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APPROFONDIMENTO | Alla ricerca della sinagoga: il caso del Tirone (ME)

Nei pressi del Tirone, a Messina, quartiere ormai abbandonato alla desolazione delle macerie circostanti, si trovava la Chiesa di S. Caterina del Sacro Cuore al Tirone, in cui un tempo si è erroneamente ritenuto esserci una sinagoga.

Partiamo dalle origini, cos’è il Tirone?

Il quartiere del Tirone prendeva il nome, secondo alcune teorie, da Jerone II, tiranno di Siracusa, che nel 289 a.C. si accampò su una collina per assediare Messina. Proprio per questo motivo, quell’altura avrebbe assunto successivamente il nome di Monte Hieronis. Il nome del quartiere tratto dal Tiranno subì diverse modifiche nel corso del tempo fino ad arrivare all’attuale: Tirone.

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Il quartiere del Tirone (ME)

Nel corso dei secoli, il quartiere del Tirone e le immediate vicinanze hanno subito innumerevoli cambiamenti e visto l’erigersi di nuovi edifici. Solo per citarne alcuni, ricordiamo: la Chiesa della Vergine Santissima della Pietà, eretta da Fra Antonio Veneto nel 1533, il Noviziato dei Padri Gesuiti del 1573 e la Chiesa di S. Michele al Tirone, edificata nel 1513.

Nel libro “1908, quella Messina” dello scrittore messinese Silvio Catalioto si ha testimonianza della storia di un’altra importante costruzione religiosa, la Chiesa di S. Caterina del Sacro Cuore. La grata a forma di stella di Davide, presente sulla parte sommitale della facciata, diede motivo di ritenere, erroneamente, che la chiesa fosse stata una sinagoga.

Secondo la descrizione di Catalioto:

Fondata dopo il 1902, andò in rovina a seguito dei bombardamenti della seconda guerra mondiale. Della chiesa rimasero solamente la facciata interna e parte del fianco sinistro. La facciata interna si presentava: al primo ordine con un ingresso molto semplice sormontato da un arco a tutto centro; al secondo ordine con tre grandi finestre ogivali impreziosite da una balaustrata formante un disegno molto particolare (due picche rovesciate ai lati ed un fiore a otto punte al centro); sotto il frontone si notava una finestra ad occhiello che recava una grata in ferro a forma di stella di Davide. La parte rimasta del fianco sinistro si presentava anch’essa con grandi finestre ogivali, probabilmente, decorate da balaustrate. Negli anni trenta la facciata della chiesa venne murata in aderenza con la parete di fondo del nuovo edificio dei PP. Francescani del Terzo Ordine. Nel 2002, quanto rimasto venne demolito perché pericolante”.

Cosa resta del Tirone?

Purtroppo solo baracche e rifiuti occupano al giorno d’oggi il quartiere del Tirone, immenso patrimonio culturale della nostra città lasciato all’abbandono e che forse mai vedrà un restauro. Noi ci siamo stati e abbiamo ripreso le condizioni attuali per la nostra nuova serie, “Italia Relicta”, che prossimamente sarà trasmessa sui nostri canali social.

A Messina ci fu veramente una sinagoga?

La risposta è , considerando che, nei secoli, dai registri cittadini si evince che la città fosse vissuta anche da una nutrita comunità ebraica, che chiaramente doveva avere anche i suoi luoghi di culto. Infatti, la Chiesa di San Filippo Neri, eretta a Messina tra il 1660 ed il 1662, costruita in quella che al tempo era la “Contrada della Giudecca” (l’odierna zona sulla quale oggi sorge l’Istituto “Jaci”), sembra apparentemente essere sorta sui resti di una sinagoga. Il nome della Contrada era dovuto alla massiccia presenza di ebrei che popolavano il quartiere all’epoca, fatto che giustificherebbe la presenza del sopracitato luogo di culto a Messina.