Bacoli

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NEWS | A Bacoli (NA) riapre la Tomba di Agrippina

A Bacoli (NA) riapre la tomba di Agrippina, madre dell’imperatore Nerone. Fu la prima donna a governare, di fatto, l’impero ad interim durante i primi anni di regno del figlio, mostrando quasi con fierezza l’impietosa indole. Spietata, audace, accecata dalla smania di potere e, pertanto, macchiatasi di numerosi atti delittuosi al fine di conseguirlo e mantenerlo. L’odio, la violenza, la vendetta, accrescevano in lei sin dalla più tenera età, quando il dispotico prozio Tiberio le sterminò in maniera efferata la famiglia e la costrinse a contrarre matrimonio con il console dalla dubbia reputazione Enobarbo, dal quale ebbe Nerone.

Dev’essere stata proprio la personalità magnetica di Agrippina a spingere l’imperatore Claudio, sposato in terze nozze, a designare come erede al trono Nerone. Il rapporto tra madre e figlio, però, fu notoriamente conflittuale, al punto da risolversi in un matricidio di non facile riuscita. Sappiamo che Nerone invitò la madre ad una festa a Baia (NA) e ordinò di far affondare la nave che avrebbe dovuto riportare Agrippina ad Anzio. La schiava personale, anch’ella precipitata in mare e sperando in un celere salvataggio, cominciò a gridare ai marinai di essere Agrippina; quelli, complici di Nerone, la uccisero colpendola alla testa con i remi. Agrippina assistette alla scena e, allontanatasi a nuoto, venne tratta in salvo da alcuni pescatori che la condussero in una Villa nei pressi del Lago Lucrino. Nerone perseverò negli intenti e inviò alcuni sicari alla villa facendo consumare il delitto. È il 59 d.C. Secondo Tacito venne sepolta lungo la strada per Miseno, in una grande villa di epoca romana sul mare nella Marina di Bacoli. Finalmente quella villa rimasta chiusa per vent’anni verrà riaperta al pubblico e, tra i suoi resti, si potrà rivivere tutto il fascino “macabre” dell’Augusta.

Agrippina
Giulia Agrippina Augusta

Ventrem feri!” (“Colpisci il ventre!”), gridò Agrippina ai suoi assassini porgendo il ventre.

 

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NEWS | Archeologia subacquea, un nuovo corso per l’Università di Napoli Federico II

Grazie al progetto di riscatto culturale del sindaco di Bacoli (NA) Josi Della Regione, sta per nascere all’Università degli Studi di Napoli Federico II un nuovo corso di studi in Archeologia Subacquea. L’Università vanta già la presenza di un corso triennale in Archeologia, Storia dell’Arte e Scienze del Patrimonio Culturale e magistrale in Archeologia e Storia dell’Arte, oltre all’illustre Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici. Quindi, a breve, per gli studenti sarà possibile poter ampliare le proprie conoscenze archeologiche tramite questo nuovo Cds.

La collaborazione tra il Comune di Bacoli e l’Università Federico II darà il via al corso nella sede di Villa Ferretti. La villa, confiscata alla camorra, è in una villa romana alle pendici del Castello Aragonese, sotto il Museo Archeologico dei Campi Flegrei e sopra la città sommersa di Baia.

Un’ubicazione d’eccezione per un corso che punta all’innovazione rispetto a quelli tradizionali. Fino a ora, l’archeologia subacquea in Campania si profilava unicamente come Master all’Università Suor Orsola Benincasa, ma mira ora a essere più accessibile ai giovani che desiderano intraprendere questo percorso.

Il sindaco Della Regione, emozionato, ha ricordato i momenti in cui egli stesso era studente della facoltà di Lettere e Filosofia e come ora ritorna nella sua Università per fondare questo nuovo corso. Già molto ammirato per le sue iniziative culturali, ha dichiarato sui social:

“In un parco verde mozzafiato, in una villa ottocentesca affacciata sul mare. Sto riscontrando grande entusiasmo. Dal Rettore, alla Prefettura, al Ministero. È un sogno che sta diventando realtà. Sono tornato in Municipio con la certezza che realizzeremo questo grande progetto. Portare l’Università a Bacoli. Perché non può esistere alcun roseo futuro, senza la più importante rivoluzione da compiere. Quella culturale. Ci riusciremo, insieme. Un passo alla volta”.

Ninfeo sommerso del Parco Archeologico sommerso di Baia.
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NEWS | Scoperta una villa romana a Bacoli (NA)

La villa risale al II secolo d.C. e il sito diverrà una tappa della pista pedonale della città

Nell’antico borgo di Bacoli, durante i lavori per creare una nuova condotta del gas, gli archeologi hanno scoperto una villa romana di epoca imperiale risalente al II secolo d.C. Il luogo del ritrovamento è nei pressi della Piscina Mirabilis e, per preservare le grandi e numerose scoperte, è stato deciso di fermare immediatamente i lavori alla condotta del gas. A saltare all’occhio sono stati i resti di un’antica strada romana e due grossi pilastri, sopra cui, presumibilmente, si ergevano le colonne della villa romana.

Le operazioni di scavo e di messa in sicurezza sono il risultato della cooperazione tra il Comune, la Soprintendenza e Italgas.  La zona, resa sicura da una recinzione, sarà fruibile ai cittadini e visitatori. Il sindaco di Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione, vuole fare dei resti della villa una tappa del lungo percorso pedonale che, dal lago Miseno, porta alla meravigliosa cisterna d’acqua dell’acquedotto Augusteo (Aqua Augusta Campaniae). 

Bacoli, grande centro residenziale romano

A sud-est di Baia, tra il Golfo di Miseno e il Golfo di Baia, si estende Bacoli. La città attuale comprende le antiche località greco-romane di Baia, Miseno e una parte di Cuma. La città probabilmente coincide con l’antico sito di Bauli, il cui nome, secondo alcune fonti letterarie, deriva dalla parola greca Boaulìa. La parola si riferisce alla decima fatica di Ercole, il ratto dei buoi di Gerione. Il sito ha un’evidente posizione strategica: da qui il Golfo di Pozzuoli e le isole di Procida e Ischia sono chiaramente visibili. Il sito di Bacoli, come Baia, divenne tra il I sec. a.C. e il IV sec. d.C. un importante centro residenziale, pieno di ville appartenute ad importanti politici romani.  

 

Bibliografia

Erto, M., Bacoli 1919-2019. Cento anni di storia. D’Amico Editore, collana Flegrea, 2019.