NEWS | Iside in Sicilia Orientale, online la conferenza Cavillier
Il 6 novembre 2020 alle 17:30 la pagina Facebook della Soprintendenza per i Beni Culturali di Catania trasmetterà in diretta una conferenza tenuta dall’egittologo Giacomo Cavillier dal titolo: Iside in Sicilia Orientale. Archeologia di un culto faraonico in età tolemaica e romana.
Questa è solo una delle tante iniziative del progetto di ricerca Iside, archeologia, storia e antichità, avviato questo ottobre dal Centro Studi di Egittologia e Civiltà Copta “J.F. Champollion” con sedi a Genova, al Cairo e a Luxor e in collaborazione con la Soprintendenza di Catania.
Iside, dentro o fuori dal Pantheon romano?
Approfondire il culto di Iside nella Sicilia Orientale non è semplice, perché dall’Egitto la dea madre approdò rapidamente in tutto il Mediterraneo dall’età saitica. Fu uno dei culti principali sulla penisola in età tolemaica e si affermò definitivamente con l’espansione dell’Impero: l’esercito da grande vettore ne divenne propulsore. I culti orientali arrivati in Occidente, come quello di Iside o Mitra, non entrarono mai a far parte del Pantheon romano, ma mantennero con esso un rapporto sereno, di reciproca e buona convivenza. I fedeli iniziati ai culti orientali furono, infatti, personaggi anche molto in vista a livello politico, sociale e militare e non furono soltanto seguaci del culto isiaco: basti pensare al ricchissimo record epigrafico relativo al culto mitraico nei castra peregrina di Santo Stefano Rotondo sotto al Celio.
Egiziana d’origine, siciliana d’adozione
Il culto isiaco in Sicilia è diventato importante fin dall’età tolemaica, tanto da esser associato a quello di Serapide: a Taormina (ME), sotto la chiesa di San Pancrazio, sono ancora visibili i resti di un serapeo; Catania ha restituito monete bronzee sulle cui effigi appaiono entrambe le dee. Non lontano è stata ritrovata un’iscrizione bilingue, stesso testo sia in greco che in latino: il pubblico determina da sempre la lingua di comunicazione e la Sicilia è la grande madre, spesso e volentieri adottiva, di greci, latini, ma anche di orientali.
Partendo dalle origini del culto di Iside nell’Egitto faraonico, mediante lettura di passi in geroglifico e di immagini tratte dalle principali opere della letteratura funeraria e dall’architettura templare, Cavillier fornirà un quadro analitico aggiornato sul fenomeno nella Sicilia orientale in epoche successive.