NEWS | Palmira rinasce grazie all’accordo tra Russia e Siria
Firmato un patto d’intesa per la collaborazione nella ricerca e nel restauro dell’Arco di Trionfo di Palmira
La Direzione Generale delle Antichità e dei Musei siriana e l’Associazione dell’Industria della Pietra della Federazione Russa hanno da poco firmato un memorandum d’intesa (memorandum of understanding, MOU) per la ricostruzione dell’antica città di Palmira. L’obiettivo è quello di cercare i massimi esperti e specialisti di nazionalità russa per avviare un progetto di restauro dell‘arco di trionfo di Palmira. Questo, infatti, è uno dei monumenti storici distrutti dall’ISIS nell’ottobre 2015. L’Arco di Trionfo, costruito durante il regno dell’imperatore romano Settimio Severo (193-211 d.C.), si trova all’ingresso delle rovine di Palmira e presenta tre ingressi coperti da un arco decorato con motivi geometrici.
Il Memorandum d’intesa
Il Memorandum è stato firmato lo scorso venerdì 13 novembre dal Vicedirettore delle Antichità e dei Musei Nazeer Awad e dal Presidente dell’Associazione dell’Industria Russa della Pietra, Dmitriy Mediyantsev. Il patto prevede la cooperazione tra le due parti in tutti gli aspetti relativi al restauro dell’Arco di Trionfo di Palmira e al completamento degli studi archeologici e dei lavori di documentazione necessari prima di iniziare i lavori di restauro, in conformità con le norme internazionali. È in cantiere anche un progetto di modellazione tridimensionale dei resti archeologici siriani, realizzato in collaborazione con la Repubblica della Federazione Russa.
Un progetto in cantiere da tempo
La ricostruzione di Palmira è da tempo una questione molto cara anche all’UNESCO e a tutti gli operatori culturali del Medio Oriente. Fu proprio la Russia, nell’aprile 2016, a presentare all’UNESCO una proposta di partecipazione ai lavori di restauro e tutela del sito archeologico siriano. Il direttore dell’Hermitage di San Pietroburgo, Mikhail Borisovich Piotrovsky, il 25 novembre 2019, aveva annunciato un protocollo d’intesa per il restauro di alcuni siti presso Palmira e Damasco. Anche se a molti l’interesse della Russia verso la Siria sembrerebbe sottendere altri scopi, i due Paesi oggi sottolineano con forza la volontà di rafforzare le relazioni culturali tra di loro.
Un luogo segnato dalla violenza
L’accordo tra Russia e Siria vuole essere un tentativo di ricostruire ciò che Palmira era prima dell’attacco terroristico dell’ISIS. La distruzione del sito è stata vissuta da tutti come un dramma di enorme portata e molti hanno cercato di ostacolare l’atto di violenza. Uno tra questi è stato senz’altro Khaled al-Asaad, ex direttore del sito archeologico di Palmira. Egli ha diretto il sito archeologico per oltre mezzo secolo, con passione e devozione. All’arrivo dell’ISIS, nascose alcuni reperti di inestimabile valore che i terroristi volevano prendere per finanziare la loro guerra ideologica e religiosa. Nel maggio 2015 Palmira passò definitivamente sotto il controllo del sedicente Stato Islamico. Khaled al-Asaad fu catturato e, dopo un mese di prigionia e torture di ogni tipo, venne pubblicamente giustiziato per non aver consegnato i manufatti.