NEWS | UNICT per la Memoria, chi erano i deportati siciliani
Anche l’Università di Catania dà il suo contributo alla celebrazione del Giorno della Memoria in questo 2021 segnato dalla tremenda pandemia. Un video-omaggio dell’ateneo catanese – dal titolo Deportati politici nei campi di sterminio nazisti – curato dallo storico Rosario Mangiameli; si aggiungono le letture di Domenico Gennaro e Ezio Donato con cui si propongono brani tratti dalle memorie di Antonino Garufi, Nunzio Di Francesco, Carmelo Salanitro, deportati siciliani non ebrei, bensì “politici”. Un contributo realizzato da Zammù TV, la web tv dell’Università di Catania, con il commento musicale curato da Riccardo Insolia e in collaborazione con la Società di Storia Patria per la Sicilia orientale.
Deportati siciliani, nomi e storie
Tre storie di deportati siciliani che, come spiega Rosario Mangiameli, come gli altri, «erano nella totalità deportati politici, militari in servizio in Nord Italia e in quelle che erano state le zone d’occupazione italiana passati alla Resistenza e catturati come partigiani».
«L’Università di Catania ha da molto tempo posto l’attenzione a questa complessità, fin dai primi anni Novanta, quando furono pubblicati libri come quello di Antonino Garufi, “Diario di un deportato”, o quello di Nunzio Di Francesco, “Il costo della libertà” – aggiunge il prof. Mangiameli -. Nel 1996 l’ateneo catanese ospitò al Palazzo centrale la mostra “La libération des camps et le retour des déportés” approntata dall’Università di Versailles Saint Quentin-en-Yvelines. Contestualmente fu avviata un’indagine sui deportati siciliani che portò a un primo censimento e alla ricostruzione delle storie di 761 deportati siciliani».
«In video anche un breve ricordo di Carmelo Salanitro, la cui storia di deportazione è singolare – aggiunge lo storico -. Era un docente di latino e greco al Liceo Cutelli di Catania, un cattolico pacifista che sentì il dovere di opporsi alla guerra nel 1940. Una volta scoperto, fu condannato a 18 anni di reclusione dal Tribunale speciale per la difesa dello Stato e poi consegnato ai tedeschi dopo l’8 settembre. Cominciò così una peregrinazione nei campi di sterminio fino al 24 aprile 1945, quando fu avviato alla camera a gas del lager di Mauthausen»