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NEWS | “Il genio universale di Canova”, il convegno in occasione dei 200 anni dalla scomparsa dell’artista

Dal 17 al 19 maggio 2022, il genio universale di Canova sarà celebrato in un convegno internazionale di studi in occasione dei 200 anni dalla scomparsa del grande artista italiano, massimo esponente del neoclassicismo scultoreo.

Il convegno

Il convegno costituirà un importante momento di confronto tra la comunità scientifica nazionale e internazionale, riunendo i massimi esperti in materia affinché presentino i risultati delle ricerche più aggiornate sull’artista e sul contesto storico-artistico in cui operò. L’evento si svolgerà in tre sedi prestigiose: il Museo Civico di Bassano del Grappa, il Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno e le Gallerie d’Italia – Vicenza, sede museale di Intesa Sanpaolo. Grazie alla collaborazione delle Gallerie dell’Accademia di Venezia e del Museo Correr, anch’essi straordinari luoghi di memorie canoviane, il convegno sarà l’occasione per un proficuo dialogo tra queste prestigiose istituzioni nel nome di un artista la cui presenza nel Veneto costituisce un valore identitario e unificante. Curano l’evento: Fernando Mazzocca, Paola Marini, Xavier F. Salomon e Anne-Lise Desmas.

Locandina evento

Sarà possibile assistere al convegno, gratuito, sia in presenza a seguito di prenotazione, sia comodamente da casa! Si prevede, infatti, la diretta streaming sul canale YouTube  dei Musei Civici di Bassano del Grappa di tutte e tre le giornate.

 

La bellezza ideale nel Neoclassicismo scultoreo di Canova

Antonio Canova (1 Novembre 1757 – 13 Ottobre 1822), rimasto orfano di padre a soli 4 anni, visse  con il nonno tagliapietre e scultore locale da cui apprese l’arte della lavorazione di materiali lapidei. Dopo una formazione iniziale nella bottega dei Torretti e all’Accademia delle Belle Arti di Venezia, si trasferisce a Roma. Qui perfeziona il proprio stile neoclassico grazie al contatto con le opere dell’antichità romana di cui apprezza la compostezza formale e l’ideale di bellezza e perfezione che ne scaturisce. E dall’antichità riprende anche i temi mitologici, come nel caso di opere come Orfeo ed Euridice (1775-1777) e anche i famosissimi gruppi scultorei di Amore e Psiche (1793) e Le Tre Grazie (1812-1816).

Oltre ai temi mitologici, Canova realizza una serie di opere dedicate a personaggi reali, mantenendo però inalterate le caratteristiche tipiche della sua produzione artistica: perfezione e idealizzazione della bellezza di ascendenze classiche e mitologiche. È il caso, questo, del Napoleone rappresentato nei panni di Marte Pacificatore. La scultura in questione prevede un originale marmoreo conservato presso Apsley House di Londra e una copia bronzea posizionata all’interno del Cortile d’Onore della Pinacoteca di Brera.

E, ancora, è il caso del monumento funebre a Paolina Borghese (1805-1808) resa con l’iconografia propria di Venere vincitrice (immagine in copertina).

Le opere di Canova, sebbene intrise di bellezza ideale e perfezione, contengono però anche una imprescindibile presenza di naturalismo, altra cifra stilistica dello scultore. La resa anatomica dei corpi, la resa morbida e fluida delle composizioni, la semplicità gestuale sono tutte caratteristiche destinate a rendere le opere di Canova i massimi esempi di scultura neoclassica.

 

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NEWS | Gli Elimi in Sicilia: il convegno internazionale in programma a Erice (TP)

Il 28 settembre si apre, alla Fondazione “Ettore Majorana” di Erice un convegno internazionale che tratterrà degli Elimi in Sicilia.

Il popolo

Gli Elimi sono stati un antico popolo della Sicilia occidentale vissuti dal IX o VIII secolo a.C. al I secolo a.C. Le città principali fondate dagli Elimi sono: Erice, che ospitava il centro religioso sul Monte Erice, Entella, situata nell’entroterra palermitano, Iaitias, su un promontorio che domina la odierna San Giuseppe Iato, e Segesta la città dalla storia più rilevante e tumultuosa.

Quest’ultima ha mostrato anche la forza bellica di questa popolazione; infatti, Segesta ha avuto la forza di scontrarsi più volte con la colonia greca di Selinunte.

Programma del convegno

Il convegno è stato organizzato su iniziativa del Parco archeologico di Segesta e curato dallo stesso Direttore Rossella Giglio e facente parte del “Progetto Elymos” del 2018.

Rossella Giglio, direttore del Parco Archeologico di Segesta

Erice rappresenta il fondamentale anello di congiunzione fra antico e attualità; il direttore del Parco Rossella Giglio spiega così: <<riportare a Erice gli Elimi, con i loro luoghi, i reperti, la tradizione e la storia, è stato il passaggio fondamentale per divulgazione e ricerca scientifica>>.

Fondazione Ettore Majorana

Tre sono le sezioni in cui si articolerà il Convegno: storica, epigrafica e archeologica. I lavori si apriranno nell’aula magna San Domenico martedì alle 15. Interverranno: Antonino Zichichi, Alberto Samonà, assessore regionale all’identità siciliana, il sindaco Daniela Toscano, Lorenzo Zichichi della International School on Treasures of Art and Science, Rossella Giglio, Direttore del Parco Segesta e Anna Magnetto del Laboratorio di storia, archeologia, epigrafia, tradizione dell’antico della Scuola Normale Superiore di Pisa.

Il convegno sarà aperto agli studenti come spiega il direttore Giglio: <<L’apertura al territorio è una delle prerogative del Parco; in quest’occasione centinaia di studenti di Licei e Istituti tecnici saranno collegati online con l’aula magna dove svolgeremo i lavori e così conoscere il popolo degli Elimi che ha fatto parte della storia di questo nostro territorio>>.

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NEWS | “Archeologhe della Sapienza”, il convegno in omaggio ad Antonia Ciasca

Giovedì 4 marzo 2021, alle ore 9:00, si terrà il convegno “Archeologhe della Sapienza. Antonia Ciasca a venti anni dalla scomparsa (2001-2021)”. L’iniziativa si svolge in occasione dei 20 anni dalla scomparsa dell’insigne archeologa della Sapienza; la Prof.ssa Ciasca è stata la prima docente al mondo di Archeologia fenicio-punica e Antichità puniche.

La Sapienza ricorderà inoltre le numerose figure di archeologhe che hanno condotto ricerche di primo piano in ogni ambito dell’Archeologia del Vicino e Medio Oriente e del Mediterraneo. Al saluto della rettrice Antonella Polimeni seguiranno gli interventi di Marcella Frangipane, Frances Pinnock, Marta D’Andrea, Paola Buzi; ma anche di Francesca Balossi, Maria Giulia Amadasi, Maria Pamela Toti, Federica Spagnoli, Gilda Bartoloni, Clementina Panella, Francesca Romana Stasolla, Eugenia Equini Schneider, Maria Vittoria Fontana. Serena Maria Cecchini concluderà l’incontro. Inoltre, per avere informazioni aggiuntive sui temi che verranno trattati, è possibile consultare il booklet del Convegno a questo link. Si riporta anche il link della conferenza che si svolgerà su Meet; sarà disponibile anche in diretta Facebook sulla pagina del Museo del Vicino Oriente, Egitto e Mediterraneo della Sapienza (MVOEM). Segue il programma.

Ciasca

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NEWS | Abitare a Roma, i termini per la call for papers del Convegno

Il Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell’architettura (DSDRA) della Sapienza – Università di Roma ha bandito una call for papers per selezionare i contributi del Convegno Internazionale FAR: “Forme dell’abitare a Roma. Echi dell’antico nell’architettura del primo Novecento”. Il convegno si svolgerà l’11 e il 12 novembre 2021 e la call for papers ha scadenza il 31 gennaio 2021.

Gli studiosi interessati possono quindi inviare un abstract dell’intervento, in lingua italiana, inglese o francese, entro il 31 gennaio al seguente indirizzo: convegnofar@gmail.com. I risultati della selezione saranno resi noti entro il 15 febbraio 2021 e agli studiosi sarà chiesto di consegnare i contributi completi entro il 15 giugno 2021. Infine verranno tutti raccolti e pubblicati in un volume a tema.

Abitare a Roma, per un dibattito multidisciplinare

Il Convegno sarà suddiviso in due sessioni complementari: una dedicata all’Architettura a Roma e l’altra all’Architettura del primo Novecento. Per la prima saranno benvenuti temi come: la storia degli scavi della Capitale fra fine Ottocento e inizio Novecento; un focus sulle metodologie della ricerca archeologica e sui suoi fautori, in questo caso, non guasterebbe! Oppure, sempre per la prima sessione, sarebbe interessante uno studio sulla decorazione architettonica nell’edilizia residenziale o sulle tipologie di domus e caseggiato“. Nella seconda sessione sarebbero graditi interventi sulla formazione accademica degli architetti del primo Novecento, come quelli attivi nella Roma post-unitaria che hanno compreso il suo delicato rapporto con l’antico

L’auspicio del Convegno è mettere in connessione tematiche che sono spesso viste come afferenti a settori diversi, per far confrontare archeologi, storici e architetti. Un dibattito multidisciplinare potrebbe infatti aiutare a comprendere meglio le scoperte archeologiche stesse e come diverse personalità le hanno recepite nel tempo.

Abitare a Roma

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NEWS | Archeoastronomia, il Convegno sul cielo dei primi uomini

Oggi, 18 dicembre 2020, si svolge il Convegno internazionale di Archeoastronomia in Sardegna, arrivato ormai alla nona edizione; il Convegno dal titolo “La misura del tempo” si tiene ogni anno nel mese di dicembre a Sassari. Astronomia e Archeologia si incontrano nello studio dei monumenti più famosi dell’Isola, per risalire alla conoscenza e all’osservazione del mondo così come lo vedevano gli antichi.

Il Convegno di Archeoastronomia è in streaming a partire dalle ore 9 su Facebook; ed è accompagnato dal corollario “Divulgare la scienza”, un focus sulle corrette modalità di comunicazione in ambito scientifico, quest’anno indirizzato alle tematiche archeologiche.

Cos’è l’Archeoastronomia? 

Pietre ben allineate o disposte secondo forme geometriche ben definite hanno da sempre suscitato interesse nel mondo dell’Archeologia. Dagli anni ’50 del secolo scorso diverse strutture sono state lette in virtù del rapporto tra la loro costruzione e gli astri. Ma l’osservazione del cielo non poteva riguardare soltanto il campo dell’edilizia: tutte le teorie astronomiche degli antichi dovevano riflettersi inevitabilmente sulla società. Lo sguardo al cielo curioso dei primi uomini era sicuramente anche timoroso: approfondendo le ricerche ci si accorge che la sopravvivenza stessa di una comunità protostorica poteva essere strettamente legata alla conoscenza che gli antichi sacerdoti avevano del cielo e dei suoi elementi. In proseguo di tempo persino le più interessanti mitologie del mondo greco e romano sono state incastonate per sempre nel firmamento.

Oggi, numerosi siti, avendo chiara la loro posizione nel pensiero astronomico degli antichi, puntano dunque su questi aspetti. Le visite di alcune aree archeologiche sono aumentate negli ultimi anni facendo leva proprio sulla curiosità e sulla voglia di saperne di più del pubblico.

Cosa prevede il Convegno

In mattinata

Ad aprire il Convegno di Archeoastronomia sarà Elio Antonello dell’Osservatorio Astronomico di Brera – Inaf, con un intervento sul “Legame tra Astronomia e Geologia”. Tra gli interventi della mattinata seguiranno Paolo Colona dell’Accademia delle stelle di Roma, che esporrà la relazione dal titolo “The astronomical content of the Myth of Phaethon”. Dall’INAF di Roma, Giangiacomo Gandolfi presenterà “Thema Mundi: Breve Storia dell’Oroscopo del Mondo”; Alberto Cora dell’Inaf Torino argomenterà sui “Calendari paleolitici e la venere di Laussel: in memoria di Alexander Marshack”. Nicoletta Lanciano della Sapienza di Roma esporrà “L’orologio solare catottrico del Convento di Trinità dei Monti a Roma”. Isabella Leone e Nicolás Balbi della Siac – Sociedad Interamericana de Astronomía en la Cultura, daranno un contributo sul “Cromlech di Mezora: un aggiornamento archeoastronomico nel tentativo di identificare un culto solare”.

Dei “Menhir di Cerami (Enna)” parleranno Ferdinando Maurici, Alfio Bonanno dell’INAF di Catania, Nicola Bruno, Andrea Polcaro dell’Università di Perugia e Alberto Scuderi dei Gruppi Archeologici d’Italia. Polcaro esporrà “Il giorno più lungo e il dio morente: Baal e il Solstizio d’Estate nel pantheon levantino dell’Età del Bronzo”. Dunque l’archeologa Marina De Franceschini e Giuseppe Veneziano dell’Osservatorio astronomico di Genova illustreranno “La Grotta di Tiberio a Sperlonga ed il suo orientamento astronomico”. Flavio Carnevale e Marzia Monaco della Sapienza concluderanno quindi la sessione con “Misurare dal cielo: una proposta metodologica per il calcolo degli errori associati ai rilevamenti da immagini satellitari”. Si prosegue con il dibattito.

Nel pomeriggio

ArcheoastronomiaSi riprende alle 15:30 con l’intervento di Gianfranca Salis della SABAP di Cagliari, Oristano e Sud Sardegna, che presenta “Comunicare il sacro. Riflessioni sul culto in età nuragica”. Subito dopo Simonetta Castia e Michele Forteleoni di Aristeo e SAT presentano “Orientamenti archeoastronomici nel complesso archeologico di età nuragica di Serra Orrios (Dorgali)”. L. Doro, M. Forteleoni, G. Gasperetti, P.L. Tomassetti per la SABAP di Sassari e Nuoro, Aristeo e SAT, proporranno alcune “Riflessioni preliminari sugli orientamenti astronomici presenti nel nuraghe Palmavera di Alghero alla luce delle nuove scoperte architettoniche”. Quindi Michele Forteleoni e l’archeologa Paola Basoli esporranno gli “Allineamenti astronomici nell’area cultuale di Sos Nurattolos (Alà dei Sardi)”.

Alle 17 prende quindi il via il focus “Divulgare la scienza”, con il soprintendente Bruno Billeci della SAPAB di Sassari e Nuoro e Maria Dessì del Dadu che interverranno con una trattazione sulla “Diagnostica strumentale per la conoscenza e la conservazione dell’architettura medievale nel mediterraneo”. Nadia Canu e Giuseppe Melosu della SABAP di Sassari e Nuoro esporranno la relazione “Comunicare i Beni Culturali in tempo di Covid: le iniziative della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro”. L’ultimo intervento di Stefania Bagella del Muniss presenterà “Modi e mode nella comunicazione della Sardegna nuragica”.

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NEWS | Le missioni archeologiche italiane in Turchia si raccontano online

Si terrà online l’XI edizione del Convegno annuale delle missioni archeologiche italiane in Turchia, organizzato dall’Ambasciata Italiana Ankara e dall’Istituto Italiano di Cultura di Instabul.

La ricerca archeologica italiana nella penisola anatolica, oltre a essere un prezioso strumento di diplomazia culturale, risale alla metà del secolo scorso e continua tutt’oggi con grande passione, professionalità e reciproco vantaggio.

L’Italia sostiene più di dieci missioni archeologiche organizzate da alcune delle più prestigiose istituzioni italiane, universitarie e scientifiche.

Il Convegno

Lo spazio pubblico, lo spazio privato. Contributo delle missioni archeologiche italiane a scavi, ricerche e studi in Turchia, questo è il titolo del convegno proposto per la presentazione dei risultati degli scavi.

Si compone di tre webinar online divisi in altrettante settimane. Un incontro preliminare, tenutosi il 21 novembre 2020, ha visto le presentazioni delle autorità e degli enti interessati. Sono intervenuti l’Ambasciatore d’Italia in Turchia, Massimo Gaiani, e il Vice Direttore Generale per i Beni Culturali e i Musei del Ministero della Cultura turco.

Efeso, Turchia
 
Il programma

I webinar si terranno nelle seguenti date: 26/11/2020 – 03/12/2020 – 10/12/2020, dalle ore 10:00 (orario italiano) fino alle ore 12:00 (orario turco). Ogni incontro si concentrerà su determinati periodi storici, dalla Preistoria al Periodo Bizantino.

26 Novembre 2020Preistoria, Protostoria ed Età Ittita (Introduce e modera: Marcella Frangipane)

Interverranno:

  • Caneva, La funzione sociale dello spazio abitativo tra il VI e il V millennio a.C. a Mersin-Yumuktepe;
  • Balossi Restelli, M. Frangipane, Spazio pubblico e spazio privato ad Arslantepe nel IV millennio a.C.;
  • D’Agostino, Lo spazio urbano e i luoghi del potere ittita a Uşaklı Höyük, in Anatolia centrale;
  • Marazzi, C. Pepe, L. Repola, A. Schachner, L’area del “Grande Tempio” di Hattuşa: un progetto di analisi architettonica connesso con l’applicazione di nuove tecnologie.

3 Dicembre 2020Età Ittita, Neo-Ittita ed Ellenistica (Introduce e modera: Marcella Frangipane)

Interverranno:

  • Pucci, Dallo spazio fortificato allo spazio condiviso: contesti e materiali alla fine del Bronzo Tardo ad Alalakh;
  • Peyronel, F. Kulakoğlu, L’organizzazione dello spazio pubblico e privato a Kültepe tra Bronzo Medio ed Età del Ferro. Nuovi dati dal settore meridionale dell’insediamento;
  • Marchetti, Spazio pubblico e privato a Karkemish tra epoca neoittita e fase neoassira;
  • D’Alfonso, B. Yolacan, Spazio pubblico e spazio privato in una città – tempio  ellenistica dell’Anatolia centrale (N-KH).

10 Dicembre 2020Età Classica e Periodo Bizantino (Introduce e modera: Isabella Caneva)

Interverranno:

  • Polosa, Spazio pubblico – spazio privato: il caso di Elaiussa Sebaste;
  • Semeraro, Hierapolis di Frigia: forma e funzione degli spazi nei paesaggi urbani di età romana e bizantina;
  • L. D’Agata, G. Salmeri, Dinamiche spaziali sullo höyük di Misis in età romana e tardoantica;
  • Andaloro, Nel grembo della roccia. Lo spazio dei monaci e lo spazio degli altri in Cappadocia.

Qui il programma completo.

Locandina dell’evento (fonte Istituto Italiano di Cultura ad Instabul)
 
Organizzazione e fruizione dei webinar

Per la partecipazione si dovrà visitare il sito web dell’Istituto Italiano di Cultura di Istanbul e seguire le indicazioni per ogni singola conferenza.

Gli interventi, tutti dal vivo, saranno tenuti sulla piattaforma Zoom, in lingua italiana con traduzione simultanea in lingua turca. Al termine è prevista una sessione di domande e risposte.

I video delle conferenze saranno poi resi disponibili sul canale YouTube dell’Istituto di Cultura di Instabul nella settimana successiva, sia nella versione in italiano che in quella in turco.

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NEWS | “Catastrofi, Distruzioni e Storia”, grandi voci per l’Archeologia

Dal 19 al 21 novembre si svolgerà il Convegno di archeologia dal titolo “Catastrofi Distruzioni Storia – Dialoghi sull’Archeologia della Magna Grecia e del Mediterraneo” promosso dalla Fondazione Paestum, dall’Università di Salerno e dalla XXIII Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico.

Di cosa si parlerà

Il titolo del convegno sembra parlare da sé: fra i temi affrontati si parlerà, infatti, della distruzione di Troia (Benzi), del collasso delle città micenee (S. Privitera), del Partenone (L. Godart) e dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. (F. Sirano). Gli argomenti trattati hanno tutti qualcosa in comune: stiamo parlando delle più grandi e famose catastrofi della storia.

Tra i relatori c’è anche l’archeologo ragusano Giovanni Di Stefano, Professore di Archeologia all’Università della Calabria e presso l’Università di Roma Tor Vergata, il quale il prossimo 19 novembre alle 17.00 parlerà di Siccità a Cartagine ai tempi dell’Imperatore Adriano. Suoli aridi e il contributo della ricerca archeologica.

Questa relazione riguarda una delle importanti scoperte effettuate proprio da Giovanni Di Stefano, in qualità di Direttore della Missione Archeologica a Cartagine. Suoli aridi con cristalli di gesso, rinvenuti durante lo scavo di una strada romana, apparterrebbero al periodo della grande siccità che ha colpito il Nord Africa tra il 122 e il 128 d.C., periodo in cui l’imperatore Adriano era in visita proprio a Cartagine.

Come seguire l’evento

L’evento si svolgerà online sulla piattaforma Windows Teams e si potrà raggiungere dal seguente link: http://urly.It/38p-6 

Di seguito la locandina dell’evento :

 

 

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NEWS | “Paesaggi rurali nella Sicilia greca e romana”, termina il convegno

Il 13 e 14 novembre 2020 si è svolto il Convegno online dal titolo “Paesaggi rurali nella Sicilia greca e romana”, curato dalla Soprintendenza per i Beni Culturali di Catania e dall’Università di Catania.

Il Convegno ha accolto studiosi da tutto il mondo con interventi su insediamenti, installazioni produttive e viabilità dall’età arcaica agli albori del medioevo. Il Convegno avrebbe dovuto svolgersi a Ramacca (CT) nel mese di marzo: l’annullamento causa Covid19 non ha, però, impedito di riscuotere un buon successo anche attraverso Microsoft Teams.

Cosa è stato detto

Il 14 novembre il Convegno ha accolto diversi studi nell’ambito di due ricche sessioni: insediamenti e viabilità di età romana e di età tardo antica e medievale in Sicilia. Durante il secondo intervento della mattinata (ore 9.20), la Dott.ssa Maria Teresa Magro, archeologa della Soprintendenza per i Beni Culturali di Catania, nonché Direttrice del Comitato Scientifico della nostra Redazione, il Dott. Rodolfo Brancato e i ricercatori Laura Manganelli e Vittorio Mirto si sono alternati ai microfoni.

Dentro la villa romana di Ramacca (CT)

L’intervento a quattro voci ha esposto i dati preliminari e le nuove ricerche sulla villa romana di contrada Castellito a Ramacca (CT). La villa era già stata individuata sulla parte più alta di un poggio e scavata negli anni ’70 e ’95-’96; i primi scavi hanno riportato in luce gli ambienti della pars rustica e, successivamente, è riemersa la pars dominicia, identificata dalla dott.ssa Maria Teresa Magro, funzionaria della Soprintendenza di Catania e Direttrice del nostro comitato scientifico (per i suoi contributi alla rivista ArcheoMe clicca qui). I restauri del 2019 sono stati necessari a causa di atti vandalici e sterri di ruspa: i rilievi 3D con droni e GPS differenziali hanno aiutato molto; protagonisti indiscussi dei rilievi sono stati i bellissimi mosaici, decorati da svastiche, losanghe e doppie trecce.

I mosaici della villa romana di Ramacca (CT)

Mascalucia (CT), tra età romana e tardo antica

L’intervento introduttivo del pomeriggio su Mascalucia (CT) romana e tardo antica ha riguardato i fenomeni economici e sociali del medio versante dell’Etna. Le ricerche avvenute nel corso degli anni sono sono state esposte dalla Dott.ssa Magro, dal Dott. Antonino Mazzaglia e dal Dott. Alberto D’Agata, prezioso collaboratore della nostra Redazione (per i suoi contributi alla rivista clicca qui). I primi dati a riguardo provengono da fonti storiche, non a caso Strabone (VI, 2) considera benefiche le colate laviche:

“Si rivelano un beneficio per la campagna perché la rendono fertile e producono una vite eccellente, mentre il resto del territorio non produce vino di alta qualità. Dicono inoltre che le radici che fuoriescono dai campi coperti di cenere ingrassino a tal punto il bestiame da farlo soffocare”.

L’evidenza archeologica delle ricche produzioni proviene dalle zone risparmiate dalle colate. Viagrande e Trecastagni (CT) hanno restituito anfore da trasporto di produzione africana e frammenti di coppette in sigillata; le anfore sono di grandi dimensioni e dovevano contenere olio, vino o salsa di pesce. Ad Aci Catena (CT) si sentì la necessità di produrre contenitori per vino che passavano da Capo Mulini (CT): infatti, condutture per l’acqua sono state trovate riempite per oltre due metri da frammenti di anfore.

Frammenti di anfore da trasporto da Viagrande e Trecastagni (CT)
L’uomo, motore dell’economia

Il Convegno sulla Sicilia ha visto anche l’intervento del Dott. Mazzaglia, il quale si è concentrato sulla storia umana nel territorio di Mascalucia (CT); è evidente la presenza di strutture produttive fisse, da cui provengono tegole patinate da fornaci e frammenti di ceramica sigillata africana, campana… Era sì un territorio produttivo, ma anche ben servito: tutto giungeva tramite una fitta rete di collegamenti con Catania

Per una carta geologica di Mascalucia (CT)

Il Dott. D’Agata ha parlato delle ricognizioni sul territorio di Mascalucia (CT) sulla base della carta geologica dell’Etna (Branca, 2011). Ha individuato tutte le colate antiche di età preistorica (41.28%), romana (8.47%) e tardo antica (0.003%) in un perimetro di circa 25 km. Il territorio confinante con la proprietà privata della famiglia Bonaiuto ha, inoltre, restituito tegole e mattoni di suspensurae, i sostegni del pavimento, frammenti di ceramica africana e focese.

Carta geologica di Mascalucia (CT) dallo studio delle colate antiche. In rosso le aree archeologiche in superficie, in blu quelle all’interno delle cave di ghiara.
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NEWS | Paesaggi rurali nella Sicilia greca e romana, online il Convegno

Nelle giornate del 13 e del 14 novembre 2020, dalle ore 9:00, si svolgerà un Convegno online dal titolo “Paesaggi rurali nella Sicilia greca e romana”. Il webinar è organizzato dalla Soprintendenza per i Beni Culturali della Regione siciliana e curato dall’ Università di Catania.

Introduce Alberto Samonà, assessore per i Beni Culturali della Sicilia, e gli interventi verteranno su insediamenti, installazioni produttive e viabilità dall’età arcaica agli albori del medioevo. Il Convegno accoglierà anche studiosi stranieri e farà una panoramica delle ricerche in corso nel desiderio di produrre una prima carta archeologica della Sicilia antica.

Cosa ci aspetta

Dopo i saluti istituzionali il Convegno procederà in sezioni. La prima del 13 novembre sarà dedicata agli insediamenti preistorici e la seconda della giornata includerà anche quelli greci ed indigeni. Il 14 novembre si indagherà la vena romana dell’Isola entrando nelle ville rurali, tra agricoltura e commercio, percorrendo le antichissime vie dell’entroterra etneo. Nella seconda giornata interverrà più volte la dottoressa Maria Teresa Magro, archeologa della Soprintendenza per i Beni Culturali di Catania, nonché Direttrice del Comitato Scientifico della nostra Redazione.

Molti degli interventi, soprattutto nella giornata del 13, riguarderanno Ramacca, un comune del catanese ricco di storia che avrebbe dovuto ospitare il Convegno nel mese di marzo, poi rimandato causa Covid19. Ramacca fu trafficata nella preistoria dell’Isola ed è inserita nell’importantissimo il Parco Archeologico della Montagna, Torricella e S. Maria. Gli scavi hanno messo in luce fasi di vita e di distruzione, quindi strutture urbanistiche, aree sacre e necropoli; il Convegno darà voce ai nuovi traguardi nello studio di questi primissimi modelli di organizzazione sociale. Ai microfoni anche la storia degli scavi di Monte Iudica, un importante centro indigeno già esplorato da Paolo Orsi, e gli insediamenti nella piana tra Gela e Niscemi.

Sarà possibile partecipare dalla piattaforma Microsoft Teams inserendo il codice 7tru35e.

 

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NEWS | IAS 2020, online gli Incontri di Archeologia alla Sapienza

Manca veramente poco alla 3a edizione del Convegno annuale IAS, Incontri di Archeologia Sapienza, previsto per le intere giornate del 19 e del 20 novembre 2020.

La call for papers di quest’anno ricercava valide proposte su due tematiche principali: Digital Humanities & Landscape Archaeology; già attiva dal 10 giugno 2020, ha registrato tantissimi contributi fino alla deadline, prevista per il mese successivo. La versione integrale del programma IAS 2020 è disponibile a questo link.

Lo scopo degli Incontri

Uno degli scopi alla base del progetto IAS è senza alcun dubbio la possibilità di offrire, attraverso collaborazioni e non solo, uno spazio editoriale di ampio respiro, dove giovani ricercatori e studenti di archeologia possano muovere i primi passi. La call for papers di ogni edizione è aperta a studenti che devono conseguire la laurea magistrale, specializzandi e specializzati, dottorandi e ricercatori, sia della Sapienza che non.

Durante il suo secondo anno d’età, IAS ha visto il progetto uscire dalle aule universitarie della Sapienza per raggiungere alcuni tesori culturali della regione Lazio. Tutti gli incontri hanno previsto una visita guidata gratuita presso i musei e i borghi visitati.