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SPECIALE COVID | Il difficile momento del “pubblico”: l’intervista al funzionario archeologo dott.ssa Maria Teresa Magro

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La dott.ssa Maria Teresa Magro

Lo SPECIALE COVID realizzato in questi giorni volge al termine. Diversi i contributi raccolti dalla nostra redazione: a partire dal redazionale sul mondo dell’archeologia, abbiamo registrato il parere di professori universitari, di studenti, di società cooperative. Non poteva dunque mancare, in conclusione, un parere di chi svolge attività pubbliche. Per questo motivo abbiamo raggiunto la dott.ssa Maria Teresa Magro, funzionario archeologo per la Soprintendenza di Catania, curatrice e direttrice scientifica di mostre e musei, nonché direttrice del Comitato scientifico di ArcheoMe. Significativo il suo intervento, di seguito riportato, che pone l’accento sul difficile momento vissuto dal mondo pubblico, costretto a “rimandare la ricerca a quando sarà possibile”.

Una breve presentazione: chi è, nello specifico, la dott.ssa Magro e di cosa si occupa?

Sono un funzionario archeologo presso la Soprintendenza ai Beni Culturali di Catania. Ho diretto numerosi scavi nel territorio della provincia di Catania: Mascalucia, Caltagirone, Aci Catena, Calatabiano, Monte San Paolillo. Nel 2000 sono stata nominata direttrice scientifica del Museo archeologico “Paolo Vagliasindi” di Randazzo e mi occupo della Collezione Vagliasindi. Nell’ambito della collaborazione con la cattedra di Topografia Antica dell’Università di Catania ho condotto lo scavo in contrada Reitana di Aci Catena e in contrada Pianotta di Calatabiano.

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Locandina di un progetto curato dalla dott.ssa Magro nei Musei civici di Randazzo (CT)
Quest’ultimo anno è stato difficile per qualsiasi attività, nel pubblico o privato che sia. Tra restrizioni e chiusure, parziali e totali, di dipartimenti, ministeri, musei, soprintendenze, qual è il quadro che si evince nella pubblica amministrazione?

Periodo complesso, superato dalle pubbliche amministrazioni con senso del dovere, con utilizzo delle tecniche informatiche per superare l’impasse di difficoltà nell’approccio con il pubblico. Ad eccezione delle fasi di stretta chiusura, ho comunque seguito le attività esterne dove le normative lo permettessero.

Per quel che concerne il rapporto con le università e/o con i progetti di ricerca, cosa è stato possibile realizzare in questo ultimo anno? E quali e quante cose sono state rimandate al prossimo futuro?

Per le attività di ricerca si è lavorato nelle modalità consentite, dedicandoci alla programmazione di ricerche scientifiche che potranno essere svolte quando la situazione lo renderà possibile.

Musei e Cultura hanno subito un duro contraccolpo dalla pandemia, qual è la sua opinione a riguardo?

Certamente la chiusura dei musei e delle biblioteche costituisce una notevole difficoltà. Molti convegni scientifici sono stati condotti in webinar, altri rimandati a data da destinarsi.

L’archeologia è sempre stato un settore molto complesso. La carriera universitaria è molto lunga, gli sbocchi lavorativi sono spesso insufficienti. Cosa si sente di consigliare ai giovani che si approcciano al mondo dei beni culturali e dell’archeologia?

La professione dell’archeologo è certamente una delle più gratificanti ma con notevoli difficoltà, necessita sicuramente motivazione e senso del dovere. Sicuramente una possibilità lavorativa è presente nel codice degli appalti che prevede la presenza dell’archeologo nei lavori pubblici, permettendo la tutela del territorio.

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La dott.ssa Magro in cantiere ad Aci Catena (CT)

In copertina: la dott.ssa Magro spiega un cantiere di scavo al governatore siciliano Nello Musumeci.

Francesco Tirrito

Archeologo di I fascia (matricola 1432) e Direttore Editoriale della testata giornalistica ArcheoMe. Dopo aver conseguito la Laurea Triennale in “Operatore dei beni culturali con curriculum archeologico” e la Laurea Magistrale in “Archeologia del Mediterraneo e Tradizione classica” presso l'Università degli studi di Messina, si specializza in “Beni archeologici” con il massimo dei voti e con lode presso l’Università degli studi di Basilicata, sede di Matera. Esperienza giornalistica maturata presso televisioni, radio e quotidiani online.

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