Sarà l’Antiquarium Pyrgi a ospitare definitivamente le lastre etrusche sequestrate, nel 2019, dalla Guardia di Finanza. Le lastre in terracotta dipinta, in ottimo stato di conservazione, sarebbero state altrimenti destinate al mercato clandestino.
I reperti
Dopo le operazioni di recupero, le lastre sono state sottoposte ad una serie di analisi, unitamente ad interventi di conservazione e restauro, i quali hanno confermato che i reperti sono opere originali etrusche databili agli ultimi decenni del VI secolo a.C. Si tratta di una scoperta di grandissima importanza storica e archeologica, valore accentuato dal fatto che i reperti sono quasi integri. Grazie al lavoro congiunto del Ministero e delle Forze dell’Ordine, il pubblico potrà finalmente ammirare questa collezione.
Le lastre raffigurano diverse storie: il combattimento tra Achille e Pentesilea, regina delle Amazzoni; una donna con arco che brandisce un ramo, presumibilmente l’eroina Atalanta impegnata nella sfida contro il futuro marito Melanione; Hermes, messaggero degli dèi (l’etrusco Turms), che scorta una donna; infine, una coppia di aruspici, sacerdoti etruschi che analizzavano le viscere delle bestie per individuare i segni della volontà degli dèi.
Collocazione
Dopo l’esposizione al pubblico in occasione delle Giornate Europee dell’Archeologia 2022, le lastre verranno collocate definitivamente nel nuovo Antiquarium di Pyrgi, il museo allestito dalla Soprintendenza negli spazi forniti dalla Regione Lazio all’interno del Castello di Santa Severa (Santa Marinella, RM).
Grazie alla sinergia tra il Comune, la Soprintendenza e il GACT, il “Laghetto” di Cerveteri torna a vivere in tutti i 7000 metri quadri di area archeologica.
L’area archeologica
L’area archeologica è situata nel lato Est del pianoro della Banditaccia, sito UNESCO. La denominazione “Laghetto” è data da un piccolo lago formato da acque sorgive già esistente al tempo dei Rasenna (Etruschi) di Caisra(Cerveteri); loro, infatti, scavarono un corso di deflusso semi-sotterraneo passante sotto la necropoli e scaricante in quello che, attualmente, è chiamato fosso del Manganello.
L’area è formata da 500 tombe etrusche, la cui datazione va dall’VIII secolo a.C. al II a.C.
Valorizzazione e fruibilità
Il sito è stato reso nuovamente fruibile grazie all’’impegno messo in campo da GACT (Gruppo Archeologico del Territorio Cerite), sotto la supervisione della Soprintendenza; il lavoro, durato circa un anno, è stato coordinato, per la parte scientifica, dall’archeologo Stefano Giorgi e, per quella operativa, dal sig. Gianfranco Pasanisi. Molta attenzione è stata posta anche nella tutela ambientale: nel rispetto delle varie specie di piante e di alcune pozze, nelle quali, fra l’altro, ben convivono rane, rospi e alcuni, sempre più rari, tritoni.
L’area archeologica del “Laghetto”, inoltre, è stata ulteriormente impreziosita da splendidi spettacoli di danza e musica antica nomati “Ludi Scaenici”, il tutto nell’ambito della manifestazione “Alla scoperta degli Etruschi del Sito UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità di Cerveteri e Tarquinia”.
Il sito sarà visitabile tutte le domeniche fino a dicembre dalle ore 10:00; prenotare al 3497836358.
IlConsiglio dei Ministriha approvato un’altra parte della riforma Franceschini: nasce, in seno al Ministero della Cultura, la Soprintendenza Speciale per il Recovery. Si tratta di una Soprintendenza unica a livello nazionale che si occuperà delle autorizzazioni per le grandi opere.
All’interno del Parco Archeologico di Sepino (CB) è possibile visitare i resti dell’antica città romana sorta nella valle del Tammaro. Oltre a ciò, anche il Museo della città e del territorio.
La Pinacoteca Nazionale di Siena, invece, ospita la più importante collezione di dipinti su tavola, a fondo oro, del Trecento e Quattrocento senese.
Il Museo dell’Arte Digitale è il primo polo italiano interamente dedicato alla produzione e presentazione di contenuti digitali.
Infine, il Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia (CB) comprende la Necropoli della Banditaccia, la più estesa dell’area mediterranea; nonché il Museo Archeologico nazionale di Tarquinia e la Necropoli di Monterozzi.
Entusiasmo per il Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia
Il sindaco di Tarquinia (VT), Alessandro Giulivi, commenta così l’istituzione del nuovo Parco: «Accogliamo questa notizia con grande entusiasmo. Siamo pronti a metterci a lavoro in sinergia con Cerveteri per valorizzare il nostro Museo e la Necropoli. Il lavoro di promozione e tutela non può assolutamente prescindere dalla programmazione. E i fondi del Recovery daranno la spinta fondamentale per far ripartire l’economia culturale. Ringraziamo quindi il ministro Franceschini e tutto il Ministero per il lavoro svolto. Attendiamo ora di capire come procedere per intraprendere questo nuovo cammino verso il nuovo futuro culturale della nostra città».
La nuova Soprintendenza per il Recovery
La nuova Soprintendenza Speciale per il Recovery è chiamata a tutelare i beni culturali e paesaggistici interessati dagli interventi del Recovery Plan. Per fare capo alla nuova istituzione, questi interventi devono avere delle caratteristiche: essere sottoposti a Valutazione di Impatto Ambientale o rientrare nel territorio di almeno due uffici periferici del Ministero.
Emblematico il commento del ministro Franceschini che asserisce: «Il MiC si ristruttura per poter vincere la sfida del Recovery; si prepara così alle sfide del futuro e all’impegno per assicurare la massima celerità alla realizzazione delle opere del Recovery Plan, garantendo il pieno rispetto del dettato costituzionale riguardo la tutela del paesaggio e del patrimonio culturale».
In copertina: affreschi all’interno della Necropoli della Banditaccia nel Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia (VT), uno dei quattro Istituti coinvolti nella Soprintendenza Speciale – foto: Scoprendo Roma.
Il CNR organizza un webinar per comunicare le ultime ricerche e scoperte nell’area archeologica di Cerveteri. Le iscrizioni sono aperte.
Il CNR, Centro Nazionale Ricerche, in collaborazione con l’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale, organizza un evento per presentare i risultati delle indagini condotte sul sito archeologico di Cerveteri dal 2007 a oggi. L’evento è online e consiste nel webinar “Cerveteri: nuovi scavi e ricerche nel santuario del Manganello” e inizierà il 24 novembre dalle ore 9.00. L’iniziativa è di Vincenzo Bellelli, responsabile scientifico del progetto di ricerca del CNR sull’area urbana di Cerveteri. A moderare sarà Alfonsina Pagano. La direttrice dell’ISPC, Costanza Miliani, aprirà l’evento con i saluti istituzionali; saranno presenti anche il sindaco di Cerveteri, Alessio Pascucci, e i rappresentanti delle istituzioni partner nelle attività di scavo, tra cui la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale e la Fondazione Luigi Rovati .
Gli argomenti del Webinar
La prima parte del webinar verterà sulle prospezioni geofisiche in modalità integrate, fatte impiegando il metodo Georadar ad alta risoluzione. I risultati, in particolare le prospezioni dell’area esterna al santuario del Manganello e le ultime indagini archeologiche all’interno del recinto sacro (temenos), saranno oggetto di discussione. Una grande parte del webinar sarà dedicata alla spiegazione dei risultati dello scavo del 2019 presso il santuario, coordinato da Bellelli. Durante le indagini è emerso un palinsesto archeologico ricchissimo, con strutture e strati in buono stato di conservazione. Ben due interventi verteranno poi su un rinvenimento molto interessante, quello di un pozzo sacro. Trovato presso l’angolo sud del tempio, il pozzo ha restituito dati rilevanti. A parlare del pozzo ci saranno Mario Mozzoli, Lorenzo Antonio Chiricò e Federica Galetta. Le operazioni di ricerca nel pozzo sono state eseguite dalla A.S.S.O. (Archeologia Subacquea, Speleologia e Organizzazione).
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