UCRAINA | Continua l’assedio di Mariupol
Nelle ultime settimane abbiamo raccontato l’assedio all’acciaieria Azovstal di Mariupol, con annessa tregua concessa dai russi per l’evacuazione. Tuttavia, questa tregua non è stata rispettata, e l’acciaieria è stata ancora una volta bombardata.
Intanto Mosca annuncia l’annullamento della parata per la Giornata della Libertà, in programma il 9 maggio nelle Repubbliche autoproclamate di Donetsk e Lugansk.
Arrivano infine le scuse di Putin in merito ad un’uscita di Lavrov, che ha messo in relazione Volodymyr Zelensky con Hitler e l’ebraismo.
Nuovo attacco all’acciaieria Azovstal
Un consigliere del sindaco di Mariupol, Petro Andriushchenko, ha annunciato una pioggia di bombe sull’acciaieria Azovstal nella notte tra il 4 e il 5 maggio: “Intensi attacchi sull’acciaieria non si sono fermati per tutta la notte e stanno continuando”.
Citato dalla Cnn, poi, Andriushchenko ha continuato: “A partire da ora se c’è un inferno nel mondo è ad Azovstal. Gli ultimi 11 chilometri quadrati di libertà a Mariupol sono stati trasformati in un inferno”.
Uno scenario che lascia facilmente intuire che la Russia non ha rispettato la tregua, cosa annunciata nelle ore successive dai militari ucraini.
L’annullamento della parata del 9 maggio a Donetsk e Lugansk
Nelle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk, le autorità russe hanno annullato la parata e la marcia per la Giornata della Vittoria del 9 maggio. Lo ha affermato il primo vice capo dell’amministrazione presidenziale russa Sergei Kiriyenko, citato da Unian, nel corso di una manifestazione a Mariupol.
“La parata della vittoria e la marcia del reggimento immortale in questo giorno della vittoria a Donetsk e Lugansk è ancora impossibile da tenere. Ma quel tempo arriverà presto e le parate della vittoria passeranno per le strade del Donbass”, ha detto Kiriyenko.
Secondo Kiev, però, i russi avrebbero a mente un’altra parata da fare. La commissaria per i diritti umani del parlamento ucraino, Lyudmila Denisova, ha infatti scritto su Telegram che la Russia ha intenzione di far sfilare a Mariupol i cittadini ucraini come prigionieri, sempre in vista della parata del 9 maggio. Notizia che, ancora, non ha trovato conferme, ma neanche smentite.
Le scuse di Putin per le dichiarazioni recenti di Lavrov
Il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, aveva detto in un’intervista a Rete 4 che Zelensky ha origini ebraiche “come Hitler”, scatenando l’ira di Israele.
A tal proposito, Putin si è scusa in via telefonica con il primo ministro israeliano Naftali Bennett, che ha anche chiesto al presidente russo di “esaminare le opzioni umanitarie” per l’evacuazione dei civili da Mariupol.
“Il premier ha accettato le scuse del presidente Putin per i commenti di Lavrov e lo ha ringraziato per aver chiarito la sua posizione sul popolo ebraico e la memoria dell’Olocausto“, si legge nel comunicato dell’ufficio del ministro israeliano.