NEWS | MArTA, avvio alla digitalizzazione di 40.000 reperti open-data e open-source
Il MArTA, Museo Archeologico Nazionale di Taranto, ha avviato la digitalizzazione di circa 40.000 reperti? Questi sono tra quelli custoditi sia all’interno dell’area espositiva che dei depositi del Museo. Il progetto Open-data del patrimonio del MArTA è finanziato nell’ambito del PON FESR, “Cultura e Sviluppo”, 2014-2020.
L’informatizzazione del patrimonio del MArTA coinvolge numerose professionalità: alla catalogazione e digitalizzazione in 2D e 3D dei reperti archeologi lavorano fotografi, informatici ed esperti di tecnologie delle due società che si sono aggiudicate l’appalto (Archeogeo e ArcTeam).
Il Museo Archeologico Nazionale di Taranto è valore e patrimonio per tutto il mondo e quel valore al mondo deve tornare. Per questo il lavoro in corso è un’opera di restituzione alla comunità locale, a quella scientifica e alla conoscenza mondiale che renderemo possibile attraverso dati in modalità Open – come hanno già fatto il Metropolitan Museum of Art, il Paul Getty di Los Angeles, il Rijksmuseum di Amsterdam – che potranno essere liberamente utilizzati e riutilizzati, sviluppando una serie di effetti benefici di educazione e ricerca, conoscenza, valorizzazione.
Sono queste le parole di Eva Degl’Innocenti, archeologa Direttrice del Museo Archeologico di Taranto dal 2015. La Direttrice, dunque, è ferma sostenitrice del recupero della conoscenza dei reperti, affinché possa essere messa a disposizione della collettività tutta. Per la Direttrice, infatti, la cultura e l’arte non sono da considerare quali valori da subire in maniera passiva; bensì risorse che possono fornire nuove visioni in grado di ispirare l’arte contemporanea, il design, l’industria creativa e il turismo in un processo continuo e mai statico.