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NEWS | Animali domestici in Egitto: un nuovo studio sul “pet cemetery” di Berenice

Di recente World Archaeology ha proposto un nuovo e interessante articolo (Osypinska, Michał Skibniewski & Piotr Osypinski (2021) ANCIENT PETS. The health, diet and diversity of cats, dogs and monkeys from the Red Sea port of Berenice (Egypt) in the 1st-2nd centuries AD, World Archaeology) che riguarda il rinvenimento di una vasta area cimiteriale per animali a Berenice, in Egitto.


Gli antichi egizi sono ben noti per le loro attenzioni cultuali nei confronti dei gatti. Il recente rinvenimento suggerisce però anche un interesse diverso da quello cultuale. Sembra che, così come oggi, i felini avessero un posto come animali domestici. Si tratta di un’ipotesi molto suggestiva che scaturisce dallo studio dei resti di circa 600 sepolture di gatti, cani e scimmie, inumati in un’ampia area funeraria di quasi 2000 anni fa.

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Metodi di sepoltura dei cani (a), dei gatti (b) e delle scimmie (c). Marta Osypinska, Michał Skibniewski & Piotr Osypinski (2021)

La scoperta del cimitero, tuttavia, non è recente; risale a una decina di anni fa, presso l’antico porto di Berenice, sul Mar Rosso. I ricercatori non erano ancora certi che si trattasse di autentiche sepolture. Inizialmente alcuni studiosi avevano suggerito che i resti fossero stati semplicemente gettati come in una discarica.
Ma è bastata un’indagine più approfondita dell’area per stabilire che, di fatto, si trattasse di un luogo di sepoltura per animali domestici.

Il nuovo studio

Il team di ricercatori rivela nell’articolo che il sito contiene i resti di 585 animali defunti, ognuno dei quali sepolto in una fossa scavata con cura. Anche se il cimitero è stato in uso solo tra il I e il II sec. d.C., è presente una notevole varietà di specie differenti, alcune delle quali non native dell’Africa.

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Cimitero degli Inglesi (XVIII secolo)


Concesso dal re Ferdinando IV ai marinai inglesi giunti in Sicilia in aiuto dei Borboni, i quali si opponevano alla conquista da parte dei francesi guidati da Napoleone I.

Il camposanto cominciò a ospitare civili inglesi (con le rispettive famiglie) a partire dal 1815 ma anche mercanti tedeschi (Grill, Aders, Falkenburg, Jaeger), svizzeri, danesi, greci e russi, piccole comunità che operavano a Messina almeno fino al terremoto del 1908 prevalentemente nel settore industriale.

Il 5 aprile 1925, il cimitero fu visitato dal re Giorgio V e dalla regina Mary, accompagnati dai Principi Giorgio e Maria Vittoria.

Una targa commemorativa fu posta all’ingresso del nuovo sito (visibile nella prima foto). Nel 1942 fu trasferito all’interno del Gran Camposanto dal luogo originalmente posto nella zona di San Raineri. Il vecchio sito fu utilizzato per scopi militari e durante questa operazione vennero spostate 280 tombe.

Giorgio Attard curò personalmente i lavori di manutenzione e catalogazione.