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NEWS | Bufera su Barbero che chiarisce: “contrario al Green Pass, favorevole al vaccino”

L’appello dei docenti contrari al Green Pass nel mondo universitario si arricchisce di una voce autorevole, lo storico Alessandro Barbero.

L’appello dei docenti contrari

Il 6 agosto è stato varato il decreto-legge che estende l’utilizzo del Green Pass ad una serie di attività; a causa di ciò, alcuni docenti universitari, il 6 settembre, hanno pubblicato un appello contro l’impiego del green-pass all’interno dell’università.

Regole per il green-pass introdotte dal decreto del 6 agosto e valide a partire dal 1 settembre

L’appello dei docenti universitari contro la natura discriminatoria del “Green Pass”, per ribadire che l’Università è un luogo di inclusione e per avviare un serio e approfondito dibattito sui pericoli di una tale misura, evitando ogni forma di esclusione e di penalizzazione di studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo.

Cosa chiedono i professori firmatari 

Nell’appello “No al Green Pass”, divulgato in rete, vengono denunciati:

– la “natura discriminatoria del Green Pass” nei confronti di una minoranza (secondo l’articolo 32 della Costituzione e il Regolamento UE 953/2021);

– la violazione di “quei diritti di studio e formazione che sono garantiti dalla Costituzione”, “pericoloso precedente” nella storia del Paese;

– l’estensione, “di fatto, dell’obbligo di vaccinazione in forma surrettizia per accedere anche ai diritti fondamentali allo studio e al lavoro, senza che vi sia la piena assunzione di responsabilità da parte del decisore politico”.

Si chiede quindi:

– che venga preservata la “libertà di scelta di tutti e favorita l’inclusione paritaria, in ogni sua forma”;

– l’avvio di “un serio dibattito politico, nella società e nel mondo accademico tutto […] per evitare ogni penalizzazione di specifiche categorie di persone in base alle loro scelte personali e ai loro convincimenti”;

l’abolizione e il rifiuto di “ogni forma di discriminazione” all’interno delle università.

Le richieste sono state confuse con le proclamazioni dei No Vax che, quotidianamente, affollano social e mezzi di comunicazione.

Il pensiero critico di Barbero

Lo storico torinese, noto divulgatore televisivo, Alessandro Barbero, ha deciso di firmare l’appello.

Qualcuno mi presenta come una specie di superstizioso fanatico contrario ai vaccini – dice Barbero in un’intervista rilasciata al “Corriere della Sera” – Ma nell’appello che ho firmato non si parla affatto dell’utilità dei vaccini, anzi si dice chiaramente che molti dei firmatari sono vaccinati, me compreso. Il problema che mi preoccupa è l’obbligo del green pass per gli studenti che dopo aver pagato fior di tasse universitarie sono esclusi dalle lezioni se non hanno il certificato.

Lo storico Alessandro Barbero

Il docente risulterebbe maggiormente critico con il mondo della politica che, a suo dire, non si prenderebbe la responsabilità sull’argomento “obbligo vaccinale”:

Il governo ritiene di poter togliere alla gente diritti fondamentali, neppure civili o politici, ma umani, come quello di accedere a un ospedale o a una lezione universitaria, e considera la cosa irrilevante, tanto da non far sentire una parola per dire almeno che è preoccupato e dispiaciuto di doverlo fare, e senza prendersi la responsabilità di rendere obbligatorio per legge il vaccino, misura con cui io, sia pure non senza dubbi, alla fine sarei d’accordo.

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REDAZIONALE | La mia vita non può dipendere dall’ignoranza dei No Vax

Qualche giorno fa sono stato fermato da un vicino di casa che mi chiedeva se mi fossi vaccinato. La mia risposta è stata: “Certo!”. Non se l’aspettava questa risposta secca e decisa, nè io mi aspettavo la sua strana reazione. 

Mi guarda, incredulo, stranito, e mi dice: “Ma perché hai fatto questa pazzia?”
Non sapevo cosa rispondere perché volevo evitare di offenderlo, quindi inizialmente resto in silenzio, con gli occhi sgranati. Provo ad accennare un timido “forse apparteniamo a diverse scuole di pensiero” ma il suo “Ci vogliono controllare, è tutto un imbroglio” mi leva ogni possibilità (e voglia) di replica.

Manifestazione No Vax in America

Quasi spaventato dall’udire una risposta ancora più bislacca, chiedo: “Scusa, ma perché dici questo? C’è un virus che sta mettendo in ginocchio il mondo.”
“Ma quando mai”, dice lui, “è tutto un modo per controllarci e per far diminuire la popolazione. Guarda, ti faccio vedere una cosa. Qual è il braccio in cui hai fatto il vaccino?”

Gli indico il sinistro e lui tira fuori una monetina da 1 euro. “Guarda cosa succede!”
Non so propriamente cosa si aspettasse, fatto sta che non successe nulla. Stranito, borbotta che la monetina da 1 euro non andava bene; sarebbe servita una monetina da 50 centesimi che lui non aveva. Ma io si.
Gli passo la monetina, deciso ormai a vederla tutta questa assurda scena, e per almeno 10 minuti me la strofina su tutta la spalla, aspettandosi, probabilmente, di vederla agganciarsi in qualche modo alla mia cute. Boh. Del tipo “David Copperfield spostati”.

E questo in barba alle leggi della fisica, perché secondo il vicino in questione ci inietterebbero metalli pesanti che, al contatto con questa monetina da 50 centesimi, attrarrebbero la stessa verso la pelle. Vagli a spiegare il concetto dei poli e del magnetismo e che per vedere la cosiddetta “attrazione” bisognerebbe che uno dei due fosse un magnete. Insomma, considerazioni semplici che chiunque potrebbe fare. Certo, ammesso che quel chiunque abbia ben fatto almeno le elementari e le medie, momento in cui si spiega il magnetismo, ma anche tanta altra “roba” che dovrebbe meritare un pizzico di attenzione. Giusto per evitare queste e altre cialtronerie.

Tornando al nostro racconto, il vicino non è riuscito ovviamente a dimostrare il suo pensiero, dunque, visibilmente deluso, ha cominciato a sciorinare una serie di “a una persona che conosco è rimasta attaccata” e “evidentemente a te lo hanno fatto bene”, per concludere con “d’altronde non è un caso che abbiano avviato l’installazione del 5G nello stesso momento”.

La protesta del comitato No vax e No 5g contro le vaccinazioni obbligatorie all’esterno dell’ospedale Amedeo di Savoia, Torino, 29 dicembre 2020. ANSA/TINO ROMANO

Beh, un furbacchione, non c’è dubbio. A lui e a tutti quelli come lui di certo non la si fa. Perché loro sono più scaltri di te che leggi, che magari hai anche studiato “certe cose”. Ma quello che hai studiato per loro non è abbastanza, perché “la laurea possono prenderla tutti, anche io avrei potuto ma…”

La verità, invece, è che nella “testa” di queste persone mancano quelle conoscenze necessarie a   comprendere, in maniera chiara e inequivocabile, quello che succede attorno a loro. Anche le cose più elementari sfuggono da ogni comprensione. D’altronde gli antichi non conoscevano l’elettricità e i fenomeni meteorologici, attribuendo questo o quell’episodio alla volontà degli dei.

Cartellone goliardico apparso durante una manifestazione No Vax, QAnon, No 5G a Roma

Non comprendono, dunque, e non sono in grado di fare la scelta giusta. Ecco perché chiediamo al Governo, alle Istituzioni, che si obblighi la popolazione alla vaccinazione, bloccando qualsiasi attività a chi non si sottopone al trattamento.

Perché la mia salvezza non può dipendere da chi gioca con le monetine, plasmando le leggi della fisica a suo piacimento, o da chi non sa leggere dati e statistiche. E non può dipendere nemmeno da chi ride sui post riguardanti vaccini e Covid, anche quando viene fatta la conta dei morti, o da chi vede collegamento tra qualsiasi decesso e vaccini, anche in casi di incidenti automobilistici e malori sulla spiaggia (casi realmente accaduti, l’ultimo pubblicato nella nostra galleria immagini sui social).

Green Pass. Così è, se vi pare.

Nel frattempo preghiamo per i No Vax, perché  loro non hanno i mezzi per capire e possono realmente nuocere a se stessi e a tutti quanti.

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NEWS | “VACCINArte” allestisce un hub vaccinale nei musei, Samonà: «Con l’unione tra Cultura e Salute la vita vince»

Oggi, giovedì 10 giugno, si dà il via a “VACCINArte”: un’iniziativa congiunta tra l’Assessorato regionale della Salute e quello dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana. Un’idea per incentivare la campagna vaccinale anti-Covid e promuovere il patrimonio museale siciliano: con l’unione tra cultura e vaccini la vita vince!

Le parole dell’assessore Samonà
L’assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana Alberto Samonà

«Cultura e salute sono il manifesto di una Sicilia che riparte in sicurezza e lo fa dai suoi musei: l’iniziativa di allestire un hub vaccinale in un luogo della cultura, coniugando la somministrazione del vaccino con la visita gratuita del museo. È una scelta del governo regionale che esprime compiutamente il binomio Cultura e Salute. Un’esperienza che unisce tre grandi città della Sicilia in un unico obiettivo: prevenire dal Covid e nutrire l’anima», commenta Samonà.

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L’assessore alla Salute Ruggero Razza

«Siamo rincuorati dalla crescente consapevolezza che, soltanto con un ulteriore incremento delle vaccinazioni, si potrà raggiungere al più presto il traguardo della immunità di gregge che potrà finalmente portarci fuori dal tunnel del Covid. E ben venga se l’accostarsi al vaccino è anche una occasione per immergersi in un contesto di arte e bellezza». Queste sono state le parole dell’assessore Razza, sulla stessa linea di pensiero di Samonà.

Una puntuale organizzazione

“VACCINArte” è realizzata grazie all’impegno dei commissari per l’emergenza Covid: a Messina Alberto Firenze, a Catania Pino Liberti e a Palermo Renato Costa. Indispensabili anche i direttori museali: al MuMe Orazio Micali, al Salinas Caterina Greco e al Museo di Castello Ursino Valentina Noto.

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La vaccinazione avverrà dalle 18 alle 24 negli hub allestiti nelle tre aree museali, a cui sarà possibile accedere gratuitamente per ammirare le collezioni esposte (vedi locandina). 

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NEWS | Sgarbi contro la chiusura dei musei, la prima udienza

Domani, 2 dicembre 2020, si svolgerà al Tar del Lazio la prima udienza per discutere del ricorso presentato da Vittorio Sgarbi e Codacons contro la chiusura dei musei

« La cultura è l’identità di un paese e i musei ne sono al tempo stesso custodi e presidio. Se chiudono i musei, muore il paese. I giudici hanno una grande responsabilità nel decidere nel merito di questo ricorso, e la loro decisione rimarrà nella storia. Non può prevalere una irrazionale paura. Proprio in momenti difficili come questi i musei sono il simbolo di una resistenza che dev’essere prima di tutto dello spirito, delle coscienze, della ragione » – spiega Vittorio Sgarbi.

Il ricorso di Sgarbi e Codacons punta tutto sul presupposto giuridico di “servizio pubblico essenziale”, qual è, come prevedono le norme in vigore, l’attività dei musei: col cosiddetto “Decreto Colosseo” l’apertura al pubblico di musei e luoghi della Cultura è considerato “servizio pubblico essenziale”, come la scuola, la sanità e i trasporti. Il servizio pubblico essenziale è quello di cui la collettività non può in nessun caso fare a meno, difatti lo stesso ordinamento ne vieta l’interruzione.

Secondo Sgarbi non vi sono evidenze scientifiche di contagi avvenuti nei musei. Tra l’altro, le nuove tecnologie, come quella presentata lunedì alla Camera nel corso di una conferenza stampa, consentono di riaprire i musei in sicurezza.

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NEWS | Agivir Culture, una tecnologia per musei in sicurezza

La membrana antivirale è un’ottima soluzione per garantire l’accesso in sicurezza ai musei.

Agivir Culture potrebbe essere la soluzione alla chiusura forzata di musei e altri luoghi della cultura ai tempi del Covid19.  Ciò che garantirebbe un sicuro accesso nei luoghi chiusi è una membrana adesiva riposizionabile, di lunga durata, produzione del gruppo Serge Ferrari, che l’ha sviluppata e brevettata. La pellicola è stata inoltre certificata come prodotto antivirale e antibatterico da un laboratorio indipendente. L’efficacia di Agivir Culture contro il Covid-19 e per la sanificazione degli spazi è garantita da un’innovativa tecnologia basata su particelle d’argento.  Questo infatti è noto nel campo scientifico per le sue proprietà antivirali.  La pellicola è prodotta in Francia e commercializzata dall’azienda italiana di Reggio Emilia GLAB.

L’impiego di Agivir Culture sarà uno dei punti all’ordine del giorno della conferenza stampa di domani lunedì 30 novembre alle ore 16.00, che si terrà presso la Sala Stampa della Camera dei deputati. Presente sarà anche l’Onorevole Vittorio Sgarbi e un team di esperti che illustreranno le caratteristiche tecniche della pellicola.  Ora non bisogna che attendere l’esito della conferenza, che verrà trasmessa in streaming anche sulla webtv e sulla pagina Facebook della Camera dei deputati. 

Le varie potenziali applicazioni di Agivir Culture

Con la membrana sarà possibile igienizzare ogni angolo dei musei in completa sicurezza: non sarà più necessario l’intervento umano nella sanificazione, cosa che diminuirà ancora di più il rischio di contagio. Anche se il numero di visitatori sarà sicuramente contingentato e controllato, i musei potranno riaprire senza alcun problema. Inoltre, il Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto (Mart) ha già applicato la nuova tecnologia. Ma Agivir Culture potrebbe anche essere applicato nelle scuole, biblioteche, in tutti i luoghi della cultura molto colpiti dal Covid-19. Non solo: questa sarebbe un’ottima soluzione anche per le palestre, per i trasporti, nonché nel campo della ristorazione. 

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NEWS | Musei alle strette, arrivano 70 milioni dal MiBACT

Dai 50 milioni assegnati il 26 giugno scorso, il MiBACT (Ministero per i Beni, Attività Culturali e Turismo) ne ha adesso stanziati ben 70 per coprire tutti i biglietti non emessi dai musei non statali in tempo di pandemia. I milioni fanno parte del fondo emergenza per le imprese culturali istituito con il Decreto “Rilancio” del marzo scorso.

Nella lista degli ammessi esistono delle differenze di stanziamento dovute alle diverse realtà colpite: il Forte di Bard in Valle d’Aosta, che ospita mostre fotografiche e non solo, riceverà 224 mila euro, mentre il museo delle marionette di Palermo 14 mila.

Musei pronti per i turisti che verranno

Il grande lockdown sembra aver tagliato le gambe ai luoghi della Cultura, anche se luglio aveva regalato dei piccoli segnali di ripresa: gli ingressi sono stati più alti di quelli del 2019! Nonostante la graduale riapertura, tanti musei e siti archeologici hanno provveduto a popolare in primis Instagram e Facebook e, successivamente, YouTube; tra i nuovi arrivati sui social, le Gallerie degli Uffizi hanno fatto sicuramente più audience e, di sicuro, non è il successo dei principianti!

Dopo la chiusura dei luoghi di Cultura con il Dpcm del 3 novembre 2020, la vera domanda è: sarà come ricominciare dal principio? Molte piccole realtà regionali si chiedono invece se ci sarà mai veramente un “altro” principio. Tramite questo fondo, il MiBACT ha voluto restituire la speranza sia ai piccoli che ai grandi centri museali: per i turisti che verranno, si sente dire, ma quando?

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NEWS | MiBACT : indagine sul pubblico dei musei e il Covid-19

L’emergenza sanitaria ha costretto i musei italiani a una chiusura prolungata e totale, tuttavia con l’inizio della fase due stanno gradualmente tornando accessibili vari luoghi e istituti della cultura. Il MiBACT ha così deciso di avviare una campagna di ascolto, su scala nazionale, dei visitatori attuali e potenziali dei musei italiani, sia pubblici che privati, al fine di trarre informazioni utili per le loro attività future. La Direzione generale Musei ha dunque promosso una rilevazione online per comprendere le aspettative del pubblico rispetto all’offerta culturale che i musei potrebbero sviluppare, nel rispetto delle norme di sicurezza attuali. Un ulteriore obiettivo è comprendere l’orientamento dei visitatori rispetto a soluzioni basate su strumenti digitali, da veicolare attraverso il web, i social o tramite app sviluppate ad hoc.

Il questionario online è stato elaborato con la collaborazione del prof. Ludovico Solima, Professore associato di “Economia e gestione delle imprese” e titolare della cattedra di “Management delle imprese culturali” presso il Dipartimento di Economia dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli, e della Prof.ssa Annalisa Cicerchia, docente di “Economia e gestione delle imprese” all’Università di Roma Tor Vergata, nonché primo ricercatore presso l’ISTAT e coautrice della rubrica #iosonocultura sull’impatto della crisi sui settori culturali e creativi promossa da Fondazione Symbola.

Potete contribuire rispondendo al questionario, disponibile sulla piattaforma Google Docs, in forma anonima tramite questo link: https://docs.google.com/forms/d/1nqaT_Ge9MraJIoCeTZWYDD9kCZ3yiow7_ES84URPn04/viewform?edit_requested=true
Per condividere sui social gli hashtag ufficiali sono #museitaliani e #tornoalmuseo.

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NEWS | COVID19, un aiuto dalla Regione agli universitari fuori sede

Sette milioni di euro per gli universitari siciliani fuori sede come contributo alloggio. E’ il sostegno che il governo Musumeci intende dare alle famiglie degli studenti in situazione di disagio per l’emergenza epidemiologica. In dettaglio, quattro milioni sono destinati agli studenti iscritti in atenei al di fuori della Sicilia, anche all’estero. Per loro ottocento euro, se hanno mantenuto la permanenza, in quelle sedi, dal 31 gennaio fino a oggi.

Altri tre milioni di euro andranno, invece, agli studenti fuori sede, ma residenti in Sicilia, che abbiano richiesto il contributo alloggio all’Ersu per l’anno accademico in corso e siano risultati idonei, ma non assegnatari del beneficio. I destinatari del primo contributo dovranno, inoltre, essere regolarmente iscritti all’anno accademico 2019/2020, appartenere a un nucleo familiare con una certificazione Isee non superiore ai 23 mila euro annui e non godere di altri benefici economici erogati per le stesse finalità.

Il sostegno verrà erogato tramite gli Ersu della Regione Siciliana: quello di Palermo provvederà all’istruttoria degli studenti iscritti in Italia, quello di Catania per gli universitari all’estero. «Crediamo doveroso – evidenzia il presidente della Regione, Nello Musumeci – erogare un concreto e immediato beneficio economico a tanti studenti che, in queste settimane sono comunque obbligati a sostenere i costi relativi ad affitti per alloggi che non possono utilizzare. Abbiamo ritenuto doveroso riservare anche una particolare attenzione a quei giovani che hanno affrontato il sacrificio della lontananza dalle loro famiglie in un momento particolarmente difficile, rinunciando a rientrare in Sicilia». «Grazie all’impulso fornito dal presidente della Regione – sottolinea l’assessore all’Istruzione Roberto Lagalla – si è stati in grado di rispondere prontamente a una condizione di disagio manifestato da tanti giovani e dalle loro famiglie, ai quali, sin dall’inizio di questa legislatura, abbiamo inteso rivolgere la massima attenzione. Con questo provvedimento, abbiamo guardato tanto agli studenti siciliani fuori regione, quanto a quelli che frequentano gli atenei dell’Isola nell’ottica di assicurare un equo e solidale intervento.

Si tratta di un’azione che, soprattutto nella attuale fase emergenziale, fornisce un utile contributo dell’istituzione regionale ai tanti genitori che affrontano con sacrificio le spese necessarie a garantire il percorso accademico dei propri figli». Gli Ersu, inoltre, potranno emanare un ulteriore bando per l’erogazione di “sussidi straordinari” destinati a studenti, sia pure esclusi dalle graduatorie, ma che, a seguito dell’epidemia da Covid 19, siano venuti a trovarsi in stato di particolare bisogno personale o familiare. Il bando sarà disponibile entro mercoledì 15 aprile sul sito del dipartimento dell’Istruzione e della formazione professionale della Regione Siciliana e su quelli degli Ersu regionali.

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NEWS | Atterrato a Palermo un carico di 40 tonnellate di dispositivi acquistato dalla Regione

Quaranta tonnellate di dispositivi di protezione destinati alla sanità dell’Isola. È il contenuto di un aereo-cargo atterrato poco fa all’Aeroporto Internazionale di Palermo “Falcone Borsellino” per conto della Regione Siciliana, proveniente dalla Cina. Il ponte-aereo è stato voluto dal governo di Nello Musumeci, che si è avvalso della forte sinergia con la UPMC in Italia-ISMETT, il colosso multinazionale che sta investendo nel Paese asiatico. Il materiale, giunto a bordo di un Boeing 777 appositamente noleggiato, comprende mascherine chirurgiche, guanti, occhiali protettivi, camici, copricapo e gambali, per diversi milioni di pezzi. Il carico giunto stamane è solo il primo di più voli con la Cina che si effettueranno nei prossimi giorni. I dispositivi sono stati già presi in consegna dagli uomini della Regione Siciliana – Dipartimento Regionale della Protezione Civile, che da subito provvederanno a smistarli alle Aziende sanitarie e ospedaliere dell’Isola. Oltre ai dispositivi giungeranno in Sicilia con i prossimi carichi anche attrezzature destinate ai reparti di terapia intensiva e più diffusamente ai Covid-Hospital che sono stati realizzati attraverso il Piano straordinario messo in atto dal governo regionale.

«Appena abbiamo compreso la difficoltà del Dipartimento Protezione Civile nazionale nel far fronte alle richieste di tutte le Regioni – spiega il presidente Musumeci – ci siamo mossi per trovare un rimedio e dare risposta a tutti. Ci son volute più di due settimane di lavoro e confesso che fino all’ultimo abbiamo temuto che l’importante acquisto potesse saltare. Nel frattempo, abbiamo avuto contatti anche con aziende siciliane e spero che presto arrivino altri analoghi risultati. Intanto, questo primo materiale sarà distribuito già da subito per garantire tutela e sostegno al personale medico e sanitario impegnato in prima linea nei nostri ospedali. È una iniziativa – conclude il presidente – portata avanti nella leale collaborazione con lo Stato, a cui il mio governo non si è mai sottratto».

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NEWS | Docente dell’ Università di Jilin- Cina dona 10.000 mascherine all’Ateneo peloritano

Il Rettore prof. Salvatore Cuzzocrea esprime profonda gratitudine al dott. Daqi Zhang, docente della China-Japan Union Hospital Of Jilin University”, il quale d’accordo con il suo Direttore Prof Hui Sun, e assieme all’Università di Jilin, ha inviato in dono 10.000 mascherine all’Università di Messina.

Il Dott. Daqi Zhang era stato Visiting Researcher presso la Divisione di Chirurgia Endocrina e Mininvasiva Policlinico G Martino (Direttore Prof G Dionigi) per approfondire le tecniche chirurgiche per la chirurgia della tiroide, paratiroide e surrene, per sviluppare nuovi progetti scientifici di ricerca e consolidare collaborazioni internazionali con l’Università di Messina.