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NEWS | Dopo la Sicilia anche l’Inghilterra in trattativa, i marmi del Partenone torneranno a casa

Qualche settimana dopo la notizia della restituzione definitiva del cosiddetto Reperto Fagan dalla Sicilia, anche la Gran Bretagna ha accettato di avviare le trattative con il governo greco per il rientro in madrepatria dei Marmi del Partenone di Atene, dopo decenni di impasse. C’è speranza, dunque, che il Partenone possa tornare a splendere, dopo ben due secoli di spoliazioni. Lord Elgin nel XIX secolo privò il monumento di frontoni, metope e fregio, oggi esposti al British Museum.

Frontone del Partenone (©Reporter in viaggio)
Via libera alle trattative

La prima richiesta formale per il ritorno permanente in Grecia di tutte le sculture del Partenone fu presentata nel 1983. Ad occuparsi delle trattative saranno il sottosegretario alla Cultura britannico, Lord Parkinson, e la sua controparte greca, Lina Mendoni. Lina Mendoni negli ultimi mesi ha seguito anche le trattative con la Regione Sicilia per la restituzione del frammento Fagan, sito al Salinas di Palermo. Punto focale dell’accordo è la proposta del premier ateniese Kyriakos Mitsotakis: le sculture torneranno ad Atene sulla base di un prestito a lungo termine e in cambio a Londra verranno fornite delle opere d’arte antica attualmente conservate in Grecia.

Fondamentale è il mediare dell’Unesco. A rallentare le pratiche troviamo il governo britannico, pronto a sostenere che la decisione della restituzione dei marmi spetti al British Museum in quanto custode delle opere, di contro il museo sostiene che sia il Parlamento a dover promulgare un decreto che metta fine alla disputa.

Fregio del Partenone, dettaglio delle Panatenaiche (©Reporter in viaggio)
Lord Elgin e il deturpamento del Partenone

Dalla prima richiesta di restituzione si formarono due gruppi ben distinti. Il primo gruppo a sostegno della totale legittimità con cui i marmi sono stati spostati da Lord Elgin e di conseguenza la legittimità del British Museum a conservarli ed esporli; il secondo si schierò a sostegno della restituzione totale delle sculture alla città di Atene come legittima proprietaria.

L’azione di Lord Elgin, all’inizio del XIX secolo, in vece di ambasciatore del governo britannico presso l’Impero Ottomano, si concretizzò nella rimozione di alcune statue da lui ritenute rovinate e bisognose di restauro dall’acropoli di Atene. L’atto portò alla rimozione e al trasporto di 15 metope, 17 figure frontali, una cariatide dell’Eretteo e 56 pannelli (circa 80 metri) del fregio del Partenone. A Londra, Elgin provò a vendere i reperti al Governo inglese e la vicenda fece scalpore. Tuttavia nel 1816 il Parlamento acquistò i Marmi che tutt’ora sono esposti nel British Museum.

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NEWS | Reperto Fagan, la Regione Siciliana restituisce alla Grecia il frammento del Partenone

Il frammento della lastra appartenente al fregio orientale del Partenone, il cosiddetto Reperto Fagan, potrà restare per sempre in Grecia. L’ok arriva dalla Regione Siciliana, a dare la notizia è Alberto Samonà, assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità Siciliana.

Frammento Fagan, in foto l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana Alberto Samonà
Il frammento Fagan

Raffigurato nel frammento del fregio del Partenone è  il piede di una Dea, si ipotizza Artemide seduta in trono, adornato da meravigliosi drappeggi della veste. Dallo scorso 10 gennaio, il frammento si trova già al Museo dell’Acropoli di Atene dove, nel corso di una cerimonia a cui ha preso parte il premier greco Kyriakos Mitsotakis, è stato ricongiunto al fregio originale da cui era stato asportato.

Il reperto archeologico, databile al V secolo a.C., giunse all’inizio del XIX secolo nelle mani del console inglese Robert Fagan in circostanze non del tutto chiare. Alla morte di quest’ultimo fu lasciato in eredità alla moglie che lo vendette tra il 1818 e il 1820 al Regio Museo dell’Università di Palermo, l’attuale Museo Archeologico A. Salinas.

Frammento Fagan, il piede di Dea (fonte ©ANSA)
Via libera alla sdemanializzazione

Il destino del frammento è stato una delle questioni più dibattute di sempre in ambito archeologico. Grazie all’ esito degli accordi dei mesi scorsi tra il Governo della Regione Sicilia e il Governo di Atene, è stato deciso il ritorno del frammento in marmo pentelico nella capitale greca. Con la delibera di Giunta è stato dato il consenso alla sdemanializzazione del bene, ossia l’atto tecnico necessario per la definitiva restituzione del bene.

Ad oggi si attende unicamente il nulla osta finale del Ministero della Cultura. Così facendo la Sicilia si pone come apripista per il ritorno in Grecia dei frammenti dell’opera di Fidia

Inoltre, ai sensi dell’art.67 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio e grazie all’accordo tra i due governi, a febbraio da Atene è arrivata a Palermo un’importante statua acefala della Dea Atena, databile al V secolo a.C. e che resterà nelle sale del museo Salinas per quattro anni. Al termine del periodo giungerà al suo posto un’anfora geometrica.

Museo Salinas, statua acefala di Atena, fine V secolo a.C. (©Ansini Chiara)
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ENGLISH VERSION | Statue of Goddess Athena arrives in Sicily

On Wednesday 9th February, at 11:00 A.M, the statue of goddess Athena arrived in Sicily at the Antonio Salinas Archeological Regional Museum

 

Partnership between Greece and Sicily
Alberto Samonà, Regional Councillor for Cultural Heritage and Sicilian Identity

This statue will be given to the Salinas Museum for four years after a close cooperation agreement with the Greek authorities which was strongly desired by Alberto Samonà, Regional Councilor for Cultural Heritage and Sicilian identity.

Last month, the partnership between the sicilian museum and the Acropolis Museum of Athens had already allowed the return to Greece of a Parthenon frieze fragment (the so-called “Fagan Artifact”), which was conserved at the Salinas Museum. However, the arrival of this statue marks the first time that an artifact from the Athenian Museum comes to Sicily for a long-term exposure.

Return ceremony of the “Fagan artifact” at the Athens Acorpolis Museum, to which Councilor Alberto Samonà took part.

Accompanying the precious exhibit, which dates to the 5th century B.C., will be Lina Mendoni, Minister of Culture and Sport of Greece, and Nikolaos Stampolidis, director of the Athenese museum. They will entrust it to the Sicilian region, to the presence of Alberto Samonà and Caterina Greco, director of the Salinas Museum. For the important cultural occasion, senator Lucia Borgonzoni, Undersecretary of Culture, will also be present.

 

The Statue

This headless statue, made of pentelic marble, depicts the Goddess Athena: the 60 cm tall figure is dressed in a peplum, complete with a belt on the waist. The deity was probably adorned with a banner transversely placed on the chest which, likely during ancient times, was decorated in the center by a gorgon, which has been lost.

Statue of the Goddess Athena

The figure puts the body weight on the right leg, while using the left arm, in a sort of synchrony, to lean on what was supposed to be a spear. The whole thing is sinuous and smooth thanks to the skillful use of clothing, which is typical of the attic style of the last quarter of the 5th century B.C.

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NEWS | La statua della dea Atena arriva in Sicilia

Mercoledì 9 febbraio, alle ore 11:00, la statua della dea Atena arriva in Sicilia, al Museo Archeologico Regionale Antonio Salinas.

Partnership tra Grecia e Sicilia
Assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà

La statua, proveniente dal Museo dell’Acropoli di Atene, verrà affidata al Museo Salinas per quattro anni a seguito di un accordo di stretta collaborazione fortemente voluto dall’Assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, con le autorità greche.

La partnership tra il museo siciliano e il Museo dell’Acropoli di Atene, il mese scorso, aveva già permesso il ritorno in Grecia di un frammento del fregio del Partenone (il cosiddetto reperto Fagan) conservato proprio al museo Salinas, ma è grazie all’arrivo di questa statua che per la prima volta dal museo ateniese arriva un reperto in Sicilia per un’esposizione di lungo periodo.

Cerimonia di ritorno del “reperto Fagan” al Museo dell’Acropoli di Atene, a cui ha partecipato l’Assessore Alberto Samonà

Ad accompagnare il prezioso reperto, risalente al V secolo a. C., saranno la Ministra della Cultura e dello Sport della Grecia, Lina Mendoni, e il direttore del Museo ateniese, Nikolaos Stampolidis, che lo affideranno alla Regione Siciliana, alla presenza dell’Assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, e del direttore del Museo Salinas, Caterina Greco; per l’importante occasione culturale sarà presente anche il Sottosegretario alla Cultura, senatrice Lucia Borgonzoni.

La statua della dea

La statua acefala, in marmo pentelico, raffigura la dea Atena; la figura, alta 60 cm, è vestita con un peplo completato da una cintura portata sulla vita. La dea sarebbe stata adornata da un’egida disposta trasversalmente sul petto che, probabilmente, in antichità era decorata al centro da una gorgone andata poi perduta.

Statua della dea Atena

La figura poggia il peso del corpo sulla gamba destra, mentre sfrutta il braccio sinistro, come in una sorta di sincronia, per appoggiarsi probabilmente ad una lancia. Il tutto è reso sinuoso e morbido grazie al sapiente uso delle vesti; la posa della figura e la morbidezza delle vesti data la statua all’ultimo quarto del V secolo a. C., che rimanda ai modelli delle statue del Partenone.

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NEWS | Atene, il museo dell’Acropoli diventa digitale

Il Museo dell’Acropoli di Atene ha completato un importante programma di digitalizzazione: si rinnova il sito e tutti i reperti ora sono accessibili online.

Il museo dell’Acropoli di Atene ha appena annunciato il completamento di un vasto programma di digitalizzazione. Con un solo click, chiunque da ogni parte del mondo potrà esplorare i reperti archeologici della Sacra Roccia di Atene in modo incredibilmente dettagliato. Il nuovo Digital Acropolis Museum, inaugurato di recente, espone reperti in alta definizione, insieme a una sorprendente serie di applicazioni multimediali, tra cui giochi, video e immagini 3D. È il primo museo in Grecia a diventare completamente digitale, che possibilmente sarà seguito dalle altre istituzioni greche. 

Una istantanea dal sito, dove è possibile con un click entrare all’interno del Museo.

In un mondo colpito dal Coronavirus, Atene approda nel mondo della tecnologia digitale e apre nuovi canali di comunicazione con il pubblico. Le novità offerte ai fruitori sono sviluppate nell’ambito del programma “Creazione del Museo digitale dell’Acropoli“. Ben 23 applicazioni multimediali offrono esperienze uniche e creano un mondo nuovo ed entusiasmante per grandi e piccini. Allo stesso tempo il suo nuovo sito web rende tutte le sue collezioni aperte e accessibili al pubblico da casa.

 

Un progetto ambizioso: digitalizzazione e 3D

Il progetto di 1,3 milioni di euro comprende lo sviluppo di un sito web completo, disponibile sia in greco che in inglese, con contenuti aggiuntivi in francese, italiano, tedesco e spagnolo. È stato inoltre appositamente progettato per essere accessibile ai visitatori daltonici e ipovedenti.

La scansione di gran parte dei documenti d’archivio delle collezioni museali ha arricchito in modo significativo il deposito digitale.  Questo rende non solo fruibili online gran parte del materiale, ma ne garantisce anche la conservazione e lo studio. In particolare, è stata completata la digitalizzazione di 496 registri di scavo manoscritti, 110.000 fotografie, 18.410 schede e 7.500 rapporti di conservazione di reperti portatili.

Sono ora fruibili, inoltre, numerosissime fotografie digitali ad alta risoluzione di cinquecento reperti, arricchendo notevolmente l’archivio del Museo.  Sono stati scannerizzati sessanta significativi reperti del Museo con l’utilizzo della fotogrammetria digitale. I modelli tridimensionali delle opere antiche arricchiscono notevolmente la documentazione, rendono visibili dettagli e ne promuovono la ricerca.

Un museo a forma di bambino

Il Museo dell’Acropoli ha creato un sito web appositamente per i suoi piccoli amici. “Acropolis Museum Kids”  è il nome del sito stato creato appositamente per i bambini tra i sei e i dodici anni provenienti da tutto il mondo. Il sito invita a conoscere l’affascinante mondo del Museo attraverso il divertimento. Giochi stimolanti, video divertenti e una serie di attività inventive spingono i bambini a pensare, scoprire, giocare, sperimentare e realizzare le proprie creazioni. 

Tra questi, un corso di cucina antica, una visita guidata attraverso la linea del tempo dell’Acropoli e dei suoi monumenti e un gioco di fantascienza per “Save the Ancient Monuments’ Memory (SAMM)” e unire le sculture del Partenone.

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NEWS | SAIA, via alle candidature in Redazione, Scuola di Specializzazione e Perfezionamento

La SAIA, Scuola Archeologica Italiana di Atene, bandisce 1 posto per un responsabile di redazione delle pubblicazioni4 posti per la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici e 2 posti per perfezionamento post-dottorato.

Responsabile di Redazione SAIA

Si tratta di un contratto di collaborazione quadriennale (2020-2024) con deadline per la presentazione delle domande fissata al 24 novembre 2020, entro e non oltre le ore 12:00 (ora di Atene). I candidati devono possedere questi requisiti:

  • laurea magistrale/specialistica o titolo equipollente;
  • ottima conoscenza della lingua italiana;
  • conoscenza base del greco moderno;
  • buona conoscenza dei software contabili e pacchetti Microsoft;
  • non sottoposti a procedimenti penali o condanne in Italia e all’estero;
  • non destituiti, licenziati, dispensati, decaduti da un impiego di pubblica amministrazione.

È disponibile il bando completo e la domanda di partecipazione è scaricabile dal sito della Scuola.

Scuola di Specializzazione, macroaree e scadenze

La Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici della SAIA bandisce 4 posti per il biennio 2020-2021 per candidati con curricula appartenenti ad una delle tre macroaree

  1. Preistoria e Protostoria egea;
  2. Archeologia del Mediterraneo greco e romano;
  3. Archeologia del Mediterraneo tardo-antico e bizantino

La deadline per la presentazione delle domande è fissata al 21 dicembre 2020 (farà fede il timbro postale). Ulteriori informazioni per l’invio delle domande et similia sono contenute nel bando, la domanda di partecipazione è scaricabile dal sito della Scuola.

Perfezionamento alla SAIA, gli ambiti di ricerca

La Scuola bandisce 2 posti annuali (aprile-dicembre 2021) per perfezionamento post-dottorato. I programmi di ricerca da svolgere in Grecia dovranno appartenere ad uno dei seguenti ambiti:

  1. Preistoria e Protostoria;
  2. Archeologia e storia dell’arte greca e romana;
  3. Archeologia e storia dell’arte tardo-antica e proto-bizantina;
  4. Architettura antica.

La deadline per la presentazione delle domande è fissata al 21 dicembre 2020 (farà fede il timbro postale). Ulteriori informazioni per l’invio delle domande et similia sono contenute nel bando, la domanda di partecipazione è scaricabile dal sito della Scuola.

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ARCHEOME BOOKS | Essere donna nell’Atene violenta e maschilista: “Le Ateniesi” di Alessandro Barbero

Le Ateniesi” di Alessandro Barbero è un romanzo storico ambientato in un momento cruciale per la storia di Atene: l’inverno del 411 a.C., precisamente il giorno della prima rappresentazione della commedia di Aristofane, Lisistrata.
Nel romanzo si intrecciano tre linee narrative differenti: la politica ateniese (che lo storico descrive con dovizia di particolari in tutta la sua vivacità, rendendo il lettore partecipe degli odi, degli intrighi e degli scontri della polis), un sanguinoso delitto ai danni di due ragazze e la rappresentazione di Lisistrata.

In un clima difficile per Atene, da anni in guerra con Sparta, un gruppo di aristocratici capitanati dal nobile Crizia complotta per rovesciare il regime democratico e instaurare l’oligarchia. Consci che il popolo non avrebbe accolto con favore il colpo di stato, i congiurati decidono di arrivare al cambiamento con gradualità, spargendo terrore attraverso la violenza sulle classi meno abbienti, affinché siano i cittadini stessi a dover rinunciare a parte della libertà per riacquistare la loro sicurezza.

In questo clima tesissimo si svolge la vicenda drammatica di Charis e Glicera, due ragazze figlie di cittadini liberi ma di estrazione popolare. Glicera è attratta da Cimone, il giovane e ricco vicino di casa. Lo sfaccendato rampollo in compagnia di due amici della sua stessa condizione, Argiro e Cratippo, notata la propria influenza sulla giovane, la invita a portargli in casa dei fichi, una sera in cui tutti gli adulti si trovano a teatro. Glicera porta con sé l’amica Charis. Nella casa del ricco Cimone si consuma la tragedia: le due ragazze vengono violentate e seviziate dai tre aristocratici.

La descrizione del delitto, dichiara lo stesso Barbero, è ispirata al massacro del Circeo: l’autore ravvisa nel clima politico di Atene una similitudine con gli anni di piombo in Italia, anni in cui la cosiddetta “strategia della tensione” mirava a scardinare la democrazia. Proprio al centro di quel travagliato periodo storico, nel 1975, il delitto del Circeo, perpetrato da due esponenti dell’estrema destra romana ai danni di due giovani ragazze di estrazione popolare, sconvolse l’opinione pubblica per l’efferatezza degli aguzzini. Alessandro Barbero compie un’operazione affascinante e spregiudicata: porta indietro, nell’Atene classica, un dramma sinistramente attuale. Rappresenta una violenza che è al tempo stesso femminicidio, efferato atto politico e azione di prevaricazione dei potenti sui deboli.

Mentre a casa di Cimone si consuma la tragedia, nel teatro di Dioniso, ad Atene, sta andando in scena la più famosa commedia dell’antichità, Lisistrata, testo in cui le donne sono protagoniste attive e, attraverso numerosi stratagemmi (il più famoso è lo “sciopero del sesso”) riescono a riportare la pace in una Grecia martoriata dalla rivalità tra Sparta e Atene.

Commedia e tragedia, passato e presente si intersecano in questo romanzo complesso del grande storico piemontese, facendoci ridere, piangere e riflettere sui meccanismi della storia e dell’animo umano, così simili nel corso dei secoli, sui quali ancora oggi troppo poco si riflette. 

Le Ateniesi, Alessandro Barbero. Mondadori, 2015
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NEWS | UNICT, un viaggio-studio ad Atene per gli studenti dei corsi di Storia romana e Archeologia classica

Scienze del Turismo, un viaggio studio a Atene per gli studenti dei corsi di Storia romana e Archeologia classica

Coniugare lo studio della storia e del patrimonio artistico archeologico mediterraneo con l’esperienza dell’ “heritage making”, nella consapevolezza che alla base della valorizzazione e della promozione dei beni culturali stia la profonda conoscenza degli stessi. Questo l’obiettivo del viaggio ad Atene che recentemente ha visto protagonisti circa 50 studenti di Storia romana e di Archeologia classica del corso di laurea in Scienze del Turismo, afferente al dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Catania.

Accompagnati dalle docenti Mela Albana (Storia romana) ed Eleonora Pappalardo (Archeologia classica), e grazie al supporto della Scuola archeologica italiana ad Atene, tramite il dott. Carlo De Domenico, la numerosa comitiva ha potuto muoversi agevolmente tra il Museo archeologico nazionale, l’Acropoli, il Museo dell’Acropoli, l’Antica Agorà, l’Agorà Romana, la Biblioteca di Adriano e il Cimitero del Ceramico con i relativi musei.

Inoltre, grazie alla guida specialistica della prof.ssa Mariangela Ielo, gli studenti hanno potuto visitare i quattro piani del Museo di Arte cicladica, un museo avveniristico e interattivo, il cui allestimento non si limita alla descrizione dell’affascinante civiltà cicladica, ma offre un interessantissimo esempio di didattica museale. L’ultimo giorno, l’intero gruppo è stato ospite del direttore del Museo di Arte cicladica, Nikolas Stampolidis, docente di Archeologia classica dell’Università nazionale di Creta e membro del Consiglio archeologico nazionale ellenico.

“Nel corso dell’anno – spiegano le due docenti – si effettuano, abitualmente, diverse uscite per integrare le lezioni frontali con viaggi di studio in siti archeologici di rilevante importanza. In questo modo gli studenti possono avere esperienza diretta di quanto appreso sui libri delle civiltà greca e romana e, allo stesso tempo, possono cimentarsi in prima persona, in quelle attività che stanno alla base della gestione/organizzazione di un viaggio”.

La prima esperienza fuori dall’ aula ha riguardato nei mesi scorsi la visita della Catania Romana. Grazie alla collaborazione decennale col Parco archeologico, i ragazzi hanno accesso facilitato al Teatro greco-romano, all’ Anfiteatro e alle Terme della Rotonda e, all’ interno degli stessi monumenti, la possibilità di esaminare gli aspetti salienti della storia e dell’architettura pubblica di età imperiale.

A questa visita si aggiungono le escursioni a Morgantina, alla Villa del Casale e al Museo di Aidone, per approfondire gli elementi urbanistici, religiosi e culturali di periodo greco e le dinamiche politiche e socio-economiche relative alla Sicilia del tardo-impero. L’anno scorso, grazie al supporto del dipartimento di Scienze della Formazione, gli studenti hanno avuto l’opportunità di compiere una visita guidata a Selinunte e al Museo Archeologico Salinas di Palermo, al fine di ripercorrere interamente lo sviluppo dell’architettura templare greca in Sicilia e, parallelamente, quello della decorazione scultorea. In primavera è, inoltre, previsto un nuovo viaggio-studio a Paestum, a Pompei e a Napoli.