ACCADE OGGI | La fine di un’era, muore Costantino il Grande
Costantino I, il Vincitore, il Grande. Questi sono alcuni dei nomi con cui era conosciuto uno dei personaggi più importanti della storia romana, l’uomo che riformò l’Impero e favorì la diffusione del Cristianesimo.
La politica amministrativa e religiosa
Nato il 24 febbraio 274 d.C., dopo un periodo turbolento segnato da lotte interne, divenne Imperatore nel 306. Durante la sua carica mise in pratica una serie di riforme di grande importanza. Non appena si assicurò il potere, Costantino procedette con la riorganizzazione amministrativa e territoriale dell’Impero, riformando la burocrazia e l’Impero stesso che venne suddiviso in quattro prefetture.
Ogni prefetto aveva poteri amministrativi e giuridici ma non quelli militari: il potere militare spettava unicamente all’Imperatore. In modo progressivo le truppe vicine al palazzo imperiale presero sempre più potere, mentre quelle al confine conobbero un progressivo imbarbarimento.
Ebbe importanti conseguenze il trasferimento della capitale a Costantinopoli. La posizione della città, odierna Istanbul, consentiva di controllare in maniera più efficace sia le frontiere che le vie commerciali.
La morte di Costantino
La morte di Costantino fu tanto inaspettata quanto improvvisa.
Morì il 22 maggio del 337 d.C., in una residenza imperiale nei pressi di Nicomedia. Si spense nel trentunesimo anno di regno, durante le festività di Pentecoste e poco dopo essersi ammalato. Pochi giorni prima della morte, resosi conto della propria fine, l’Imperatore decise di farsi battezzare da Eusebio, vescovo cristiano della città, che negli ultimi tempi era diventato il suo consigliere in materia ecclesiastica. La pratica di ricevere il battesimo sul punto di morte, al tempo, non era insolita: in questo modo il battezzato aveva la possibilità di cancellare tutti i propri peccati senza aver tempo di commetterne dei nuovi.
Costantino, infatti, non solo legalizzò il Cristianesimo ma favorì la diffusione della dottrina cristiana. Oltre a restituire i beni confiscati da Diocleziano, fissò una serie di privilegi per la Chiesa: la riformò uniformando la dottrina cristiana e dando così inizio all’Impero cristiano.
Ad oggi, sia la Chiesa ortodossa che le Chiese di rito orientale lo venerano come santo. A livello locale il culto di San Costantino è comunque autorizzato anche nelle chiese di rito romano-latino.