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PERSONAGGI | Addio a Gigi Proietti, l’artista dalle mille virtù

Nascere e morire lo stesso giorno, tra l’altro nella commemorazione dei morti, è quasi ironico, proprio come lo era Gigi Proietti.
Un personaggio davvero singolare, un’artista oltre ogni misura. Un mostro sacro dello spettacolo. Una carriera lunga, lunghissima, più di mezzo secolo in scena e sul set. Una escalation di successi: al teatro, al cinema, in televisione e nel doppiaggio. Sua la voce italiana di attori del calibro di Marlon Brando, Dustin Hoffman, Robert De Niro, Ian McKellen, il genio di Aladdin e Sylvester Stallone nel primo Rocky.

Una personalità istronica, una novità rispetto al teatro della tradizione e della prosa. Ricordiamo due dei suoi maggiori spettacoli teatrali: A me gli occhi please (1973), o Come mi piace (1983). E’ stata sua la decisione di costruire un Globe Theatre d’ispirazione shakespeariana nel 2003, all’interno dei giardini di Villa Borghese a Roma, per commuovere il pubblico attraverso la poesia e la tragedia del Bardo inglese.

Un uomo dalle mille sfaccettature che si propone anche in TV e al cinema. Magistrale lo spaventoso Mangiafuoco in Pinocchio (2019), il simpatico e arguto Maresciallo Rocca (1996-2005), l’irriverente Mandrake in Febbre da Cavallo (1976), o lo splendido Conte Duval nel più recente film Un’estate al mare (2008).

Una perdita immensa per la sua Roma, che tanto amava, e per la sua Italia, che tanto lo ammirava. La sua voce si spegne in un momento drammatico per il teatro, con i palchi costretti al silenzio dall’emergenza.

Il nostro piccolo omaggio al grande artista in questo video.

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