NEWS | Il museo Immaginario Scientifico inaugura la nuova sede a Trieste
Lo scorso sabato 10 Ottobre presso il magazzino 26 del Porto Vecchio di Trieste è stata inaugurata la nuova sede di Immaginario Scientifico, il museo interattivo della scienza e della tecnologia.
Nato da un’idea del fisico triestino Paolo Budinich (la primissima esposizione fu a Parigi in occasione della Mostra Imaginaire Scientifique a Parigi nel 1986), il museo aveva aperto le porte ai visitatori per la prima volta nel 1988 come centro didattico e culturale. Con il nome di “Laboratorio dell’Immaginario Scientifico” e con sede nel Palazzo Congressi della Fiera di Trieste, il centro continua fino alla fine degli anni ’90 la sua attività di sperimentazione per una nuova didattica della scienza, ispirandosi all’Exploratorium di San Francisco, primo modello di un nuovo modo di concepire i musei della scienza.
Il nuovo progetto
La nuova sede museale, parte del progetto di riqualificazione del Porto Vecchio di Trieste, è caratterizzata da spazi museali multimediali che si inseriscono armoniosamente nell’edificio che li ospita: un luogo con elementi architettonici, ambienti e atmosfere profondamente legati alla storia e alla cultura della città. Qui trovano spazio apparati interattivi da toccare con mano, per scoprire non solo i fenomeni naturali ma le applicazioni più innovative della scienza e le attività di ricerca degli enti del sistema scientifico di Trieste.
Il Museo lavora in partnership con realtà scientifiche di primo piano (AREA Science Park, ELETTRA, ICGEB, ICTP, INAF, INFN, OGS, SISSA, TWAS e Università degli Studi di Trieste) e di aziende di rilievo (ACEGAS APS AMGA gruppo HERA, ILLY, SIAD, SAIPEM, ESTECO e SISSA MEDIALAB), ciascuna delle quali ha collaborato all’ideazione, lo sviluppo e la realizzazione dei contenuti di Scienza e Tecnologia. Il Museo è stato sviluppato inoltre grazie al sostegno della Fondazione Casali, della Fondazione CRTrieste e della Fondazione Pittini. Determinante il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia (2 milioni di euro), del Comune di Trieste e del Ministero dell’Università e della Ricerca.