19 ottobre 1434, nasce l’Università di Catania
La più antica università di Sicilia
È 19 ottobre 1434: il re di Spagna e Sicilia Alfonso di Trastámara, detto il Magnanimo, fonda il Siciliae Studium Generale. Ad autorizzarne la costruzione sarà la bolla pontificia emanata il 18 aprile del 1444 da papa Eugenio IV; grazie ad essa il Siculorum Gymnasium inizierà a tenere insegnamenti di Teologia, Giurisprudenza, Medicina e Arti liberali.
Eccoci dunque dinnanzi la più antica Università di Sicilia, un ateneo tra i più antichi e attualmente frequentati in Italia.
Un Ateneo, secoli di storia
Grazie ad alcune fonti epigrafiche sappiamo che la presenza di un Gymnasium caratterizzò la città di Catania a partire dal V secolo a.C. Dell’antica struttura purtroppo non rimane nulla, sappiamo solo che fu il terzo gymnasium per prestigio dopo Rodi e Cnido. Vittima di spolia, l’edificio fu smantellato per costruire il Castello Ursino.
La fondazione di un’università a Catania matura nuovamente tra il 1434 e il 1444, come risarcimento alla città per il trasferimento della capitale di Sicilia a Palermo. In origine esistevano tre facoltà, caratterizzate da due insegnamenti l’una: Teologia, Giurisprudenza e Medicina. Il rapido crescere dell’università permise l’apertura della facoltà di Arti Libere e l’inserimento di nuovi insegnamenti nei principali dipartimenti.
I corsi vennero inizialmente tenuti presso alcuni locali della Platea Magna o Piano di Sant’Agata, ossia l’odierna Piazza Duomo: a fianco della Cattedrale, con l’annesso Seminario, e del palazzo del Comune. Con la distruzione dei locali (a causa del terremoto prima e della sistemazione della piazza poi), per molti anni l’Università ebbe sede mobile, ospite per lo più in luoghi privati, civili ed ecclesiastici. La costruzione del nuovo palazzo dell’Università fu completata soltanto intorno al 1760. La piazza preposta ad ospitare la nuova sede, tradizionalmente nota come Piazza della fiera del lunedì, prese il nome di Piazza degli Studi, oggi Piazza dell’Università.
Siciliae Studium Generale
Fino al XIX secolo gli studenti provenivano dall’intera Sicilia. Catania fu per quasi quattro secoli l’unica università del regno di Sicilia: questo permise all’ateneo di godere della privativa, ossia del privilegio esclusivo di rilasciare lauree nel Regno di Sicilia.
Lo Studio venne più volte riformato: nel 1873 fu soppressa Teologia e, a seguire, furono riorganizzate tutte le altre facoltà. Gli attuali dipartimenti sono di istituzione novecentesca.
Anche la figura stessa del rettore mutò. Inizialmente, come in uso in tutte le antiche università, la carica veniva eletta tra gli studenti dell’ultimo anno e aveva il compito di proteggere e giudicare gli studenti stessi. Nel 1779 venne abolita per essere ripristinata solo nel 1840 con sostanziali cambiamenti. Il rettore novecentesco è ora un professore posto al vertice del governo dell’Ateneo.
Unict, Università degli studi di Catania
Ad oggi sono circa 40 mila gli studenti iscritti all’Università degli studi di Catania. Presenta un’offerta di 104 corsi di studio, suddivisi tra triennali, magistrali e a ciclo unico, cosi come presenta 20 corsi di dottorato di ricerca ed oltre 30 master. L’Ateneo permette inoltre l’iscrizione presso le scuole di specializzazione per medici, archeologi, fisici e specialisti delle professioni legali. L’organizzazione della didattica è affidata a 17 dipartimenti, tra questi abbiamo il Dipartimento di Scienze Umanistiche (DiSUm), situato all’interno di uno dei gioielli del patrimonio culturale siciliano, il Monastero dei Benedettini di San Nicolò l’Arena.
Patrimonio mondiale dell’Unesco, l’edificio monastico nasce nel 1558 e fu più volte sconvolto da calamità naturali. Distrutto e ricostruito, si sviluppa fino ai giorni nostri conservando tracce evidenti di ogni sua fase. Il Monastero è un luogo unico, un monumentale testimone, in grado di raccontare le vicende umane e storiche di Catania e di Monte Vergine. Oggetto di continui studi e scavi, il complesso custodisce sotto di sé i resti di una domus romana e tracce di Katane, la Catania Greca.
Articolo a cura di Chiara Ansini ed Eliana Fluca.