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STUDENTI | “La didattica nell’era del Covid-19”, il workshop delle università siciliane

Il 25 marzo 2021, alle ore 14:30, si terrà un workshop online sulla piattaforma Teams a cura del Piano Nazionale Lauree Scientifiche, Chimica, con le università sicilianeSaranno presenti al Convegno una delegazione di professori e studenti dell’Università di Messina

Ad aprire il workshop sarà Marco Centorrino, Professore associato di sociologia al Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne, che parlerà di aspetti sociologici della didattica in era Covid, seguirà un contributo di “Federchimica” su un progetto PCTO in digitale, esempio della conversione in DAD dell’orientamento alla Chimica.

Infine interverranno due studentesse di Scienze dell’Informazione: comunicazione pubblica e tecniche giornalistiche dell’Università di Messina, Martina Maricchiolo e Fiamma Calarco. Il contributo si concentrerà su alcuni cambiamenti che gli studenti hanno riscontrato affrontando il passaggio dal liceo all’università in DAD, mettendone in luce i lati positivi e negativi

Di seguito il programma del Convegno. 

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NEWS | Rivista fruibile in Biblioteca: ArcheoMe in accordo con Studenti e DiCAM (UNIME)

Donata oggi, 23 marzo 2021, la rivista di ArcheoMe al DiCAM (Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne) dell’Università di Messina. Alle 11:30 il Direttore editoriale di ArcheoMe, il Dott. Francesco Tirrito, e una rappresentanza degli studenti hanno incontrato il Direttore del Dipartimento, il Prof. Giuseppe Giordano. In quest’occasione, dunque, è stato donato il numero di febbraio della rivista al DiCAM.

Dopo l’esperienza in digitale dell’anno appena concluso, la nostra redazione ha prodotto quest’anno una rivista cartacea di divulgazione culturale che, a cadenza bimestrale, tratterà diversi temi: dall’archeologia all’arte, passando per teatro, musica e società… insomma cultura a 360 gradi. Il Prof. Giordano ha preso in consegna la rivista che, nei prossimi giorni, sarà catalogata presso la Biblioteca del DiCAM e fruibile a chiunque volesse approfondire.

Nelle prossime uscite sarà previsto anche uno spazio curato direttamente dagli studenti, con contenuti in esclusiva, bandi e info sulla carriera universitaria e possibili sbocchi lavorativi.

Clicca qui per contattarci per acquistare la rivista.

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Il Dott. Francesco Tirrito consegna la rivista al Prof. Giuseppe Giordano
Il Dott. Francesco Tirrito con una rappresentanza degli studenti del DiCAM
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STUDENTI | Lettera di una studentessa del DiCAM (UNIME)

Lunedì, 15 Marzo 2021

Sveglia alle 7:00, un lunedì mattina che sa di arancione; no, non faccio riferimento ai fiori, al polline, ai raggi caldi del sole primaverile.
Arancione è il colore che prende una zona che sa di restrizioni già sentite e risentite.
Esattamente come un anno fa, con troppe perdite alle spalle ed un domani totalmente incerto.
Nel mezzo di questo lasso di tempo in cui il mondo si è fermato in pochi hanno dato rilevanza a quanto tutto ciò possa aver influito sulla psiche.
Ho vent’anni, ventuno tra due settimane.
Non sono mai stata eccessivamente produttiva, devo ammetterlo, ma mi colmavo di piccole cose: dei doveri essenziali, e dei piaceri.
Ho perso la possibilità di godermi il primo anno di università, di arrivare in ritardo alle lezioni o lasciarne qualcuna in anticipo, di alzare la mano e guardare negli occhi i miei docenti mentre formulo una domanda.

La DAD non mi soddisfa, per quanto efficiente possa essere il servizio prestato, per quanto i docenti stessi si sforzino di renderla meno meccanica di quel che è; perché umana, spontanea, non può definirsi.
Questo, insieme a molti altri aspetti che hanno caratterizzato quest’anno, ha contribuito ad instaurare in me un profondo stato d’ansia.
Alle radici vi è indubbiamente un fatto che nulla ha a che vedere con quarantena, covid19 e restrizioni: viviamo in un mondo in cui a vent’anni devi rincorrere il tempo per sentirti realizzato.
È andato perso oramai il piacere dello studio, dell’appropriarsi della cultura non per un obbligo bensì per appagamento personale.
Studia, fai in fretta, datti gli esami, passa l’OFA, guadagna crediti, che altrimenti non ti laurei in tempo!
E allora vai fuori corso, e se vai fuori corso perdi punti, se perdi punti hai meno probabilità di un buon voto alla laurea, e se non ottieni un buon voto alla laurea finisci in basso nelle scelte per un posto di lavoro.

Perché si sa che, ad oggi, va premiato chi corre all’impazzata perdendosi nel mentre pezzi di vita, anziché chi segue il proprio tempo senza rischiare di cadere.
Ed è vero che nella vita si cade e ci si rialza, centinaia di volte, ma tutti temiamo un giorno di non avere più la forza di reggerci sulle proprie gambe.
E cosa temiamo ancor più? Di sentirci dire ‘’per così poco, per un po’ di studio, non stai facendo niente dell’altro mondo, molti altri lo fanno!’’
Lo studente universitario passa i propri anni di studio a sentirsi dire ‘’hai visto **? Si è già laureato, come ha fatto? Come mai tu devi ancora darti le materie del primo anno?’’ ‘’Forse, se non riesci a passare quella materia, la facoltà non fa per te’’, ‘’forse non sei portato per lo studio, peccato che per trovare lavoro bisogna avere la laurea’’; e proprio qui volevo arrivare.
Prendere una laurea è divenuto un obbligo dettato dalla necessità di trovare un lavoro, quando in realtà dovrebbe trattarsi niente più e niente meno del profondo desiderio di approfondire quelli che sono i propri interessi e acquisire conoscenze più approfondite per quelle che sono le ambizioni per il futuro.

Invece no, niente affatto! Corri, che devi prendere la laurea in una facoltà che hai scelto perché offre più sbocchi lavorativi, lasciati nel mentre alle spalle la facoltà di psicologia che tanto sentivi tua ma che non ti avrebbe permesso un posto di lavoro in poco tempo; lasciati alle spalle le passioni e pensa agli obblighi, agli obblighi, agli obblighi.
Altrimenti non lavori, non ti sposi, non hai una macchina tua e non puoi comprare casa, e i genitori non sono eterni, e chi ti campa?
Corri, dannazione, corri, che se sei nato in questo trentennio non c’è nulla che ti aspetta la fuori, a meno che tu non sappia cantare, ballare, vendere prodotti tramite storie Instagram o cercare l’amore della tua vita a uomini e donne.
Non perdere neanche un anno, che altrimenti ti invalida, se ne perdi due ancor peggio.
Prendi la licenzia media, che tanto non ti serve, hai bisogno del diploma.

Ah, hai preso il diploma? Ma con quanto sei uscito? Non sei arrivato al 100, nonostante i punti bonus? Ah, va bene, tanto ti serve la laurea, è quello che conta.
Altrimenti non trovi lavoro, e se lo trovi sei sottopagato, messo in prova, con contratto a scadenza trimestrale, precario come una foglia poggiata sull’asfalto in pieno autunno.
Arrenditi alla consapevolezza di essere costante preda dei venti, di doverti scansare dalle suole di chi ce l’ha fatta e non ti vede mentre rischia di calpestarti, dalla vecchia generazione che ti squadra con sdegno e disprezzo perché loro a vent’anni erano imprenditori e tu guardati, sei niente, niente, niente.

Allora zitto che si parte da zero, accontentati degli orari lunghi di lavoro e la paga bassa, e se sei donna ancor peggio, e se sei donna assicurati che il titolare non rimanga con te da solo che molti uniscono l’utile al dilettevole e tanto sei in prova, se non ci stai puoi anche andar via.
Perché sei giovane, senza esperienza. Chi ti prende? Zitta, zitto, non lamentatevi, voi giovani d’oggi, impossibili da accontentare. Volete tutto, volete troppo.
Ci avete tolto tutto, ci avete tolto troppo. Possiamo solo correre, cadere, sperare di rialzarci e piangere per chi invece a rialzarsi non ce la fa e rimane indietro, se ne va perché fa schifo il mondo che ci avete lasciato in mano.
Solo ansia, panico, il respiro corto, i pianti, l’emicrania, l’inquinamento, i debiti, un governo precario, un virus che non sapete gestire e limitare, corruzione, delinquenza, abusi di potere, disparità, disuguaglianza.
Che ingrati, noi giovani d’oggi, che vorremmo soltanto vivere la nostra età e ci rimane in bocca l’amaro, l’insoddisfazione, mentre sbracciamo per affogare nella realtà in cui ci avete lasciati.

Lidia Naccari

 

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NEWS | “La Sicilia protagonista”, Unime ed ArcheoMe in prima linea

Da domani, lunedì 11 gennaio 2021, dalle ore 16:30, inizierà un ciclo di incontri dal titolo “La Sicilia protagonista: l’identità greca“. Il tutto è stato organizzato dall’Associazione universitaria S.U.D. (Studenti Universitari Democratici) e da ArcheoMe. Si tratta di cinque appuntamenti, ognuno riguarderà un diverso periodo storico dell’isola. Si inizierà, quindi, domani con la storia della Sicilia in età greca; seguiranno gli incontri del: 15 febbraio sull’età romana, 25 marzo sul periodo medievale; il 20 aprile l’appuntamento verterà sull’età moderna dell’isola e il ciclo si concluderà il 15 maggio con l’età contemporanea.

Il modulo Google per iscriversi e seguire la conferenza su Meet è il seguente. Gli incontri verranno comunque trasmessi in diretta dalla pagine Facebook di ArcheoMe e dell’Associazione S.U.D.

Il programma

Domani, al primo appuntamento del ciclo di incontri interverranno: la professoressa Elena Santagati, docente di Storia greca preso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università di Messina; il professor Giuseppe Giordano, docente ordinario di Storia della Filosofia, nonché direttore del DiCAM. Infine, interverrà Francesco Tirrito, dottore in Archeologia e direttore editoriale di ArcheoMe. Modererà Fortunato Grillo, studente di Lettere dell’Ateneo, nonché membro dell’Associazione S.U.D.

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NEWS | Unime, lezione di educazione ai social al DiCAM

Lunedì 19 ottobre, alle ore 15, in diretta Facebook e sulla piattaforma Microsoft Teams dell’Ateneo di Messina, si svolgerà il webinar “Il fenomeno del body shaming“. L’iniziativa si terrà nell’ambito della presentazione dei Corsi di Laurea dei Dipartimenti di Civiltà Antiche e Moderne e di Giurisprudenza ed all’interno del ciclo di incontri con le Scuole Superiori su “Social Media e nuove tendenze”.
Dopo i saluti dei proff. Giuseppe Giordano e Francesco Astone (rispettivamente Direttore DiCAM e Direttore Giurisprudenza), a cui farà seguito il saluto della prof.ssa Maria Astone (Presidente CO.RE.COM. Sicilia), i lavori saranno introdotti e moderati dalla prof. ssa Cinzia Ingratoci e Anita Di Stefano, delegate all’orientamento dei due Dipartimenti.
I CdL verranno presentati dai proff. Marco Centorrino (Coordinatore del CdS in Scienze dell’Informazione: Comunicazione pubblica e Tecniche giornalistiche) e Francesca Pellegrino (Coordinatrice del CdS a ciclo unico in Giurisprudenza).
Interverranno i docenti Francesco Pira e Stefano Agosta. Al termine delle attività ci sarà un dibattito.

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Unime | Oltre 500 studenti per l’Open Day al DiCAM

Il 13 febbraio, oltre 500 studenti delle scuole superiori di Messina, Reggio Calabria e provincia hanno visitato il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne (DiCAM) dell’Università di Messina, in occasione dell’Open Day 2019. L’iniziativa è stata organizzata dal Team Orientamento DiCAM, coordinato dalla prof.ssa Mariavita Cambria e in collaborazione con il Centro di Orientamento e Placement di Ateneo (COP).

In occasione della visita i giovani ospiti hanno ricevuto informazioni sull’organizzazione dei corsi di laurea triennali del Dipartimento (“Filosofia”, “Lettere”, “Lingue, letterature e tecniche della mediazione linguistica” e “Scienze dell’informazione, comunicazione pubblica e tecniche giornalistiche”) e hanno avuto l’occasione di seguire simulazioni di lezioni e laboratori di diversi ambiti disciplinari. Hanno così avuto modo di sperimentare dal vivo l’esperienza della vita universitaria e si sono confrontati, oltre che con i docenti, anche con studenti, dottorandi e cultori delle materie, ascoltando punti di vista diversi sull’esperienza dello studio. L’elevato numero di giovani di questa prima edizione dell’Open Day dimostra l’interesse delle nuove generazioni per la formazione umanistica, una strada ancora attuale e niente affatto in contraddizione con il mondo ipertecnologico in cui i giovani vivono quotidianamente.

 

Ufficio Stampa Unime

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Unime | Cinquecento studenti al DiCAM per il primo atto di “Classics’ R-Evolution”

L’Auditorium del Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne ha ospitato, stamane, la Giornata di Studi “Troiane ed Elena: dal mito alla scena”. L’incontro, coordinato dal prof. Claudio Meliadò, ha inaugurato le attività del progetto “Classics’ R-Evolution” (percorso di lettura, promosso in collaborazione con varie delegazioni dell’Associazione italiana di Cultura Classica, che mira a indagare i testi classici, dalla loro creazione letteraria alle forme e alle motivazioni della loro fortuna antica e moderna, manifestata mediante iconografia, riprese, riscritture, filmografia, messa in scena). All’iniziativa hanno preso parte circa 500 studenti e professori provenienti dai licei delle province di Messina, Catania e Reggio Calabria.

I lavori, il cui fine è quello di cogliere la portata rivoluzionaria del testo e la sua metamorfica evoluzione attraverso il tempo, sono stati introdotti dal Direttore del DiCAM, prof. Giuseppe Giordano. Nel corso della Giornata di studi su “Troiane” ed “Elena” di Euripide, che vivrà un secondo capitolo nel mese di maggio, hanno interagito insegnanti dei licei, studenti – che si sono fatti portavoce del lavoro svolto a scuola – dottorandi e docenti universitari. La messa in scena antica di Troiane ed Elena è stata analizzata sulla base degli aspetti religiosi, letterari, musicali e archeologici che hanno connotato le tragedie.    Uno spazio, in particolare, è stato dedicato agli alunni dell’IIS “L. Piccolo” di Capo d’Orlando ed al loro progetto intitolato “Tradurre le Troiane”.

“Sono molto contento – ha commentato il prof. Giornano – di poter constatare la presenza di tantissimi studenti, accorsi per questo bellissimo evento. Oggi, avrete l’opportunità di riflettere sulle radici della nostra civiltà. La scelta scolastica che avete operato, certamente, non può che farvi accrescere la passione per il mondo antico, basilare per il nostro futuro. La filosofia e la tragedia, rispettivamente in chiave teoretica e pratica, rappresentano le basi della grecità e della libertà di pensiero. Le azioni della tragedia sono decisioni libere, in contrapposizione con gli Dei o con il potere costituito. Si tratta della stessa libertà che, con un buon cammino umanistico, vi potrà portare a non essere mai sudditi, ma coscienziosi”.

 

L’Auditorium gremito

 

“Il percorso di Classics’ R-Evolution – ha detto il prof. Meliadò – parte dal momento in cui queste due tragedie sono state concepite, ovvero dalla seconda metà del V secolo A.C. Ogni opera letteraria è frutto dell’epoca che l’ha generata, non nasce casualmente ma nasce per lasciare una traccia di sé ed imprimere un nuovo dinamismo alla storia. Con questo progetto le Troiane e l’Elena verranno analizzate nel loro complesso, nella messa in scena antica, nei risvolti politici, storici e sociali, che contengono, sino a giungere, nella seconda Giornata di Studi che si svolgerà a maggio, all’analisi delle riprese, delle riscritture moderne, in ambito letterario, filmico, teatrale, musicale. Gli studenti, portando a termine il percorso, non solo da spettatori, ma anche da professionisti, potranno così giungere ad una comprensione più piena di ciò che è la letteratura dei testi classici giunti a noi dall’antichità. Sarà un modo per l’Università di Messina di portare avanti i fondamentali obiettivi della Terza Missione e della promozione culturale”.

Nel corso della giornata sono stati siglati protocolli per accordi culturali con le delegazioni dell’Associazione italiana di Cultura Classica.

 

Ufficio Stampa Unime