NEWS | “Luci dalle tenebre, dai lumi degli Etruschi ai bagliori di Pompei” in mostra al Maec
Riparte il Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona, il Maec, che ospiterà dal 23 aprile al 12 dicembre la mostra “Luci dalle tenebre, dai lumi degli Etruschi ai bagliori di Pompei”. Un tema innovativo. Difatti, l’esposizione sarà dedicata ai sistemi di illuminazione e ai rituali connessi all’epoca etrusca.
L’idea di tale tematica nasce da uno dei reperti del Maec più interessante e unico, il Lampadario Etrusco. Con questo spirito, la mostra diviene simbolo della riaccensione della cultura:
“Il passaggio da una stagione fredda e buia a un’altra radiosa era salutato già nell’antichità con le suggestive celebrazioni della fiamma, auspichiamo che questo passaggio possa avvenire al più presto possibile, rispetto al difficile momento che stiamo vivendo”. Questa la dichiarazione del presidente del Comitato tecnico del Maec, Nicola Caldarone.
Al Maec una mostra che rinasce dal buio
L’esposizione sarebbe dovuta partire l’anno passato, ma dal buio della chiusura il Maec ha tratto la luce. Infatti, il Museo durante il fermo ha stretto accordi con i musei che conservano i più notevoli reperti etruschi, arricchendo la futura mostra. Saranno esposti i reperti provenienti dal Museo Archeologico di Firenze, dal Museo Archeologico nazionale di Tarquinia e da Villa Giulia di Roma. Il prestito più interessante arriva dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli che, oltre a numerose lucerne, ha concesso al Maec un Efebo con candelabro ritrovato a Pompei. La statua bronzea, di circa un metro e mezzo, sarà il fulcro dell’allestimento della sala dei Mappamondi, ricalcando il suo antico ruolo del ricevere gli ospiti.
La comunicazione instaurata tra Maec e MANN vuole anche sottolineare il forte legame tra gli Etruschi e Pompei, come affermato dall’assessore alla Cultura Francesco Attesti.
Come numerosi musei italiani anche il Maec si servirà delle nuove tecnologie, per una didattica 2.0. Sarà allestita una “sala Immersiva” con modelli tridimensionali e una copia interattiva del Lampadario Etrusco.