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NEWS | Udine, riemerge una capanna protostorica

A Udine, nell’ambito degli scavi conservativi di Palazzo Dorta, sono riemerse le tracce di una capanna protostorica. La struttura sembra databile all’Età del Bronzo Recente, tra il 1300 e 1200 a.C. 

Lo scavo

Le attività di scavo sono sotto la sorveglianza archeologica della ditta Arxè s.n.c., a opera di Giulio Simeoni, e sotto la direzione scientifica dell’archeologa Giorgia Musina per la Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia. I lavori presso Palazzo Dorta (finanziati dall’imprenditore Alessandro Salvatelli e mirati alla costruzione di unità abitative di pregio) hanno portato alla luce ricche testimonianze storiche, che vanno dall’Età del Bronzo all’epoca moderna.

In particolare, in seguito al precedente rinvenimento di strutture murarie di epoca romana (datate tra I sec. a.C. e I sec. d.C.), in questi ultimi giorni sono emersi – insieme a un pozzo rinascimentale in muratura dal diametro di 1,5 cm – anche i resti del già noto insediamento protostorico fortificato, del II e I millennio a.C. Si tratta di una parte di pavimentazione in terra battuta, tracce di un probabile focolare, nonché di elementi strutturali (come l’impronta di una trave lignea). È, perciò, verosimile che si tratti di una capanna, un vero e proprio unicum nel panorama cittadino per le ottime condizioni di conservazione. Sicuramente il proseguimento degli scavi e lo studio dei reperti rinvenuti daranno maggiore sicurezza sulla datazione della struttura. Per il momento, sembra che la capanna risalga all’Età del Bronzo Recente (1300 – 1200 a.C.). Inoltre, tra i reperti spiccano alcuni frammenti ceramici provenienti dall’area centro-europea, che testimonierebbero relazioni commerciali tra le due aree.

Frammento ceramico rinvenuto nello scavo di Palazzo Dorta (Copyright © TeleFriuli).

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