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NEWS | Valle dei Templi (AG), al via la riqualificazione del santuario rupestre

Il Santuario rupestre di S. Biagio, complesso monumentale della Valle dei Templi, subirà una importante riqualifica

Il complesso monumentale del Santuario rupestre della Valle dei Templi di Agrigento, sarà finalmente riqualificato. Il complesso sorge sulle pendici nord – orientali della Rupe Atenea, a ridosso di una parete rocciosa, in cui vi sono molte grotte antropiche. Esso si compone essenzialmente di due parti: l’edificio delle vasche a Ovest e il piazzale recintato antistante a Est. Il Santuario rupestre è fortemente legato al culto delle acque che sgorgano da due cavità naturali. Da molto si parlava di un necessario e urgente intervento per questa area archeologica, da tempo chiusa al pubblico. Il Santuario rupestre sarà libero dalle impalcature e dai vecchi sostegni e potrà essere restituito alla comunità. L’urgenza dei lavori è presto detta: sette anni fa, successivamente ad alcuni lavori, si scoprì che il complesso aveva subito gravi danni a causa dello smottamento del terreno. La metà del Santuario era ruotata così tanto, da essersi posta in diagonale rispetto al suo assetto originario. Questo rendeva il complesso molto instabile e pericoloso, perciò fu deciso di smontarla e di conservarla. L’obiettivo ora è quello di  lavorare per riassemblare il Santuario nella sua interezza e ricollocarlo in situ, affinché i visitatori possano vederlo.

A sinistra: Agrigento, dettaglio della collocazione del monumento segnalato dal riquadro celeste (elaborazione grafica da Fiorentini 2010, tav. 3). A destra: Agrigento, fontana di S. Biagio: planimetria generale (da Cultrera 1942-1943, tav. III). Fonte: FINO 2014.
Un complesso pieno di interrogativi da sciogliere

Il progetto prevede non solo di consolidare un sito, ma anche di classificarlo con i più innovativi sistemi tecnologici, studiarlo e quindi ricostruirlo. Infatti, gli studiosi dibattono da tempo sulla funzione e sulla datazione del complesso, identificato dagli studiosi come la “fontana arcaica” di Agrigento, ma nota ai più come Santuario Rupestre di S. Biagio. Dopo le prime esplorazioni di Pirro Marconi nel 1926, fu Giuseppe Cultrera a scavare, nel 1932, l’intero complesso monumentale. Fin dalla sua scoperta, il monumento ha subito ripetuti interventi di restauro, alcuni dei quali piuttosto invasivi. Questo ha determinato una difficoltà nella lettura del complesso architettonico nel suo contesto naturale. 

 
 
BIBLIOGRAFIA:

A. FINO 2014, Il restauro dei monumenti antichi. Problemi strutturali: esperienze e prospettive, Atti delle V Giornate Gregoriane, Agrigento, 23-24 novembre 2012.

C. ZOPPI 2004, Le fasi costruttive del cosiddetto santuario rupestre di Agrigento: alcune osservazioni, in Sicilia Antiqua. 1
2004, pp. 41-79.

A. SIRACUSANO 1983, Il Santuario Rupestre di Agrigento in località S. Biagio, Roma 1983.

G. ZUGZT 1963, Osservazioni sul “Santuario rupestre” presso S. Biagio, Agrigento, Klearchos, , 1963, pp. 114-124.

G. CULTRERA 1942, Il santuario rupestre presso S. Biagio in Agrigento, Atti Acc. Palermo, s. IV, III, 1942, pp. 609-627.

 

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