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NEWS | Viaggio nella Memoria con il Parco archeologico del Colosseo

Il 27 gennaio 2021 il Parco archeologico del Colosseo e la Comunità Ebraica di Roma celebreranno il Giorno della Memoria con un concerto dei Maestri Marco Valabrega e Nicola Pignatiello. In considerazione della situazione sanitaria, il concerto sarà trasmesso dalla Curia Iulia nel Foro Romano attraverso il canale Youtube e sulle pagine Facebook del Parco archeologico del Colosseo e della Comunità Ebraica di Roma alle ore 12:00.

«Abbiamo il dovere di ricordare e riflettere perché, come ha scritto Primo Levi, “ciò che è accaduto può ritornare, pur assurdo e impensabile che appaia”. Purtroppo, ancora oggi assistiamo alla negazione dell’Olocausto e a manifestazioni di intolleranza contro persone o comunità, sia su base etnica che religiosa», afferma il Direttore del Parco Alfonsina Russo, «è quindi nostro dovere civico ed etico ribadire a voce alta la condanna di qualsiasi negazione dell’Olocausto come evento storico e di tutte le manifestazioni di settarismo, odio razziale e fanatismo, religioso e politico. Uno degli strumenti della memoria è senz’altro la musica che, dopo essere stata una potente forma di resistenza e di denuncia, oggi è essa stessa veicolo della memoria».

«Per esprimere il dolore che stavano provando le vittime della Shoah, molti fecero ricorso a diverse forme d’arte. I disegni, i diari e le melodie che raccontano quella tragedia arrivano direttamente al nostro cuore e ci permettono di trasmettere la Memoria dando una dimensione personale alla storia. Siamo grati al Parco Archeologico del Colosseo per aver voluto organizzare questo concerto, che proprio attraverso una di queste forme d’arte, la musica, assume il compito di trasferire il testimone della Memoria» ha dichiarato Ruth Dureghello, Presidente della Comunità Ebraica di Roma.

La musica della memoria

In questo viaggio nella memoria il pubblico sarà accompagnato dalle note dei Maestri Marco Valabrega al violino e Nicola Pignatiello alla chitarra, che eseguiranno composizioni che evocano diversi aspetti della cultura ebraica: Nigun (nella liturgia ebraica “preghiera senza parole”) di Ernest Bloch (1888-1959), tre composizioni del Maestro Valabrega – Dreidel (una trottola a quattro facce con lettere), Mazal (in ebraico “Fortuna”) in forma musicale di Hora, una danza ebraica, e Schegge, di sapore sefardita – e in chiusura il leitmotiv del celebre film di Steven Spielberg “Schindler’s List”.

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NEWS | 18 milioni per rifare il look al Colosseo

Ieri, 22 dicembre 2020, è ufficialmente uscito il bando di gara per la ricostruzione del Colosseo, con scadenza fissata al 1 febbraio 2021 e con un finanziamento complessivo di 18,5 milioni di euro. Il progetto mira alla ricostruzione integrale della superficie di pavimentazione dell’arena, nonché di altri elementi che possano far sperimentare con più immediatezza ai visitatori l’originario aspetto della struttura. 

Il progetto

La ricostruzione dell’arena del Colosseo è una grande idea, che ha fatto il giro del mondo. Sarà un grande intervento tecnologico che offrirà la possibilità ai visitatori di vedere non soltanto, come oggi, i sotterranei, ma di contemplare la bellezza del Colosseo dal centro dell’arena. Così ha commentato Dario Franceschini, Ministro per i Beni e le attività culturali e per il turismo, evidenziando l’aspetto tecnologico dell’intervento. Infatti, la pavimentazione dovrà essere mobile, attraverso un sistema meccanico di apertura e chiusura, che dovrà permettere di esporre o coprire gli ambienti ipogei tuttora visibili. Al contempo, dovranno essere ricostruiti anche i sistemi delle scene mobili antiche e degli argani che permettevano l’entrata nell’arena delle belve in occasione delle venationes (spettacoli di caccia). Un ritorno al passato all’insegna della tecnologia, dunque, come evidenziato anche dal direttore del Parco archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo, all’agenzia DIRE: Per quei tempi era altamente tecnologica perché dotata di dispositivi come ascensori e piattaforme per elevare le scene dai sotterranei all’arena. A partire da una analisi storica di tutte le attività di restauro e conservazione, il bando dà queste indicazioni nel rispetto della conservazione e della tutela del monumento e delle sue strutture.

L’idea di tale progetto risale al 2014, quando l’archeologo Daniele Manacorda si auspicava un ripristino del monumento che permettesse una fruizione più immediata. Questo sempre tenendo presente l’impossibilità di utilizzare gli spalti a causa di note fragilità strutturali.

Interno del Colosseo. Photo by Paolo Costa Baldi. License: GFDL/CC-BY-SA 3.0
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NEWS | Anche il Colosseo arriva online, pronto il lancio della nuova App

Rivivere il Parco Archeologico del Colosseo al tempo di Giambattista Piranesi

In occasione dei 300 anni dalla nascita di Giambattista Piranesi (Venezia 1720 – Roma 1778), il Parco archeologico del Colosseo celebra l’artista che fu architetto, incisore, archeologo, veneziano di nascita e romano d’adozione. In collaborazione con l’Istituto Centrale per la Grafica e con il contributo della Q8, il PArCo ha ideato e curato la realizzazione di un’applicazione gratuita per smartphone e tablet – “Il PArCo di Piranesi” – che consente l’esplorazione virtuale di un’ampia selezione delle vedute dedicate ai monumenti del PArCo, evidenziandone le particolarità grafiche e storiche con testi di approfondimento.
 
La conservazione del fascino di una Roma antica alle soglie della modernità, prima all’avvento della tecnica fotografica, deve molto all’opera di Piranesi che trovò straordinaria diffusione e successo in tutto il mondo, grazie alla riproduzione seriale resa allora possibile dalla tecnica di stampa dell’acquaforte. In particolare, le incisioni di Colosseo, Foro Romano e Palatino divennero presto le icone per antonomasia dei monumenti di quella Roma non ancora del tutto sparita, così com’era vista e vissuta dai viaggiatori del Settecento, che stava per conoscere la sua prima stagione dei grandi scavi archeologici.

“La App è concepita sia come guida da utilizzare durante la visita nel PArCo, sia come viaggio nel tempo da vivere in qualsiasi parte del mondo ci si trovi con il proprio smartphone o tablet, modalità oggi imprescindibile in tempo di pandemia”, commenta Alfonsina Russo, Direttore del Parco archeologico del Colosseo e prosegue: “Ci penserà il genio di Piranesi a condurre gli utenti lontani nel cuore della Roma del Settecento, lungo un itinerario per molti familiare ma sempre ricco di sorprese e particolari da scoprire o riscoprire”.

Fondamentale è stata la collaborazione con l’Istituto Centrale per la Grafica che, dal canto suo, ha un rapporto privilegiato con Piranesi, non solo perché conserva nelle proprie collezioni una delle principali raccolte di stampe dell’artista, ma soprattutto perché possiede tutte le matrici in rame incise da Giambattista (circa un migliaio), depositate nella Calcoteca più importante al mondo. In virtù di questa peculiarità, l’ICG ha voluto rendere omaggio a Piranesi con la spettacolare mostra-evento Giambattista Piranesi. 

“Siamo molto orgogliosi di aver contribuito alla realizzazione di questa App che consentirà di fare un salto indietro di 300 anni e vedere gli elementi peculiari del Parco archeologico del Colosseo come si presentavano ai tempi del Piranesi “- spiega Livio Livi, Consigliere di Amministrazione e Direttore Risorse Umane e Relazioni Esterne di Q8 e prosegue, “Q8 continua così il suo impegno nella diffusione della cultura rendendo le opere d’arte sempre più fruibili grazie alle moderne tecnologie. Da sempre, infatti, l’innovazione tecnologica è nel DNA di Q8”.
 
L’App “Il PArCo di Piranesi” è organizzata in modo tale che alle vedute d’epoca siano sempre affiancate le immagini dello stato attuale dei luoghi, appositamente realizzate, per consentire il confronto anche agli utenti che vogliano utilizzarla in modalità da remoto. Inoltre l’App si compone di un’ampia gallery di immagini dei monumenti ritratti in altre epoche e da autori diversi e due accurati video-documentari di approfondimento, “L’acquaforte” e “Reprinting Piranesi”, realizzati dal PArCo presso la Stamperia dell’ICG e dedicati rispettivamente alla tecnica dell’acquaforte e alla ristampa, evento raro, di un’incisione della valle del Colosseo da una matrice originale in Piranesi.
 
L‘Applicazione, totalmente gratuita, è stata inoltre concepita per essere fruibile anche nella lingua dei segni LIS e per il pubblico non vedente grazie all’audio-lettura dell’intero apparato testuale.  
 
Venerdì 20 novembre alle ore 12.00 dal canale YouTube del PArCo sarà lanciato il trailer dell’App visualizzabile a questo link.

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NEWS | Il 5 novembre sarà presentata al Parco del Colosseo la mostra “Pompei 79 d.C.”

La mostra, presentata il 5 novembre, sarà aperta al pubblico dal 6 al 31 gennaio 2021.

Il 5 Novembre ci sarà la presentazione della mostra “Pompei: 79 d.C.“, presso il Parco archeologico del Colosseo. Alla presentazione sarà presente e interverrà Massimo Osanna, Direttore generale Musei e Direttore del Parco archeologico di Pompei. “Pompei 79 d.C.” avrà luogo presso il Colosseo e verterà sull’importante quanto delicato rapporto tra Roma e Pompei. La mostra offrirà ben 100 reperti, nonché video e proiezioni virtuali. È suddivisa in tre grandi sezioni: la fase dell’alleanza, la fase della colonia romana, il declino e la fine.

L’allestimento e la grafica della mostra sono a cura di Maurizio di Puolo, mentre l’esposizione è stata ideata e curata da Mario Torelli, grande archeologo recentemente scomparso. L’evento è promosso dal Parco archeologico del Colosseo, con l’organizzazione di Electa e con la collaborazione scientifica del Parco archeologico di Pompei e del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. La mostra sarà visitabile al II ordine del Colosseo con entrambe le tipologie di biglietto: 24h – Colosseo, Foro Romano, Palatino e Full Experience, nella formula con arena e/o con sotterranei. 

Banner pubblicitario della mostra. Fonte: sito del Parco archeologico del Colosseo.
Pompei, 79 d.C.

La data inserita nel nome della mostra non è casuale: nel 79 d.C. avvenne a Pompei la nota eruzione del Vesuvio. Questo fenomeno sismico distrusse e coprì sotto cenere, massi e lapilli tutta la città di Pompei, che si è conservata intatta. 

Sono due le fondamentali testimonianze dell’eruzione: i resti della stessa Pompei e le lettere (epistulae) di Plinio il Giovane, di incommensurabile valore storico. In particolare, se gli scavi di Pompei fanno emergere i resti concreti di una città cristallizzata dall’eruzione del Vesuvio, una delle tante lettere di Plinio il Giovane ha reso possibile capire non solo l’anno dell’eruzione, ma anche il giorno preciso:  in una delle due lettere che lo studioso scrive a Tacito si legge nonum kal. septembres (Lettera VI,16,20), cioè nove giorni prima delle Calende di settembre, data che corrisponde al 24 agosto. In questa lettera, inoltre, Plinio descrive con dettagli e grande drammaticità, passo per passo, l’eruzione del Vesuvio e la reazione delle persone attorno a sé.

Una nube stava sorgendo e non era chiaro all’osservatore da quale monte s’innalzasse (si seppe, poi, essere il Vesuvio), il cui aspetto fra gli alberi s’assimilava soprattutto al pino. Essa, infatti, levatasi verticalmente come un altissimo tronco, s’allargava in alto, come con dei rami; […] in molte parti risplendevano larghissime fiamme e vasti incendi, il cui risplendere e la cui luce erano resi più vividi dalla oscurità della notte. […] Per calmare le paure, mio zio diceva che si trattava di case abbandonate che bruciavano, lasciate abbandonate dai contadini in fuga. Plinio il Giovane, Lettere, VI, 16.

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NEWS | Il Colosseo si racconta, dall’isolamento a 20mila visitatori al giorno

Le immagini della bellissima Capitale deserta hanno accompagnato tutta l’Italia durante la lunga quarantena e oltre: le tante vedute del Colosseo che ricordiamo con un velo di tristezza hanno ispirato un interessante film documentario.

Reopening Colosseum – Colosseo in quarantena”, diretto da Luca Lancise e Davide Morabito, verrà proiettato fuori concorso sabato 3 ottobre alle 18:30, nell’ambito della prestigiosa Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico di Rovereto (TN) nella sezione dedicata al tema “L’Italia si racconta. Il patrimonio culturale al cinema”.

La creazione: la sfida del lockdown

Il docu-film è stato realizzato tra aprile e giugno 2020: durante le settimane di chiusura al pubblico e subito dopo il grande isolamento, lo staff del Parco Archeologico del Colosseo è stato orgoglioso di partecipare a tale progetto e ha sapientemente guidato i registi tra le rovine e gli scorci più caratteristici del maestoso Anfiteatro. Le telecamere hanno seguito gli archeologi, i restauratori e gli operai alle prese con la colossale manutenzione: accudire un gigante del genere, in tempi di pandemia, è stata un’operazione difficile e onerosa.

“Il film è stata l’irripetibile occasione per raccontare in modo diverso uno dei luoghi più simbolici ed universalmente noti, ma capace di svelare sempre nuovi segreti, nascosti tra le pieghe e le geometrie della pietra di cui è fatto. Nei mesi di lockdown la sfida è stata quella di inventare un modo diverso di raccontare le infinite storie che attraversano il Colosseo in vista della sua apertura: nuove regole, percorsi limitati, un pubblico ridotto e più esigente”, commenta il Direttore del Parco archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo.

La Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico di Rovereto (TN)

La Rassegna nasce nel 1990 a Rovereto (TN), da sempre volta a raggiungere il grande pubblico per sensibilizzarlo sui temi della ricerca archeologica e della tutela del patrimonio culturale. Un evento atteso ogni anno durante la prima settimana di ottobre per l’ampia proposta di film e documentari delle migliori produzioni mondiali.

Incontri con registri e altri esperti, presentazioni di libri, laboratori didattici di carattere storico-archeologico e visite guidate fanno da corredo al grande evento, mettendo alla prova la bellissima e produttiva collaborazione che esiste da anni tra l’organizzazione della Rassegna e il Museo civico di Rovereto.

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NEWS | I progetti straordinari del Parco Archeologico del Colosseo

“Imparare per la vita” è il messaggio che quest’anno accompagna la nuova edizione delle Giornate Europee del Patrimonio, ponendo l’accento sui benefici che derivano dall’esperienza culturale e dalla trasmissione delle conoscenze nella moderna società. Moltissime le attività del PArCo all’insegna di questo importante valore.

“Museo Palatino. Accarezzare la storia di Roma”

Sabato 26 settembre tra le ore 15.30 e le ore 18.30 sarà presentata ufficialmente al pubblico la nuova guida tattile “Museo Palatino. Accarezzare la storia di Roma”, ideata e promossa dal PArCo, con la realizzazione di atipiche edizioni e la collaborazione di Spazio Attivo Zagarolo FabLab.

La guida è nata nell’ambito del corso di formazione realizzato dal PArCo con il Museo Tattile Statale Omero di Ancona e la Direzione Generale Educazione e Ricerca del MiBACT con il titolo “Metodi e strumenti per rendere accessibili musei e luoghi della cultura alle persone con disabilità visiva” (2018-2019) e si inserisce nella serie di azioni coordinate che favoriscono l’autonomia di visita agli ipovedenti e ai non vedenti – inserite nel Progetto “Il PArCo tra le mani”.

La guida, ideata da Giulia Giovanetti e Federica Rinaldi, con testi delle stesse insieme a Donatella Garritano e Silvia D’Offizi, e realizzata da atipiche edizioni, raccoglie, all’interno di una scatola, un cassetto “immersivo” contenente le riproduzioni in 3D dei reperti di età pre- e protostorica e 16 schede relative a una selezione delle opere più rappresentative della collezione del Museo, descritte con testi ad alta leggibilità (in italiano e inglese con trascrizioni in braille) e illustrati con immagini tattili.

In occasione della presentazione della nuova guida è stato organizzato un laboratorio con visita tattile del Museo, all’insegna dell’inclusività, con la  partecipazione di non vedenti e vedenti, a cura del personale del PArCo e con il supporto di atipiche edizioni. La partecipazione è gratuita, con prenotazione obbligatoria tramite . Le adesioni sono già numerosissime.

“L’uomo che rubava il Colosseo”: omaggio a Gianni Rodari

Domenica 27 settembre, tra le 10.30 e le 12.00, il piano dell’arena del Colosseo ospiterà i festeggiamenti ufficiali per il centenario della nascita di Gianni Rodari.

Durante gli 84 giorni di chiusura del Colosseo, da un’idea di Elisa Cella e Federica Rinaldi, tutti i bambini con i loro genitori e insegnanti, sono stati invitati ad ascoltare, disegnare e addirittura “fare lezione” con le proprie maestre sulla favola “L’uomo che rubava il Colosseo”, per l’occasione interpretata con un fumetto da Silvio Costa: una favola che insegna il messaggio della condivisione e del valore universale del patrimonio culturale, da rispettare e conservare.

Così, i 130 partecipanti che tra aprile e giugno hanno partecipato inviando o consegnando a mano il proprio fumetto, domenica 27 settembre avranno la possibilità di assistere alla performance musicale del quintetto di fiati “Gianni Rodari” con la voce recitante di Stefania Cassano, che per l’occasione musicherà alcune delle favole più note e famose del grande scrittore. Il quintetto di fiati è l’unico in Italia ad avere ottenuto l’autorizzazione ad utilizzare ufficialmente il nome del poeta e scrittore. Alla fine del concerto, grazie al coordinamento del Servizio Didattica del PArCo, i fumetti verranno appesi sulla recinzione del Colosseo, lato ingresso cd. Stern, dove rimarranno esposti per una settimana.

Il Foro Romano sotto la luna

Da non perdere la sera di sabato 26 settembre, quando protagonista sarà il Foro Romano con una visita serale “La vita politica nella Roma antica, tra il Foro e la Curia” al costo simbolico di 1€.

L’ingresso, da Largo della Salara Vecchia, sarà consentito dalle ore 19.15 alle ore 21.00, con chiusura dei cancelli e uscita alle ore 21.45.

La Schola Praeconum e i mosaici

Per tutto il weekend tra sabato 26 e domenica 27 settembre si segnalano la visita al quartiere degli Horrea Agrippiana con accompagnamento del personale del PArCo (sabato e domenica mattina) e al Complesso Severiano sul Palatino, compresi nei biglietti di ingresso “24h” e “Full Experience”.

Da non perdere tra le ore 10.45 e le 17.30 l’apertura al pubblico della Schola Praeconum. L’edificio, situato tra il Paedagogium e il Circo Massimo, ospitava la sede di un collegio di funzionari pubblici, forse araldi. La visita guidata permetterà di conoscere le eccezionali pitture e il recentissimo restauro del pavimento a mosaico con figure maschili in processione, forse proprio gli araldi stessi.

La partecipazione è gratuita, con prenotazione obbligatoria tramite da compilare online anche dal sito web e dalle pagine social. Orario delle visite: H 10.45 – 11.45 – 12.45 – 14.30 – 15.30 – 16.30. L’accesso è da Via dei Cerchi, s.n.c. dopo n. 89 (pendici del Palatino, lato Circo Massimo).

In ottemperanza alle regole di distanziamento sociale e per prevenire la diffusione del Covid-19 ciascuna visita ha un limite massimo di 10 partecipanti. Si ricorda che è obbligatorio indossare la mascherina durante l’intero turno di visita, disinfettare le mani e mantenere la distanza di sicurezza tra visitatori.

Il PArCo per la salute e il benessere

Infine, nell’ambito del progetto “Salus per artem” del PArCo e grazie al protocollo di intesa con Susan G.​ Komen Italia il PArCo aderisce al nuovo format della “Race for the Cure” per la lotta contro i tumori al seno: sabato 26 settembre dalle ore 11.00 alle ore 18.00 saranno attivi nella cornice di Vigna Barberini al Palatino una serie di iniziative, tra cui: ore 11 Attività fisica / ore 12 Mindfulness / ore 15:30 Attività fisica / ore 16:30 Qi Gong.

Le iniziative sono su prenotazione via mail all’indirizzo prenotazioni.pac@komen.it (accesso con biglietto di ingresso al PArCo).