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NEWS | Onde e relitti, il Festival della Scienza sorprende

Il Festival della Scienza sbarca a Genova con la diciottesima edizione lunga ben undici giorni, dal 22 ottobre al primo novembre 2020. Come ogni anno è nota la parola chiave su cui verteranno gli eventi sia in presenza che a distanza: onde.

Il tema racchiude in sé mille declinazioni: le onde non sono soltanto gravitazionali, elettromagnetiche o acustiche, spaziano in ogni disciplina esistente, chimica, matematica, astrofisica, genetica, medicina, ma anche linguistica, arte, e archeologia.

Onde al servizio dell’archeologia subacquea

Le tecnologie della geofisica subacquea e i ROV (Remote Operated Vehicle, sottomarini a comando remoto) permettono di indagare in estensione anche i fondali marini più profondi, facendo ben avanzare gli studi di archeologia subacquea. Il Festival allestirà in merito un vero e proprio laboratorio di ricerca: un ROV sarà guidato da computer tra fondali simulati che hanno seppellito un incredibile relitto; un filmato descriverà le successive fasi di scavo, recupero e valorizzazione realizzabili dagli archeologi su quel particolare sito.

Come le onde acustiche dei sonar e i ROV (Remote Operated Vehicle) studiano i fondali marini

L’onda Covid, capire per reagire

Il Festival vuole in primis riflettere sulla pandemia che si è abbattuta su tutto il mondo e cavalcare con forza e positività la sua onda; un ciclo di incontri dedicato è stato sviluppato dal Bo Live, il magazine dell’Università di Padova, con la supervisione scientifica dell’immunologa Antonella Viola.

La prima tavola rotonda in merito si svolgerà oggi, 22 ottobre, alle 18:30: questa intende indagare i motivi e i meccanismi dell’evoluzione di un virus come il SARS-COV-2, perché si trasforma in pandemia e perché il pericolo può svanire. Un secondo incontro del 24 ottobre intende rispondere alle domande più frequenti riguardo la trasmissione del virus tramite gli aggiornamenti degli studi nella comunità scientifica, stesso intento dei relatori del 30 e del 31 ottobre. La tavola rotonda del 25 ottobre verterà, invece, sulla prevenzione, quella del 26 sulla situazione Covid negli ospedali e su tutto il territorio ligure.

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NEWS | Archeologia subacquea e realtà virtuale nelle acque di Ostuni (BR)

Incredibile ricerca subacquea a Baia dei Camerini (BR), il progetto internazionale “UnderwaterMuse” (Immersive Underwater Museum Experience for a wider inclusion) intende valorizzare il grande patrimonio archeologico sommerso nella Baia dei Camerini (BR), nell’insenatura di Torre Santa Sabina.

In loco si è da poco conclusa l’attività di rilievo metrico 3D curata dai docenti e ricercatori dai dipartimenti di Architettura e Design e di Ingegneria ambientale del Politecnico di Torino, sulla base delle indagini archeologiche del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento.

Come si presentava Baia dei Camerini (BR) nel 2014

Archeologia e Tecnologia fanno fronte comune

Come riporta il bando, tale progetto intende trasformare i siti archeologici subacquei in un parco o eco-museo attraverso metodologie e tecniche innovative e sperimentali. Sarà importantissimo il feedback dei visitatori: un’opera di tal genere affascina grandi e piccini, professionisti e amatori per l’originalità del contesto; è necessario quindi costruire modelli turistici specifici per tale sito sulla base di un’offerta sostenibile, magari la realtà virtuale.

Cosa ci aspetta nel 2021

Il prossimo anno verranno riprese le operazioni di scavo in situ e contemporaneamente continueranno la documentazione e la sperimentazione di nuove tecnologie; riguardo a quest’ultime, la ricognizione di quest’anno è stata l’occasione perfetta per testare il laboratorio di dati mobile – Moving Lab – del Dipartimento di Ingegneria ambientale di Torino.