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NEWS | La statua della dea Atena arriva in Sicilia

Mercoledì 9 febbraio, alle ore 11:00, la statua della dea Atena arriva in Sicilia, al Museo Archeologico Regionale Antonio Salinas.

Partnership tra Grecia e Sicilia
Assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà

La statua, proveniente dal Museo dell’Acropoli di Atene, verrà affidata al Museo Salinas per quattro anni a seguito di un accordo di stretta collaborazione fortemente voluto dall’Assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, con le autorità greche.

La partnership tra il museo siciliano e il Museo dell’Acropoli di Atene, il mese scorso, aveva già permesso il ritorno in Grecia di un frammento del fregio del Partenone (il cosiddetto reperto Fagan) conservato proprio al museo Salinas, ma è grazie all’arrivo di questa statua che per la prima volta dal museo ateniese arriva un reperto in Sicilia per un’esposizione di lungo periodo.

Cerimonia di ritorno del “reperto Fagan” al Museo dell’Acropoli di Atene, a cui ha partecipato l’Assessore Alberto Samonà

Ad accompagnare il prezioso reperto, risalente al V secolo a. C., saranno la Ministra della Cultura e dello Sport della Grecia, Lina Mendoni, e il direttore del Museo ateniese, Nikolaos Stampolidis, che lo affideranno alla Regione Siciliana, alla presenza dell’Assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, e del direttore del Museo Salinas, Caterina Greco; per l’importante occasione culturale sarà presente anche il Sottosegretario alla Cultura, senatrice Lucia Borgonzoni.

La statua della dea

La statua acefala, in marmo pentelico, raffigura la dea Atena; la figura, alta 60 cm, è vestita con un peplo completato da una cintura portata sulla vita. La dea sarebbe stata adornata da un’egida disposta trasversalmente sul petto che, probabilmente, in antichità era decorata al centro da una gorgone andata poi perduta.

Statua della dea Atena

La figura poggia il peso del corpo sulla gamba destra, mentre sfrutta il braccio sinistro, come in una sorta di sincronia, per appoggiarsi probabilmente ad una lancia. Il tutto è reso sinuoso e morbido grazie al sapiente uso delle vesti; la posa della figura e la morbidezza delle vesti data la statua all’ultimo quarto del V secolo a. C., che rimanda ai modelli delle statue del Partenone.

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