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ATTUALITÀ | Shardana, i guerrieri del Mediterraneo: l’incontro online con i professori Cavillier e Stiglitz

Quante volte, soprattutto negli ultimi anni, si è sentito parlare di teorie complottistiche in ambito storico e archeologico? Quante volte ci si ritrova a leggere commenti imbarazzanti lasciati dai vari fenomeni di turno (come i «da piccolo volevo fare l’archeologo e quindi so di cosa parlo»)?

In quella che è diventata una vera a propria giungla social, un posto speciale spetta alla popolazione degli Shardana. Si legge e si sente ogni teoria (im)possibile su questa antica civiltà. Ed è proprio su questo argomento che, in un incontro online, tenteranno di fare chiarezza il prof. Giacomo Cavillier, egittologo, nonché membro del Comitato scientifico della nostra redazione, e il prof. Alfonso Stiglitz, archeologo.

«Probabilmente dopo questa serata si alzeranno diverse polemiche da parte di appassionati e alcuni studiosi», ci dice Gian Mario Frau, curatore dell’evento e responsabile di Sardegna Turistica. «Ma», continua, «entrambi sono sicuramente tra i maggiori studiosi di questo argomento e il loro apporto sarà molto importante».

L’incontro online, previsto il 12 maggio 2021 alle ore 21.00, sarà trasmesso in diretta Facebook sulla pagina Sardegna Turistica.

shardana

Le fonti scritte

Non si conosce la pronuncia esatta del termine con cui gli egiziani si riferivano a questa popolazione. Ma nelle fonti egizie si ritrova la più antica menzione di un popolo chiamato Šrdn/Srdn-w, Sherden o Sereden-u. Si trova nelle lettere di Amarna, scambiate tra il sovrano Akhenaton e Rib-Hadda di Biblo, databili al 1350 a.C. circa. Ci si riferisce ad essi come pirati e mercenari, pronti ad offrire i loro servizi ai signori locali.

Guardie Shardana di Ramesse II nel tempio di Abu Simbel. Disegno di Ippolito Rosellini

Durante il regno di Ramesse II, invece, vengono citati tra i “popoli del Mare” di cui l’Egitto deve respingere le incursioni. Agli inizi del XIII sec. a.C., Ramses II sconfigge gli Sherden che avevano tentato di saccheggiare le coste egiziane assieme ai Lukka (L’kkw, forse identificabili in seguito con i Lici) e i Shekelesh (Šqrsšw), in una battaglia navale nei pressi del Delta Egiziano. Sembra che il faraone, successivamente, li renda parte della sua guardia personale. L’iscrizione della battaglia di Qadesh, tra Egiziani e Ittiti, ricorda infatti come 520 Sherden facessero parte della guardia personale del faraone durante la battaglia.

I guerrieri Shardana di Ramesse II nel tempio solare ad Abu Simbel

Contro i “popoli del Mare”, compresi gli Shardana, faranno i conti anche Merenptah, figlio di Ramesse II, e Ramesse III. Quest’ultimo, dopo una grande battaglia resocontata nel tempio di Medinet Habu, cattura gli Shardana sconfitti e li arruola nell’esercito personale. In Papiro “Harris”, a questo riguardo, ricorda: «Gli Sherdana e i Wešeš del mare fu come se non esistessero, catturati tutti insieme e condotti prigionieri in Egitto, come la sabbia della spiaggia. Io li ho insediati in fortezze, legati al mio nome. Le loro classi militari erano numerose come centinaia di migliaia. Io ho assegnato a tutti loro razioni con vestiario e provvigioni dai magazzini e dai granai per ogni anno».

Inoltre, si attesta la presenza di Shardana in Egitto sia al regno di Ramesse V, sia al regno di Ramesse XI. È probabile che, verso la fine dell’età ramesside, gli Sherdana si siano via via amalgamati alla popolazione autoctona, con conseguente perdita del loro status di mercenari alla fine dell’età libica.

Ma chi erano gli Shardana e da dove venivano? E perché si parla di un legame con la Sardegna? Potremo scoprirlo sintonizzandoci sull’incontro online di mercoledì 12, ore 21, a questo link!