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NEWS | Sicilia, quando l’archeologia non conta: nomine nonsense per i Parchi archeologici

Il 15 giugno scorso sono state rese note le nomine dei nuovi direttori dei Parchi archeologici siciliani: soltanto due di essi sono archeologi! I decreti assessoriali preferiscono lasciare tale incarico ad architetti, geologi e agronomi, molti dei quali non hanno mai svolto alcun servizio nell’Assessorato dei Beni Culturali.

Il vano titolo di “archeologo”!

Da mesi, infatti, si parla delle preoccupanti novità che potrebbero interessare il mondo dell’Archeologia preventiva. Allo stesso modo, da giorni si parla della disavventura di Niccolò Daviddi. E sulla stessa scia si colloca, appunto, la sconcertante rimodulazione del Dipartimento Regionale dei Beni Culturali.

Siamo davanti all’ennesimo schiaffo dato a una classe di lavoratori specializzati che vede vanificare i molti anni di studio e ricerche. Ancora una volta, notiamo che la selezione della classe dirigente degli Istituti Regionali di tutela non avviene sulla base di una valutazione meritocratica dei titoli scientifici e di servizio. Addirittura, tale scelta pare prescindere dallo stesso possesso dei requisiti professionali richiesti dalle leggi regionali e nazionali.

Le leggi in materia di Beni Culturali

L’art. 9 bis del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, successivamente attuato nel D.M 244/2019, prescrive che la responsabilità dei compiti di tutela e valorizzazione dei beni archeologici debba essere assegnata ad archeologi con un ben determinato curriculum. Inoltre, alcune nomine contravvengono la stessa legge regionale n. 20/2000, che ha istituito il sistema dei Parchi archeologici siciliani: l’articolo 22, comma 1 recita «l’incarico di direttore di Parco è conferito, a tempo determinato, dall’Assessore ad un dirigente tecnico in servizio presso l’Assessorato Regionale dei Beni Culturali».

Area Archeologica di Solunto (immagine via Beni Culturali Online)

Altre nomine nonsense?

Dopo le nomine dirigenziali, si attendono con preoccupazione quelle di centinaia di responsabili delle unità operative degli Istituti di tutela: posizioni che solo in Sicilia sono considerate dirigenziali e, soprattutto, senza nessuna garanzia del rispetto dei requisiti professionali richiesti dalle mansioni tecnico scientifiche rivestite.

Tutto ciò non è una novità nel panorama culturale siciliano. Da molti anni, infatti, le sezioni archeologiche, storico-artistiche e bibliografiche sono affidate alla responsabilità di architetti, ingegneri e geologi. Figure ben lontane dai funzionari a cui il Ministero della Cultura, assegna gli stessi incarichi. Figure professionali che non mancherebbero sul territorio isolano se solo gli si lasciasse il giusto spazio.

Ad aggravare questo caos organizzativo è giunto il D.P.R.S. n. 9 del 5 aprile 2022, pubblicato in GURS il 1° giugno 2022, con il quale l’esecutivo regionale ha soppresso la distinzione disciplinare delle Sezioni tecnico scientifiche (L.R. 80/1977 ancora vigente) e dei rispettivi direttori. Questi, ai sensi della L.R. 116/1980, avevano la competenza di emanare gli atti di tutela relativi a ciascuna area di competenza.

Una delle decorazioni musive della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina (immagine via LiveUniCt)

Tiriamo le somme

In conclusione, il Governo regionale sovverte la gerarchia delle fonti del diritto, poiché fa prevalere un atto amministrativo su una norma legislativa; sopprime le Sezioni tecnico scientifiche delle Soprintendenze; trasforma i “Parchi archeologici siciliani” da organi di tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico e paesaggistico in megaservizi burocratici che dovrebbero gestire tutte le aree archeologiche e i musei provinciali. Dulcis in fundo, il tutto è condito dall’assenza di personale direttivo scientifico qualificato.

CIA, insieme alle associazioni di tutela Italia Nostra, Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli e Associazione Memoria e Futuro, alle quali si unisce l’Associazione culturale ArcheoMe, esprimono il loro sconcerto dinnanzi a una situazione che continua a schiaffeggiare un’intera categoria di studiosi e lavoratori.

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NEWS | La scomparsa del prof. La Torre e il cordoglio delle Istituzioni

La scomparsa del prof. La Torre, avvenuta giorno 12 giugno, lascia sgomento e tristezza nel mondo della cultura e dell’archeologia. Tantissimi enti e istituzioni hanno voluto omaggiare il docente sulle loro pagine social: dall’Università di Messina alla Scuola di Atene, passando per le associazioni di categoria come CIA e ANA, i musei e i parchi archeologici, le soprintendenze e i comuni. 
Abbiamo selezionato per Voi i più significativi, riportati integralmente di seguito.


L’Università di Messina

Il Rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea, esprime il cordoglio di tutta la Comunità Accademia per la scomparsa del Pro Rettore alla Didattica e Ordinario di Archeologia Classica, prof. Gioacchino Francesco La Torre. “È una grave perdita per il nostro Ateneo – ha dichiarato il Rettore – non soltanto perché perdo uno dei miei più validi collaboratori, ma perché viene a mancare uno studioso attento, rigoroso, straordinariamente bravo che lascia traccia indelebile dei suoi tanti anni di lavoro in Italia e nel mondo. Una morte che non lascia nello sgomento soltanto la famiglia, i suoi più stretti collaboratori, ma anche tutti noi che quotidianamente apprezzavamo le sue doti umane e professionali. Il suo percorso accademico, le sue ricerche, i suoi scavi, la sua perseveranza devono essere da esempio per tutti i giovani ricercatori di archeologia. Lascia un grande vuoto la sua scomparsa, ho avvertito e avverto in tutta la Comunità Accademica il grande affetto e la grande stima che meritava”.

La Scuola Archeologica Italiana di Atene

ΜΝΗΜΗΣ ΧΑΡΙΝ GIOACCHINO FRANCESCO LA TORRE

🇮🇹 La SAIA piange la prematura scomparsa di Gioacchino Francesco La Torre, Allievo nel 1984 e co-direttore degli scavi greco-italiani a Skotoussa in Tessaglia dal 2014.

Sit tibi terra levis 🕯

🇬🇷 Η ΙΑΣΑ θρηνεί τον πρόωρο θάνατο του Gioacchino Francesco La Torre, ο οποίος υπήρξε Σπουδαστής της Σχολής το 1984, και συνδιευθυντή των ελληνο-ιταλικών ανασκαφών στη Σκοτούσσα της Θεσσαλίας από το 2014.

Αιωνία αυτού η Μνήμη 🕯

La Confederazione Italiana Archeologi (CIA)

Apprendiamo con sgomento della scomparsa prematura del collega e amico Gioacchino Francesco La Torre, ordinario di archeologia classica all’Università di Messina, eccellente studioso e archeologo militante che nel corso della sua lunga carriera, prima come funzionario della Soprintendenza Archeologica della Calabria e poi come docente universitario, ha sempre difeso il principio costituzionale della tutela del patrimonio culturale.

La CIA lo ricorda attivo nel comune impegno per il riconoscimento del ruolo professionale degli archeologi e si unisce al cordoglio della famiglia e degli amici.

L’Associazione Nazionale Archeologi (ANA)

🔵 L’associazione Nazionale Archeologi apprende della scomparsa del Prof. Gioacchino Francesco La Torre, venuto a mancare oggi 12 giugno 🔵

Professore attento e molto amato dai suoi studenti e numerosi tesisti: “Mi ha seguito nel mio lavoro per la tesi con pazienza e precisione, accompagnandomi perfino a Lipari”, ricorda Morgana Mazzù – Ana Sicilia.

Studioso di rara intelligenza ed acribìa, di una grandezza umana e professionale davvero uniche, ha dedicato con impegno non comune il suo magistero alla ricerca ed alla didattica, formando centinaia di giovani studiosi che oggi gli sono grati e custodiscono i preziosi doni del suo insegnamento.

▪️L’Associazione Nazionale Archeologi si unisce ai familiari e alla comunità scientifica in questo momento di dolore.

 

Il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi

Il Direttore e tutto il personale del Parco esprimono profondo cordoglio per la prematura scomparsa del Prof. Gioacchino Francesco La Torre, studioso di altissimo profilo che in tante occasioni ha prestato la sua intelligenza ed il suo sapere a servizio di questa istituzione. Persona dalle grandi doti umane oltre che professionali, punto di riferimento per la ricerca archeologica in Sicilia, attento alle problematiche della gestione del Patrimonio attraverso una capacità di dialogo con le Istituzioni davvero rara. Lascia una grande eredità a tutta la comunità che lavora nel mondo dei Beni Culturali, che siamo certi sarà custodita e condivisa. Alla moglie, Armida De Miro, già apprezzata Dirigente di questo Parco, le più sentite condoglianze.

 

 

Il Museo Civico di Cetraro

Con profondo dolore lo staff del Museo dei Brettii e del Mare, e più in generale la comunità di Cetraro, esprime le più sentite condoglianze ai familiari e al mondo accademico messinese per l’improvvisa scomparsa del prof. Gioacchino La Torre.
Già funzionario della Soprintendenza archeologica della Calabria, La Torre contribuì, insieme al prof. Fabrizio Mollo, alle attività di scavo che nel 1996 portarono alla scoperta della necropoli Brezia in località Treselle di Cetraro, e che di fatto diedero inizio alla storia delle ricerche archeologiche nel territorio cetrarese. Alla sua collaborazione si deve anche la realizzazione, nel 2001, della prima esposizione archeologica permanente di Palazzo Del Trono.

 

DICAM – Università di Messina

Oggi ci ha lasciato il prof. Gioacchino Francesco La Torre, primo coordinatore di questo Corso di Laurea alla cui creazione ha contribuito più di ogni altro. Con lui se ne va non solo uno studioso di rara finezza, se ne va un amico, un punto di riferimento umano e professionale straordinario per i colleghi e gli studenti dell’intero Ateneo di Messina. Di fronte a tutto quello che perdiamo con la sua scomparsa rimarranno per sempre la dedizione, la limpidezza, la correttezza, la passione che lo hanno caratterizzato. Ciao Francesco e grazie per tutto quello che hai fatto per noi. Cercheremo di non disperdere la tua eredità.

 

Il Museo Archeologico Luigi Bernabò Brea di Lipari

Il Parco Archeologico delle Isole Eolie si unisce al cordoglio per la prematura scomparsa del prof. Gioacchino Francesco La Torre, archeologo di fama internazionale e docente ordinario di Archeologia Classica nell’Università di Messina. Il mondo dell’archeologia ha perso un grande studioso.

 

Rubbettino Editore

La scomparsa di Gioacchino Francesco La Torre è la scomparsa di uno degli esponenti più importanti dell’archeologia mondiale. Stimatissimo docente, appassionato studioso che condotto ricerche tra Calabria, Sicilia e l’estero, Rubbettino si onora di avere nel suo catalogo uno dei suoi ultimi lavori: “Le grandi battaglie”.

La Fondazione Paestum

Con sgomento e profonda commozione apprendiamo la notizia della prematura scomparsa del collega ed amico prof. Gioacchino Francesco La Torre.
La Fondazione Paestum esprime le condoglianze più profonde alla famiglia ed alla comunità universitaria messinese così duramente colpita dalla perdita di un valoroso studioso e brillante accademico.

Il Parco Archeologico Naxos-Taormina

Oggi diciamo addio ad un caro amico, il prof. Francesco La Torre, insigne archeologo dell’Università di Messina scomparso prematuramente.
In questa foto, seduto a sinistra, è nostro ospite al Museo di Naxos, qualche tempo fa, per raccontare il mondo antico

Il Direttore, Gabriella Tigano, e il personale tutto del Parco Archeologico di Naxos Taormina partecipa all’immenso dolore dei familiari. 🙏🏻

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NEWS | Sora, CIA e ANA ottengono il ritiro del bando della discordia

Di bandi di concorso imbarazzanti, si sa, il mondo dei beni culturali ne è pieno. Nonostante lo sdegno e le continue critiche da parte dei professionisti del settore, assistiamo alla pubblicazione di bandi che farebbero venire la pelle d’oca anche ad una mummia. L’ultimo strafalcione è arrivato qualche giorno fa da Sora (FR). Il bando per la selezione di personale in “quiescienza” (leggasi: pensionato) per ricevere l’incarico di direttore del Museo della Valle del Liri a titolo gratuito, è saltato immediatamente all’occhio degli esperti del settore, e non solo. In poche ore la notizia ha fatto il giro d’Italia, destando incredulità ma soprattutto rabbia, tanta rabbia. Probabilmente è stato proprio l’eco mediatico a far fare un passo indietro al Comune di Sora, che a poche ore dalla scadenza del bando, lo ha giustamente ritirato.

 

sora bando ritirato

Un passo indietro dal Comune, un passo avanti per la dignità di molti professionisti

Solo alla vasta mobilitazione del mondo della cultura, dalle associazioni di categoria alla soprintendenza, passando per direttori di musei e circuiti museali e per il meritorio interessamento di una combattiva consigliera comunale, va riconosciuto il merito di aver raggiunto l’obiettivo del ritiro del bando . 

La nostra attenzione costante  su questo tipo di problematiche è volta alla massima tutela sia del professionismo che del patrimonio culturale. Il monitoraggio continuo attraverso l’Osservatorio Bandi e Gare dell’ANA è da intendersi sempre propositivo e finalizzato a ai principi che ci ispirano e mai punitivo. La nostra azione di dialogo tra le parti è essenziale anche come supporto agli enti – dichiara Alessandro Garrisi Presidente Nazionale dell’Associazione Nazionale Archeologi,  aggiungendo che  non medieremo mai sui principi fondamentali di tutela dei lavori culturali e sull’equo compenso  per il professionista.

sora bando
Il museo di Sora, bersaglio mediatico negli ultimi giorni
Per il Sindaco di Sora, la struttura del bando resta valida

Dispiace tuttavia leggere dalle dichiarazioni del Sindaco di Sora, che nonostante il ritiro egli ancora consideri il bando valido nella sua architettura (un bando che, in materia di requisiti della figura professionale richiesta, ignora persino le normative recenti, a partire dal DM 244/2019). Ugualmente, dalle dichiarazioni dell’Assessore alla Cultura (e Vicesindaco) si evince la totale noncuranza dei nodi etici posti dal bando:

  • la selezione di “personale in quiescenza”, che mortifica le competenze delle migliaia di lavoratori della cultura correttamente formati, aggiornati, e pronti a fornire il miglior servizio alla causa della valorizzazione del patrimonio;
  • la prevista gratuità dell’incarico. L’Assessore alla Cultura di lavoro nella vita fa la cardiologa, ma auspichiamo che inizi a considerare che “la cultura è lavoro, e il lavoro si paga”. Soprattutto quello di qualità. 
L’intervento della Confederazione Italiana Archeologi, sede Lazio

Decisioni di questo tipo rischiano di creare gravi precedenti – scrive la Dott.ssa Stefania Semeraro, Presidente Confederazione Italiana Archeologi, sede Lazio – in quanto non riconoscono né la mole di impegno che comporta la direzione di un museo né l’alto grado di competenze scientifiche necessarie per ricoprire il ruolo. Altresì ci sembra che il ricorso al lavoro gratuito, inevitabilmente, sia lo specchio di uno scarso interesse per le grandi potenzialità che i Musei possiedono e soprattutto per tutti i benefici culturali, turistici, ma in primo luogo economici che una gestione lungimirante del Patrimonio potrebbe offrire alla comunità. 

Per queste ragioni, chiediamo l’immediato ritiro del bando e la sua riformulazione in termini che tengano conto delle competenze professionali necessarie, di un riconoscimento economico adeguato rispetto alle responsabilità e le competenze richieste e di un congruo tempo che consenta a tutti di partecipare. 

Offriamo, in ogni caso, la nostra collaborazione per risolvere questa incresciosa situazione rendendoci disponibili ad effettuare anche un incontro, seppur virtuale, come i tempi richiedono. 

CIA accoglie favorevolmente il ritiro del bando e offre la propria consulenza

Per concludere la questione, la Confederazione Italiana Archeologi accoglie favorevolmente la decisione da parte del Comune di Sora di ritirare l’ ATTO DI INDIRIZZO POLITICO-AMMINISTRATIVO PER LA PREDISPOSIZIONE DI UN AVVISO PUBBLICO FINALIZZATO ALL’AFFIDAMENTO DELL’INCARICO DI DIRETTORE SCIENTIFICO DEL MUSEO CIVICO, del 13/01/2022 n. 9.
Anche in questa occasione, così come riportato nel precedente comunicato, mano tesa nei confronti del Comune di Sora: Cogliamo l’occasione per reiterare la nostra disponibilità a collaborare per la risoluzione del problema.

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NEWS | Via gli archeologi dai parchi? CIA Sicilia non ci sta e promette battaglia

A seguito della proposta di riorganizzazione effettuata dalla Regione Sicilia, la Confederazione Italiana Archeologi scende in campo.

I timori delle associazioni

La CIA ha deciso di sostenere l’iniziativa promossa dalle associazioni Italia Nostra, Ranuccio Bianchi Bandinelli, Memoria e Futuro tramite una lettera aperta al Presidente della Regione Sicilia.

Presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci

La proposta regionale criticata porterebbe ad un accorpamento di tutte le sezioni tecnico-scientifiche delle Soprintendenze e dei Parchi Archeologici; questo  porterebbe, secondo le associazioni, a disfunzioni amministrative, ma violerebbe le norme regionali e nazionali del settore.

Le leggi interessate

La proposta andrebbe in conflitto con le leggi regionali ancora vigenti 80/1977 e 116/1980; queste individuano le peculiarità delle singole discipline specialistiche disponendo che all’interno delle soprintendenze vi siano cinque unità operative: ambientale, archeologica, architettonica, bibliografica e storico-artistica.

Su questo punto, di interesse nazionale, è stato inserito anche l’articolo 9 bis (L. 110/2014) che inquadra le figure professionali che possono svolgere gli interventi operativi di tutela, protezione e conservazione dei beni culturali.

L’art. 9 bis delle legge 110/2014

 

Le richieste della confederazione

Con questo documento, la Confederazione Italiana Archeologi chiede di:

  • recedere da tale proposta e di ristabilire l’assetto pluridisciplinare degli Istituti di tutela prescritto dalle leggi regionali e nazionali, restituendo a questi Organi competenza scientifica e imparzialità amministrativa.
  • applicare nel Dipartimento regionale dei beni culturali il sistema nazionale, vigente nel Ministero della Cultura, di assegnazione delle unità operative ai funzionari direttivi in possesso delle competenze scientifiche richieste dalle leggi, quali gli archeologi e storici dell’arte, in ruolo da sedici anni a seguito dell’ultimo concorso per “dirigenti tecnici dei beni culturali” banditi nel 2000.
  • rideterminare l’organico del ruolo tecnico dei beni culturali previsto dalle leggi regionali, nel rispetto dei profili professionali al fine di procedere, finalmente, all’indizione di nuovi Concorsi.
  • applicare le norme del Codice dei contratti pubblici ed il Regolamento sui beni culturali, prevedendo sempre la figura dell’archeologo nei ruoli di progettista e direttore dei lavori di scavo, restauro, valorizzazione e fruizione del patrimonio archeologico.

 

In allegato le due pagine del documento proposto dalla Confederazione Italiana Archeologi.

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NEWS | E’ tempo di Archeobotanica con CIA Sicilia: al via un corso aperto a tutti

Il 19 e 20 ottobre la dottoressa Claudia Speciale, archeologa specializzata in archeobotanica, attualmente assegnista di ricerca presso ULPGC (Gran Canaria, Spagna) presenterà il Corso di Archeobotanica indetto da CIA Sicilia – Confederazione Italiana Archeologi, sede regionale.

Il corso avrà come obiettivo quello di conoscere le metodologie in uso, nonché le finalità e le tecniche della disciplina da applicare su scavi di ricerca e di emergenza.

L’incontro si svolgerà tramite piattaforma Zoom e sarà  gratuito per i Soci di CIA. Per i non soci, invece, è prevista una quota di iscrizione di 40,00 €.

Il numero massimo di partecipanti è di 30 iscritti.

Per registrarsi e per richiedere maggiori informazioni basta scrivere all’indirizzo email dell’associazione: regione.sicilia@archeologi-italiani.it.

La locandina del corso
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NEWS | CIA per l’Afghanistan: “Bisogna supportare la comunità scientifica con ogni mezzo”

Una splendida iniziativa da parte di CIA – Confederazione Italiana Archeologi, a poche settimane dal ritiro delle forze alleate dall’Afghanistan, che hanno lasciato negli occhi le scene raccapriccianti dell’attentato all’aeroporto di Kabul o le immagini delle folle disperate che provano a salire su uno degli ultimi voli del ponte aereo e non è possibile placare la preoccupazione per le sorti del popolo afghano. 

Le voci di chi è riuscito a fuggire – scrive CIA – o di chi ha ancora accesso ai mezzi di comunicazione raccontano di liste di soggetti da identificare, come donne “in età fertile” o “collaboratori” dell’Occidente. Liste che aprono a scenari inquietanti in cui è probabile che a pagare il prezzo più alto saranno le donne e la comunità LGBTQIA+, con forti limitazioni o addirittura l’interdizione nell’accesso all’educazione, alla formazione e al mondo del lavoro, quando non oggetto di prigionia o la morte.

CIA, con questa nota, trova doveroso ribadire che il libero accesso all’istruzione, alla ricerca e al lavoro sono condizioni imprescindibili per ogni stato che aspiri al riconoscimento da parte della comunità internazionale. Inoltre, come archeologi, ci preme sottolineare come la proclamazione dell’Emirato Islamico creerà nuovamente il blocco degli istituti dediti alla ricerca e alla tutela dei Beni Culturali, e di tutti i professionisti del settore, con gravi danni al patrimonio stesso del Paese.

L’iniziativa di CIA

L’iniziativa arriva a pochi giorni da un’altra presa di posizione, questa volta da parte dell’Università “L’Orientale” di Napoli, operante in Afghanistan dal 1957, che in questo momento di profonda crisi continuerà a garantire le lezioni agli studenti bloccati nel Paese

La Confederazione Italiana Archeologi propone iniziative concrete per collaborare con le istituzioni e le diverse realtà che si occupano di formazione, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale favorendo le operazioni di contatto ed espatrio degli interessati e si sta adoperando per rendere possibile tutto questo con iniziative volte a creare un proficuo scambio e una circolazione di competenze fra l’Afghanistan e l’Italia.
Chiediamo alle istituzioni italiane – e in particolar modo a quelle che si occupano di formazione, ricerca, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale – di supportare con ogni mezzo possibile la comunità scientifica e intellettuale afghana, creando occasioni di scambio con le realtà locali e invitando presso le proprie sedi i soggetti più a rischio di ritorsioni, come le studentesse, le ricercatrici, le docenti e le professioniste dei beni culturali.
È necessario da parte di tutti un atto concreto, che dia alle persone maggiormente esposte a limitazioni e a rischi di varia natura, la possibilità di portare avanti i propri studi, ricerche e attività.

La raccolta fondi

CIA ha iniziato una raccolta fondi a favore di Emergency che da oltre vent’anni è capillarmente presente in Afghanistan come in tante zone critiche del pianeta.
Chiunque può contribuire a fornire cure gratuite alla popolazione afghana. Basta un click al link di seguito riportato:
https://sostieni.emergency.it/dona-ora/

Un futuro migliore di quello che oggi si profila è ancora possibile.

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NEWS | Le Associazioni archeologiche contro il DL: “Non si può prescindere dalla tutela del paesaggio e del patrimonio”

Le associazioni che operano nel settore dell’archeologia rendono noti i provvedimenti presi per contrastare la bozza del decreto legge che semplifica le procedure per i lavori di costruzione impianti.

È notizia dei giorni scorsi la proposta di un decreto che sospenderebbe la tutela del patrimonio ambientale, paesaggistico e archeologico. Si tratta della bozza del decreto presentato dal Ministero per la Transizione Ecologica riguardante indicazioni per la semplificazione delle procedure autorizzative per i lavori di costruzione di impianti per le energie rinnovabili finanziati con il Recovery Plan.

Le associazioni di categoria e le consulte universitarie che operano nel settore dell’archeologia stanno mettendo in campo azioni diverse per contrastare queste norme che sospenderebbero la tutela del paesaggio e del patrimonio. Ciò mentre lavorano con deputati e senatori per spiegare loro quali gravissimi rischi correrebbe il nostro Paese se queste norme venissero approvate: hanno scritto due lettere, una al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e un’altra ai ministri della Cultura, Dario Franceschini, della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, e delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, per segnalare le criticità nella formulazione di queste nuove norme e chiedere la loro revoca. La semplificazione e la velocizzazione delle procedure è un obiettivo pienamente raggiungibile senza passare sopra al nostro patrimonio e senza danneggiare il paesaggio.

Anche noi di ArcheoMe ci auguriamo che il governo comprenda come la tutela del nostro patrimonio, archeologico e paesaggistico, non sia un ostacolo allo sviluppo del Paese, bensì la vera risorsa per un futuro che punti realmente sulla sostenibilità ecologica e culturale dello sviluppo economico. 

Riportiamo integralmente il testo della lettera inviata ai ministri dalle associazioni di categoria.

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NEWS | La Confederazione Italiana Archeologi (CIA) presenta la prima assemblea nazionale su Zoom

La CIA, Confederazione Italiana Archeologi, presenta la World Premiere dell’assemblea nazionale 2021.


Sabato 20 marzo ci sarà una prima visione aperta a tutti gli interessati. Come durante il Congresso del 2019, la CIA ha previsto una prima riunione collettiva, seguita dai tavoli tematici, per cui si richiede la prenotazione per facilitarne l’organizzazione. I tavoli, della durata di 2 ore, avranno un referente che ne curerà la gestione e si svolgeranno su Zoom, a cui poter accedere direttamente dalla videochiamata generale.

CIA
Locandina evento (©CIA)
 

Programma

Per permettere a più persone possibili di partecipare a più tavoli, sono stati organizzati durante tutta la giornata: 3 di mattina, 2 nel primo pomeriggio e 2 nel tardo pomeriggio.

Mattina: ore 10.00-12.00

Contratti e tariffe (Giovanna Calabrò) – Zoom stanza 1;
Riforme università e DM244 (Tommaso Magliaro) Zoom stanza 2;
Musei (Anna Marras) Zoom stanza 3.

Primo pomeriggio: ore 14.00-16.00

Comunicazione (Alessandra Riva) Zoom stanza 4;
Europa (Alessandro Pintucci) Zoom stanza 5.

Secondo pomeriggio: ore 16.30-18.30

Volontariato (Enea Mazzetti) Zoom stanza 6;
Evoluzione legislativa (Angela Abbadessa) Zoom stanza 7.

Per partecipare e prenotarsi ai tavoli è necessario scrivere a segreteria@archeologi-italiani.it indicando il tavolo a cui si è interessati. Verrà così fornito il link e la password per accedere.

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NEWS | Proposta Lega per sospendere l’Archeologia preventiva, gli archeologi promettono battaglia

Le tante associazioni di Archeologia aderenti al Tavolo sono in allarme per la proposta di emendamento n. 13.183 della I Commissione Permanente (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni). Il documento raccoglie gli emendamenti proposti dal cosiddetto “Decreto Milleproroghe” (D.l. 31 dicembre 2020, n. 183 ); si tratta dunque di una modifica al comma 1 dell’art. 25 del D.Lgs. 50 del 18 aprile 2016 riguardo la verifica preventiva dell’interesse archeologico. Nonché firmato dagli On. Silvana Andreina Comaroli, Massimo Garavaglia, Giuseppe Ercole Bellachioma, Claudio Borghi, Vanessa Cattoi, Emanuele Cestari, Rebecca Frassini, Vannia Gava, Paolo Paternoster e tutti del Gruppo della Lega.

L’emendamento in oggetto chiede dunque che “per l’attuazione dei contratti disciplinati dal decreto Legislativo 18 aprile 2016 n. 50, i cui lavori non siano stati avviati alla data di entrata in vigore della presente disposizione e fino alla data del 31 dicembre 2025, la verifica preventiva dell’interesse archeologico, di cui all’articolo 25 comma 1 del, decreto Legislativo 18 aprile 2016 n. 50, è necessaria solo per le aree soggette a specifica tutela negli interventi urbanistici. Per i casi non ricompresi nel precedente periodo è sufficiente l’autocertificazione a firma di un progettista abilitato”.

L’articolo 25 del DL 50/2016 deriva dall’Articolo 28 del DL 42/2004 che al comma 4 recita: “In caso di realizzazione di lavori pubblici ricadenti in aree di interesse archeologico, anche quando per esse non siano intervenute la verifica di cui all’articolo 12, comma 2, o la dichiarazione di cui all’articolo 13, il soprintendente può richiedere l’esecuzione di saggi archeologici preventivi sulle aree medesime a spese del committente”.

Patrimonio culturale, un interesse prioritario?

La Confederazione Italiana Archeologi (CIA) fa notare che l’emendamento e l’articolo del DL su riportati ignorano l’articolo 9 della Costituzione Italiana, che indica come interesse prioritario della Nazione la tutela del patrimonio archeologico, e la Convenzione Internazionale per la Protezione del Patrimonio Archeologico firmata a La Valletta nel 1992 e ratificata dall’Italia nel 2015.

Questa proposta inquadra l’Archeologia preventiva come un ostacolo ai lavori pubblici. Ciò significa che non ne è mai stata compresa la ratio: l’intervento dell’Archeologia pubblica deve esser messo in campo prima dell’inizio dei lavori, non in corso d’opera; è cruciale la sua applicazione per comprendere la fattibilità del progetto, appunto per non gravare su costi a carico dei privati durante la realizzazione. Necessario risulta più che altro rendere gli interventi dell’Archeologia preventiva concordi con le esigenze dello sviluppo; visione corretta è, per l’appunto, quella anglosassone per cui l’Archeologia preventiva è: development-led Archaeology, ovvero “Archeologia guidata dallo sviluppo”. La proposta in questione porta alla sospensione dell’Archeologia preventiva: ciò procurerebbe dei danni non solo al Patrimonio, ma anche all’economia del Settore. La realizzazione dei lavori pubblici conoscerebbe un’esponenziale crescita dei costi, nonché di tempi di consegna.

La nostra Redazione si unisce all’allarme delle Associazioni già in campo chiedendo il respingimento di tale emendamento, attraverso il quale non è possibile attuare le garanzie previste dalla Costituzione e dalla Legge a tutela del patrimonio archeologico nazionale.

proposta