Dario Franceschini

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NEWS | Sardegna, ancora rinvenimenti a Mont’e Prama: dalla necropoli emergono altri due giganti

A pochi giorni dalla ripresa dell’ultima campagna di scavo, nella necropoli nuragica di Mont’e Prama a Cabras (OR), sono emersi i resti di due nuove statue monumentali. Il ritrovamento è avvenuto nella parte meridionale del sito archeologico. Le indagini sul campo di questa zona confermano la prosecuzione verso sud della necropoli e della imponente strada funeraria costeggiante le sepolture.

Sttua litica. Si vede sul fianco il grande scudo flessibile avvolto intorno al braccio sinistro e disteso sul torace e sul ventre, sul quale poggia la mano destra avvolta in un guantone.
Una delle statue di pugilatore ritrovate nel 2014 (© Mic)

 

Il ritrovamento

“Una scoperta eccezionale alla quale ne seguiranno altre”, le parole con cui Ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha commentato il rinvenimento presso la necropoli di Mont’e Prama.

Come ha sottolineato l’archeologo Alessandro Usai, responsabile scientifico dello scavo: “Siamo andati a scavare a colpo sicuro in un tratto che ancora non era stato toccato”. Lo scavo archeologico durerà altri due mesi e probabilmente porterà ad altre scoperte.

Insieme ai frammenti di un modello di nuraghe, sono dunque stati ritrovati frammenti delle statue appartenenti ad una coppia di pugilatori, di tipo Cavalupo, esattamente come gli ultimi due rinvenuti nel 2014. “Una figura rara che ha un modello di riferimento nel bronzetto nuragico conservato a Roma nel museo etrusco di Villa Giulia“, precisa Usai citando il reperto proveniente da una tomba della necropoli di Cavalupo, nella laziale Vulci.

È un bronzetto nuragico. Ripropone gli stessi elementi caratteristici: il grande scudo avvolto intorno al braccio sinistro e disteso sul torace e sul ventre, il gonnellino a punta triangolare sul retro, il guantone che avvolge l’avambraccio destro ma resta aperto per far fuoriuscire la mano. Da notare anche il cappello conico, le lunghe trecce e i sandali.
Bronzetto della tomba di Vulci (©Mic)

Il bronzetto in questione ripropone gli stessi elementi caratteristici: il grande scudo avvolto intorno al braccio sinistro e disteso sul torace e sul ventre, il gonnellino a punta triangolare sul retro, il guantone che avvolge l’avambraccio destro ma resta aperto per far fuoriuscire la mano. Da notare anche il cappello conico, le lunghe trecce e i sandali.

La necropoli di Mont’e Prama

La necropoli di Mont’e Prama si trova in Sardegna, nella provincia di Oristano, ad una distanza di circa 2 Km dallo stagno di Cabras. Il sito venne casualmente scoperto da dei contadini nel 1974. Tra il 1975 e il 1979 i ricercatori condussero diversi interventi di scavo e di recupero. Durante le ricerche degli anni Settanta sono state esaminate diverse tipologie di tombe presenti nella necropoli: sono stati rinvenuti 5178 frammenti di sculture in calcare arenaceo. Questi elementi appartengono a statue maschili, modelli di nuraghe e betili.

Allo stato attuale degli studi sulla civiltà nuragica, si ritiene che la necropoli di Mont’e Prama possa aver costituito lo spazio funerario riservato ad un gruppo familiare dominante nella società nuragica della Prima età del Ferro.

Area archeologica di Mont’e Prama (foto di G. Alvito via ©Mont’e Prama)

 

I Giganti di Mont’e Prama

I Giganti di Mont’e Prama, oggi al Museo di Cabras e al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, sono delle sculture realizzate a tutto tondo, risalenti alla Civiltà nuragica. Si tratta di sculture scolpite a partire da un unico blocco di calcare arenaceo locale proveniente da cave non molto distanti. Sono alti tra i due e tre metri e mezzo. 

Le 28 statue finora identificate rappresentano 16 pugilatori, 6 arcieri e 6 guerrieri.

I Giganti (© Mont’e Prama)

I pugilatori indossano un gonnellino e sono a torso nudo; proteggono la testa con uno scudo tenuto dalla mano sinistra posta alla sommità del capo, mentre la mano destra, protetta da un guanto, regge l’altro lato dello scudo. Gli arcieri, che indossano una corta tunica e una protezione sul petto, hanno un elmo a due corna sulla testa da cui spuntano lunghe trecce; il braccio sinistro, protetto da una guaina e da un guanto, tiene un arco. Il braccio destro ha avambraccio e mano in avanti mentre le gambe sono protette da schinieri. Quasi certamente il modello di riferimento furono i bronzetti figurati, dei quali le statue in pietra riprendono abbastanza fedelmente i personaggi e gli stilemi. La loro datazione oscilla tra il IX secolo a.C. ed il VIII secolo a.C.

Arciere Prexiau (©Mont’e Prama)

 

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NEWS | Ercolano restituisce nuovi resti delle vittime del Vesuvio

Gli archeologi hanno effettuato una nuova scoperta, un nuovo “fuggiasco” a Ercolano mutilato dall’eruzione del Vesuvio del 79 d. C.

La scoperta

I resti sono stati trovati sulla spiaggia della cittadina; qui, nell’ultima campagna di scavi degli anni ’90, vennero riportati alla luce nei magazzini più di 300 fuggiaschi che avevano cercato riparo nell’attesa di essere portati in salvo dalla flotta di Plinio il Vecchio.

I resti del “fuggiasco” da poco scoperti

I resti dell’uomo, un maschio di età matura sono stati trovati alla base del muro di pietra lavica che oggi chiude l’antico fronte a mare. Era riverso con la testa all’indietro in direzione del mare e circondato da pesanti legni carbonizzati, persino la trave di un tetto che potrebbe avergli sfondato la testa.

Le teorie sull’individuo
Il direttore del Parco di Ercolano, Francesco Sirano, che analizza i nuovi resti

Gli archeologi del parco si sono subito interrogati sull’identità di questa nuova vittima e sul suo ruolo nelle ultime ore della città. Ad esempio Francesco Sirano ipotizza: “Potrebbe trattarsi di un soccorritore, un compagno dell’ufficiale di Plinio che negli anni ’80 era stato trovato ad una ventina di metri di distanza da questo punto, sempre sulla spiaggia… Oppure uno dei fuggiaschi, che si era allontanato dal gruppo per raggiungere il mare sperando di riuscire a imbarcarsi su una delle lance di salvataggio”. In aggiunta a questo alcune ipotesi porterebbero nella direzione che potesse essere di vedetta in attesa delle navi da soccorso.

Le parole del ministro Franceschini
Il ministro Dario Franceschini

Il ministro descrive così la scoperta da poco effettuata:

“La sensazionale scoperta dei resti di un fuggiasco nel sito archeologico di Ercolano è una bellissima notizia, innanzitutto perché il ritrovamento è dovuto alla ripresa in questo luogo, dopo quasi un trentennio, degli scavi scientifici condotti dal personale tecnico del ministero…”.

Franceschini pone l’attenzione sullo studio dei resti: “…Le affascinanti ipotesi intorno al mistero che circonda la morte di quest’ultima vittima ritrovata dell’eruzione del 79 d.C. sono ora nelle mani degli studiosi, che possono gioire per questo risultato dovuto anche al sostegno del Packard Humanities Institute”.

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ATTUALITÀ | Abolita la censura cinematografica, svolta storica ad opera del MiC

Abolita la censura cinematografica. Definitivamente superato quel sistema di controlli e interventi che consentiva ancora allo Stato di intervenire sulla libertà degli artisti”, dichiara Dario Franceschini. Il ministro della Cultura firma infatti il decreto che istituisce la Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche presso la Direzione Generale Cinema del Ministero della Cultura, presieduta dal Presidente emerito del Consiglio di Stato Alessandro Pajno. La Commissione avrà il compito di verificare la corretta classificazione delle opere cinematografiche da parte degli operatori. Il decreto attuativo firmato da Franceschini prevede che d’ora in poi i film destinati ai cinema siano divisi in quattro categorie: quelli adatti a ogni tipo di pubblico, e poi quelli vietati ai minori di 6, 14 e 18 anni. L’Italia si libera così di una censura cinematografica durata decenni. In questo modo i film in uscita non saranno più condizionati da tagli o modifiche.

censura cinematografica
Apparato scenografico realizzato, nel 1937, in occasione della fondazione della nuova sede dell’Istituto Luce

Della commissione fanno parte “quarantanove componenti, scelti tra esperti di comprovata professionalità e competenza nel settore cinematografico e negli aspetti pedagogico-educativi connessi alla tutela dei minori o nella comunicazione sociale, nonché designati dalle associazioni dei genitori e dalle associazioni per la protezione degli animali”. L’abolizione della censura cinematografica costituisce un vero e proprio fatto storico, teso ad un futuro artistico di libera espressione. Ora come ora, tuttavia, si spera quantomeno in un futuro che preveda la riapertura dei cinema.

L’Italia della censura cinematografica

La censura, nel corso degli anni, ha colpito non pochi artisti in Italia e – per citarne alcuni – registi come Pier Paolo Pasolini, Bernardo Bertolucci e Luchino Visconti hanno conosciuto bene gli effetti. “Ultimo tango a Parigi” di Bertolucci, infatti, fu bloccato dalla censura totale dal 1972 fino al 1987. Ma anche “Nodo alla gola” di Alfred Hitchcock, bloccato dalla censura italiana nel 1949 e distribuito solo nel 1956; “Arancia meccanica”, film del 1971 di Stanley Kubrick, trasmesso per la prima volta nel 1999 sulla Pay TV e solo nel 2007 sulla televisione in chiaro. E, ancora, Totò, più volte censurato per le sue battute contro politica e governi. Accanto alla censura totale, inoltre, dagli anni Trenta fino agli anni Novanta, in Italia è stata praticata un’altra forma di censura: i tagli mirati, quei tagli di scene o inquadrature che laceravano una pellicola per meglio adattarla ad esigenze a tratti politiche a tratti “etiche”.

Ultimo tango a Parigi
 

“Cinecensura”: la mostra virtuale per non dimenticare

Nasce “Cinecensura“, una grandiosa mostra virtuale permanente per raccontare ciò che è stato a lungo nascosto. La mostra è promossa dalla Direzione Generale Cinema del Ministero della Cultura, realizzata dalla Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia e dalla Cineteca Nazionale. Il percorso virtuale prevede quattro sezioni, Sesso, Violenza, Religione e Politica, in cui si trovano materiali relativi a 300 lungometraggi e a 80 cinegiornali, ma anche 100 tra pubblicità e cortometraggi, 28 manifesti censurati e filmati di tagli. Ognuna delle sezioni raccoglie una lista di contenuti, censurati dal dopoguerra in poi (la prima legge che stabilisce una censura, tuttavia, risale al 1913).

Le quattro categorie di “Cinecensura”

 

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NEWS | MiBACT sostituito da Ministero della Cultura (MiC) e Ministero del Turismo

Il MiBACT non esiste più.  Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo si divide in due dicasteri diversi. Da questa divisione nasce il Ministero del Turismo, guidato da Massimo Garavaglia

MiBACT
Dario Franceschini, ministro alla Cultura

Il Ministero della Cultura, il cui acronimo adesso è MiC, è guidato da Dario Franceschini; è stato riconfermato lo scorso 12 febbraio, giorno in cui il Premier Mario Draghi ha formato la propria squadra di governo.

Le attività concernenti il Turismo continueranno a essere svolte dal MiBACT fino al prossimo 31 marzo. Dopo quella data: “le funzioni e i compiti spettanti allo Stato in materia di turismo, eccettuate quelle attribuite, anche dal presente decreto, ad altri ministeri o ad agenzie, e fatte salve in ogni caso le funzioni conferite dalla vigente legislazione alle regioni e agli enti locali” saranno materia del nuovo ministero. 

Sede del Ministero della Cultura, Roma

Notizie positive arrivano dal nuovo Ministero che annuncia una possibile riapertura di cinema e teatri in zona gialla e dei musei nel fine settimana (esclusivamente su prenotazione) a partire dal 27 marzo. Dice il Ministro: “L’impegno è ripartire il prima possibile perché la Cultura è il vero motore della ripresa”.

 

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NEWS | Svelato il nome del successore di Osanna a Pompei

Dopo ben sette anni Massimo Osanna, ormai ex direttore del Parco Archeologico di Pompei ed allo stato attuale direttore generale dei Musei Italiani, ha finalmente un successore. E’ l’archeologo tedesco Gabriel Zuchtriegel. Classe 1981 e già direttore dal 2015 del Parco Archeologico di Paestum, sarà la nuova mente alla direzione di Pompei per i prossimi quattro anni; tutto ciò è stato annunciato da poco dal Ministro della Cultura Dario Franceschini al Colosseo dove è stata inaugurata da qualche giorno la mostra “Pompei e Roma”.

Chi è il nuovo direttore 

Zuchtriegel è laureato e dottorato con lode in Archeologia Classica, con una brillante carriera alle spalle nonostante la giovane età; dal 2019 è membro del Collegio dei docenti della Scuola Superiore Meridionale “Archeologia e Culture del Mediterraneo antico dell’Università di Napoli Federico II. Si è distinto nella direzione di Paestum per le campagne di scavo che hanno riportato alla luce un edificio di epoca dorica; secondo i primi studi si tratterebbe di un tempio eretto da artigiani vasai. Come ogni vita sotto i riflettori, però, non è mancato lo scandalo, fece molto discutere, infatti, nel 2016 la sua scelta di aprire il sito, con tanto di regolamento e tariffario, a riti civili e servizi fotografici. Una strategia inusuale dalle nostre parti per avere introiti da destinare alla manutenzione ed alla ricerca, ma non poi così poco diffusa in Europa.

Certo è che rimarranno indimenticabili, invece, le aperture notturne del Parco Archeologico di Paestum allietate da musica, letture, romantiche osservazioni dal telescopio e funamboli in bilico tra i templi al chiaro di luna. Il nuovo direttore, dunque, investe questo incarico facendo una promessa: “Racconterò la bellezza del Paese”. Lo speriamo vivamente perché, come ci tramanda Aristotele, La bellezza è la miglior lettera di raccomandazione.

Dunque: Felicitas Gabriel Zuchtriegel!

Osanna
Massimo Osanna e il nuovo direttore Gabriel Zuchtriegel