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ATTUALITÀ | “The Pharaoh’s Golden Parade”, una cerimonia storica tra musica, giochi di luci e memoria millenaria

Cerimonia senza precedenti quella del 3 aprile 2021 al Cairo, che ha visto sfilare 22 carri recanti altrettanti grandi re e regine dell’Antico Egitto. La Pharaoh’s Golden Parade è stato un evento unico e molto sentito.

Da giugno 2020 si rimandava l’evento a causa della situazione pandemica, spostando, di conseguenza, anche l’inaugurazione del nuovo Museo Nazionale della Civiltà Egiziana di al-Fustat. Un ritardo, però, che ha contribuito alla perfetta riuscita dell’evento, con un’eccezionale cura dei dettagli. All’introduzione, con la presentazione dei re e delle regine protagonisti della parata, ha fatto seguito l’illustrazione delle sale espositive del nuovo museo, destinate ad accogliere i sovrani, al Presidente d’Egitto Abdel Fattah el-Sisi da parte di Khaled el-Enany, ministro del Turismo e delle Antichità.

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Khaled el-Enany introduce il Museo Nazionale della Civiltà Egiziana al presidente Abdel Fattah el-Sisi

“Una grande rappresentanza di  tutte le autorità statali si è unita per presentare questo evento di fronte al mondo – dichiara il Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano – nella più completa immagine civilizzata che si addice allo status dell’Egitto, alla grandezza degli antenati e all’antica civiltà egizia.”

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Cerimonia al cospetto delle autorità
La Pharaoh’s Golden Parade

La parata inizia ufficialmente dopo tutte le presentazioni e i discorsi ufficiali, quando è già buio. Un gruppo di bambini raggiungono piazza Tahrir, in cui vi sono il grande obelisco di Ramesse II e quattro sfingi da Karnak, che si illuminano di luci e colori, segnando l’inizio del viaggio.

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L’inizio della cerimonia a Piazza Tahrir

Un corteo in processione con lanterne, tamburi e costumi antico-egiziani precede i carri da parata in viaggio verso la nuova sede permanente dei sovrani. Difatti, Il tragitto da piazza Tahrir ad al-Fustat nella Cairo vecchia è relativamente breve, circa venti minuti.

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Il corteo reale

Durante il tragitto, però, lo spettacolo non si è limitato alla parata. Infatti, una straordinaria orchestra, affiancata da grandi voci, ha accompagnato il viaggio faraonico, sulle note di un mondo esotico. Al contempo, questa cerimonia dal sapore antico ha preso vita grazie a un eccezionale corpo di ballo, ai costumi e alle location davvero uniche. Infine, protagonista anche il fiume Nilo sulle cui acque si è svolto uno spettacolo musicale.

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La cerimonia sul Nilo

Inoltre, danze e giochi di luci sono stati eseguiti ai piedi delle piramidi della piana di Giza e al tempio funerario di Hatshepsut presso Deir el-Bahari. Una visione per lo spettatore immersiva, un viaggio indietro nel tempo nella gloria faraonica millenaria, che persiste inesorabilmente.

Arte e cultura per omaggiare la civiltà egizia

“Oggi l’Egitto – dice il Ministero delle Antichità – ha presentato una celebrazione culturale e artistica che evidenzia il suo interesse e l’orgoglio per i suoi antichi monumenti e la sua storia. L’obiettivo principale di questo evento era quello di mostrare il nostro rispetto per i nostri antenati, che hanno scritto la storia dell’umanità, per confermare il prestigio degli antichi egizi e il nostro rispetto per le mummie, che sono considerate le figure egiziane più famose nel corso dei secoli.”

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Inizio del corteo

Ed è proprio questo il clima che si percepisce assistendo alla cerimonia, seppur dietro a uno schermo: regalità, rispetto, orgoglio e reverenza nei confronti di chi, ancora dopo millenni, viene ricordato per aver reso grande l’Egitto. Una parata svoltasi in continuità con quello che era il pensiero egiziano antico, incentrato sul concetto di eternità.

L’evento è ancora disponibile su YouTube, sul canale del Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano, in arabo, e sul canale Experience Egypt, con commento in lingua inglese.

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ANCIENT EGYPT | Akhenaten and Amarna art

By “Amarna art” is meant the artistic production of Egypt created by Akhenaten, a sovereign belonging to the 18th dynasty. We referred to him as a revolutionary, heretic, monotheist, deformed and certainly an innovator, that not even the damnatio memoriae to which he was subjected was able to erase from the pages of history; indeed, today he is one of the most famous pharaohs of Egypt, along with Tutankhamen.
In Egypt, during the New Kingdom, there was a radical change in the religious field. Amenhotep IV carried out a reform in order to diminish the power of the god Amun and his priests, since they, thanks to the prestige and wealth gained, had become an intolerable alternative to the pharaonic power. This led Amenhotep IV to prefer Aton, the solar disk; in his honour, therefore, he changed his name to Akhenaten, “the one who is pleasing to Aton”, and founded newly in Tell el-Amarna, far from Thebes, a new capital, called Akhetaton, “Aton’s Horizon”.

 

The new rules of Amarna art

His reform also affected the artistic field: new forms of expression were imposed, far from tradition, aimed at realism (an example is the Bust of Queen Nefertiti, whose serene beauty has been shining for centuries, preserved in Berlin) and the representation of scenes of domestic life of the royal family (such as the limestone stelae, also in Berlin, depicting Akhenaten, his wife and three daughters). These scenes were a real novelty: until then, in fact, they had been judged far too intimate to be reproduced on the walls of public buildings.

As time went by, the realism of the Amarna style became exaggerated, pushing the physiognomic features to the point of deformity. The colossal statue of Akhenaten, from the temple dedicated to Aton in Karnak and currently housed in the Egyptian Museum in Cairo, exemplifies the new artistic rule: it has an unnaturally elongated head on a long slender neck, a face with fleshy lips, almond-shaped eyes, sunken cheeks, cheekbones, nose and chin pronounced; finally, the body with a narrow torso, relaxed belly, wide hips and thighs and thin calves.
Some scholars, assuming that the artists, in the realization of their works, had based themselves on the real aspect of Akhenaten, had assumed that he suffered from pathological problems and congenital deformities, found, precisely, in the lengthening of the limbs and skull.
The alteration of shapes and lines shows Akhenaten’s innovative intent; however, this did not have devastating effects on the rendering of the figure, which, even though it appeared unbalanced, drew inspiration from a fertile creativity and unusual stylistic solutions, which did not depend on any rule. The freedom of expression that the Amarna artist had led to broaden the stylistic paths and themes of representation, including references to royalty, as well as moments of daily life and intimacy of the royal family.

https://archeome.it/wp-admin/post.php?post=8299&action=edit

 

 


Bust of Nefertiti (Neueus Museum, Berlin)

Colossal statue of Akhenaten (Egyptian Museum, Cairo)