NEWS | Roscigno (SA) al centro di nuove scoperte archeologiche
Il 18 settembre sono terminate le indagini archeologiche, Roscigno al centro di nuove scoperte archeologiche effettuate dal Dipartimento di studi umanistici della Federico II.
Il progetto e le parole della responsabile
La professoressa Bianca Ferrara ha diretto il progetto proseguendo il lavoro di Giovanna Greco. Con questi programmi sul campo la Federico II offre a studenti la possibilità di fare archeologia sul campo e, allo stesso tempo, collabora con le soprintendenze per potenziare le attività di tutela e valorizzazione.
<<Dal mese di giugno a settembre>>, ha dichiarato la dott.ssa Ferrara, <<gli studenti e i giovani archeologi laureati della Federico II sono stati impegnati nelle campagne di scavo condotte dal Dipartimento di studi umanistici della Federico II a Roscigno Monte Pruno, al santuario di Hera alla foce del Sele nel territorio dell’antica Poseidonia, all’abbazia di San Pietro a Crapolla-Massa Lubrense e nel sito archeologico di Noto antica in Sicilia. I risultati raggiunti sono il frutto di una proficua collaborazione tra la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino, il Parco archeologico di Paestum e Velia e le amministrazioni comunali che sostengono le ricerche in ogni aspetto logistico>>.
L’area di Roscigno
Il sito di Roscigno è stato indagato da quindici studenti sotto la guida di Rachele Cava. L’attenzione della ricerca è stata posta sui settori abitativi del pianoro di Monte Pruno in provincia di Salerno. Il sito in questione ha restituito materiali archeologici tra la fine del VII secolo al III secolo a.C. Importanti le sepolture indagate, tra le quali una principesca di VI secolo a.C. il cui corredo è al Museo provinciale di Salerno.
A Roscigno è emersa una notevole struttura dalla planimetria rettangolare costruita in blocchi di pietra locale che misura circa 15×4 metri. L’edificio è conservato in fondazione e ha restituito una grande quantità di scorie di bronzo e stagno. Di qui l’ipotesi che potesse essere destinato ad attività di carattere produttivo artigianale.