 150 metri dall’ingresso presenta gli “Argini di colate e sovrapposizione di colate di età diverse”. Il percorso attraversa una serie di rilievi lavici relativi all’eruzione del 2001 al di sotto della quale si ritrovano affiancate le colate del 1886 e 1892. Questi rilievi sono significativi perché raccontano l’evoluzione morfologica della colata lavica, con un’altezza massima di quasi 10 metri. È possibile anche osservare le sovrapposizioni di colate laviche di età differenti riconoscibili dal diverso colore dovuto alla presenza di licheni biancastri che, avendo bisogno di tempo per crescere, forniscono una datazione relativa delle colate. 

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Contatto tra due colate laviche di diversa età (UNICT)

Il secondo si trova a 850 metri e illustra il “Lava Blob”, una delle strutture più peculiari derivate dall’attività eruttiva del vulcano. Si tratta di una sfera di lava di dimensioni metriche che può essere spiegata come un’estrusione della porzione più interna e più fluida della colata e che si verifica quando la lava, nel suo scorrere verso il basso incontra un ostacolo, producendo una pressione che letteralmente spinge verso l’alto la porzione fluida del flusso di lava rompendo la parte esterna solidificata e formando così questa tipica forma.

Gli ultimi due step

Il terzo si trova a un chilometro e mezzo dal punto di partenza, permette di osservare le “Xenoliti sedimentari”. Si tratta di frammenti di arenaria quarzosa (quarzarenite) dotati di una colorazione variegata dal bianco all’ocra, che costituisce la coltre sedimentaria sopra cui si trova l’edificio vulcanico etneo che sono stati “strappati” dal magma durante la sua risalita in superficie. 

Il quarto e ultimo step conclude il percorso dietro l’apparato eruttivo di Monte Gemmellaro, con gli “Hornitos”. È possibile osservare le bocche eruttive formatesi dall’accumulo di brandelli lavici che si sono saldati tra loro nei primi momenti dell’attività eruttiva del 1886. L’accumulo è avvenuto perché i brandelli molto grossi venivano eiettati a piccola distanza dal punto di emissione ancora fusi, saldandosi l’un con l’altro. All’interno delle bocche eruttive si notano anche i cosiddetti “denti di cane”, strutture morfologiche peculiari simili a piccole stalattiti, formatesi a seguito di processi di rifusione della volta degli hornitos, avvenuti a causa dell’alta temperatura dei gas magmatici.

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NEWS | “A scuola con gli Etruschi”, un viaggio nel tempo con il direttore del Museo Nazionale Etrusco

Il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia (Roma) propone l’evento online “A scuola con gli Etruschi”, in onda mercoledì 13 gennaio alle ore 11:00 sul canale YouTube Etruschannel. L’iniziativa è stata pensata proprio per gli alunni delle scuole primarie di I e II grado, ma la partecipazione resterà aperta a tutti gli interessati.

L’evento

L’evento sarà coordinato dal direttore del museo Valentino Nizzo, da poco anche direttore del Museo Etrusco di Bugliano, che accompagnerà i giovani interlocutori in un virtuale viaggio nel tempo, spiegando il dove e quando gli Etruschi abitavano la nostra penisola. L’itinerario sarà arricchito con storie di vita quotidiana, racconti e approfondimenti sulla mitologia della civiltà etrusca. Inoltre, sarà dedicato uno spazio speciale all’interazione tra ragazzi e professionisti. Questo scambio potrà avvenire sia tramite chat che in diretta e, di certo, non mancherà l’atteso momento delle domande. Cliccando questo link fornito dal museo è possibile partecipare.

L’importanza dell’iniziativa

In questi mesi, il periodo della didattica a distanza è stato difficile soprattutto per i più piccoli, che hanno dovuto rinunciare a molte delle esperienze fondamentali per i primissimi anni scolastici, come gite fuoriporta o semplici attività condivise in classe. Questa iniziativa del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia si propone proprio come supporto alla scuola e alla didattica, che necessitano di una spinta da parte del mondo della cultura. 

In fin dei conti, chi se non i professionisti della cultura possono trasmettere la passione ai più giovani per una disciplina così affascinante? Attraverso la condivisione di esperienze dirette di archeologi, storici e storici dell’arte, il divario tra passato e presente diminuisce, rendendo più appassionante il contatto con opere e storie così antiche.

 

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NEWS | Gite virtuali? A Paestum si può

Il Parco Archeologico di Paestum e Velia, in collaborazione con l’associazione Cilento4All, ha aderito all’iniziativa “A scuola Nel museo e Dal museo. Percorsi di fruizione museale per tutti in modalità digitale e in presenza”,  in cui viene sperimentata una nuova forma di didattica a distanza su scala nazionale che ha permesso ad alunni e docenti di visitare virtualmente l’area archeologica.

Una piattaforma gratuita per interagire con le scuole

A causa delle misure di sicurezza anti COVID-19, musei e parchi archeologici di tutta Italia hanno dovuto chiudere le loro porte ai visitatori. Molti, però, hanno aperto le lorofinestre, permettendo al pubblico di continuare a visitarli tramite il web, grazie ad una piattaforma per interagire con tutti gli istituti scolastici nazionali.

A inaugurare le visite interattive a distanza gli alunni della V elementare della scuola “Carducci King” di Casoria (NA), che questa mattina hanno potuto visitare il museo di Paestum da casa. Operatori appositamente formati hanno interagito con gli alunni e gli insegnanti rispondendo a domande e soddisfacendo curiosità con specifici strumenti quali la chat, i sondaggi e la lavagna virtuale, così da rendere l’ora di visita piacevole, partecipata ed efficace per l’apprendimento.

“La Scuola Nel museo e Dal museo”

Questo è il titolo del progetto che si pone come risposta necessaria e tempestiva per affrontare e superare le limitazioni imposte dall’attuale emergenza sanitaria. Il tema centrale del progetto è la “RELAZIONE che supera i Pixel” a sottolineare come il digitale possa essere una risorsa per l’apprendimento se utilizzato per andare oltre la distanza o la realtà virtuale e, proprio come una visita in presenza, per sollecitare emozioni, rapporti e vissuti attraverso le attività proposte dagli operatori e con l’ausilio degli insegnanti.

La didattica a distanza del Parco archeologico di Paestum e Velia si avvale anche della partecipazione del Dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali dell’Università “Federico II” di Napoli per l’analisi dell’efficacia del modello di apprendimento in modalità ibrida, in particolare per gli alunni con disabilità cognitiva.

Altri progetti sono in arrivo

Oltre alle visite nel museo, il Parco Archeologico di Paestum e Velia sta sviluppando un ricco programma didattico per le scuole e le università, da fruire interamente a distanza. Sono in preparazione laboratori tematici sulla musica nel mondo antico, webinar sull‘archeologia, sul restauro e sulla comunicazione, video di approfondimento sul lavoro dietro le quinte di un ente culturale pubblico e, inoltre, tantissimi contenuti da fruire ogni giorno sui canali social del Parco.

“Sono felice di dare il via alla didattica a distanza da Paestum – dichiara il direttore, Gabriel Zuchtriegel. – Mentre affrontiamo una crisi sanitaria globale, credo sia necessario potenziare la funzione educativa dei luoghi della cultura per promuovere conoscenze, abilità e comportamenti consapevoli per lo sviluppo di una cittadinanza attiva e democratica. Così, il Parco ha raccolto il disagio di famiglie e istituzioni scolastiche e ha strutturato un progetto capace di colmare almeno in piccola parte quel vuoto lasciato dal blocco del turismo scolastico…”