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NEWS | Palermo racconta le anime del Mediterraneo: cos’è Terracqueo

Si tratta di una narrative exhibition che ricostruisce la grande storia del Mediterraneo attraverso un bellissimo percorso articolato in otto sezioni tematiche tra miti, guerre e conquiste. La Fondazione Federico II, il Comitato scientifico multidisciplinare, i responsabili dei Beni Culturali e del Centro Regionale per il Restauro porteranno avanti l’iniziativa dal pomeriggio di oggi, 16 settembre 2020, al 31 gennaio 2021 nel Palazzo Reale di Palermo.

È il mare che domina la terra o la terra a dominare il mare?

Il Mediterraneo è stato lo specchio di tante civiltà, tanti uomini hanno viaggiato sulle sue acque, tanti destini: alcuni hanno ritrovato sé stessi, molti si sono persi, altri hanno voluto perdersi. Al naufrago ha dato un riparo nelle grotte, anche sui litorali più frastagliati, al commerciante ha dato da mangiare, al locandiere ha portato buon vino, pace al disperato, libertà al prigioniero, identità ad ognuno. Il mare non domina, ma aiuta la terra, le permette di crescere e prosperare nella storia di tante pagine e nelle menti degli uomini. A tutti ha lasciato e lascerà sempre qualcosa, ne siamo gelosi: è il Mare Nostrum.

Multimedialità e Archeologia nuotano insieme

L’allestimento multimediale curato dalla Fondazione permetterà ai visitatori di immergersi fin dal corridoio d’ingresso grazie ad un’installazione creata da Sinergie Group; sulla scena anche un solido interattivo curato dall’Università di Bari “Aldo Moro” che illustra l’origine dell’ex mar della Tetide tramite la collisione di due enormi placche tettoniche nel Giurassico.

I reperti archeologici saranno 324, tra cui: 12 rostri, 19 elmi, 65 monete, 20 ancore e 24 anfore; tutti esposti sott’acqua e sulla terraferma nelle otto sale narrative: “Un mare di storia”, “Un mare di migrazioni”, “Un mare di commerci”, “Un mare di guerra”, “Un mare da navigare”, “Un mare di risorse”, “Archeologia subacquea: passato e presente” e “Il Mediterraneo. Oggi”. 

17 Paesi e 46 mila chilometri di litorale

Fin dall’inizio la mostra richiama a sé tutti i popoli con l’Atlante Farnese, la famosa scultura ellenistica di II secolo d.C.: Atlante si affatica a reggere il globo celeste sulle sue spalle, su di esso brillano tante costellazioni rovesciate, l’equatore, i tropici e i cerchi boreale e australe in rilievo.

Atlante ricerca una rotta che forse non troverà mai e sente il peso della paura dello smarrimento, ma, per quanto riguarda tutti noi, sicuramente la meravigliosa mostra di Palermo sarà un’ottima bussola!

Maria Rosaria Ariano

Classe '99. Laureanda del CdL triennale in Scienze Archeologiche della Sapienza, Università di Roma. Ho partecipato a diverse campagne di scavo organizzate dall'ateneo romano e non solo: Leopoli-Cencelle (VT) e pendici meridionali del Palatino (RM; Domus Augustea e fortezze Frangipane), Portopalo di Capopassero (SR; con le università di Catania e di Cadice). Adoro il greco antico, ho seguito diversi laboratori di traduzione e corsi di potenziamento. Mi diverto a schedare e digitalizzare testi epigrafici, vado volentieri in giro per biblioteche e mi diverto con CAD e GIS.

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