NEWS | Il Foro di Traiano si “allarga”, terminati gli scavi di Via Alessandrina
È giunta al termine la campagna di scavo che ha coinvolto la Via Alessandrina nei Fori Imperiali. Gli scavi hanno riportato in luce una nuova porzione della piazza del Foro di Traiano e numerosi reperti di età imperiale.
L’obiettivo delle operazioni
Le indagini archeologiche, iniziate nel marzo 2018, si sono concentrate sul tratto settentrionale di Via Alessandrina che collegava il Foro di Traiano al Largo Corrado Ricci. L’obiettivo dei lavori era quello di studiare le fasi di abbandono dei Fori in età tardo antica e l’insediamento medievale che si era installato proprio sulla piazza del Foro di Traiano a partire dal X secolo d. C. Inoltre, la demolizione di questo tratto stradale di circa 60 metri, che copriva una porzione della piazza del foro di Traiano, ha reso più leggibili i resti del Foro stesso, permettendo di vedere la connessione tra i Mercati di Traiano e la piazza del Foro.
L’esito delle indagini
Durante gli scavi sono emersi preziosi reperti di età imperiale: due teste in marmo, una identificata con il dio Dioniso, l’altra appartenente all’imperatore Ottaviano Augusto raffigurato in giovane età. Sono stati trovati oltre sessanta frammenti appartenenti al Fregio d’Armi del Foro di Traiano. Il tratto stradale celava anche i resti di un insediamento medievale, con case piccole e di modesta fattura, che a loro volta coprivano la pavimentazione originale del Foro di Traiano. Queste abitazioni poggiavano direttamente sui resti della piazza, la cui pavimentazione in marmo non è più visibile, probabilmente in seguito alle operazioni di spoliazione che hanno caratterizzato tutto il Medioevo. Lo studio delle strutture e dei reperti ha permesso l’acquisizione di numerosi nuovi dati, significativi per la ricostruzione della storia del centro monumentale della città di Roma.
La mostra permanente nei Mercati di Traiano
Le due teste di età imperiale, i frammenti del Fregio d’Armi e gli altri ritrovamenti sono stati mostrati per la prima volta al pubblico durante una videoconferenza venerdì scorso, alla quale ha partecipato anche la sindaca Virginia Raggi. Faranno parte di una mostra permanente al Museo dei Mercati di Traiano, in stretta connessione con il luogo del loro ritrovamento e della loro originaria appartenenza.
Il Foro di Traiano è un capolavoro dell’urbanistica romana di cui finora non si coglieva appieno la grandiosità. Oggi è più facile capire perché la costruzione fosse definita ‘degna dell’ammirazione degli dei, dichiara Maria Vittoria Marini Clarelli, Soprintendente Capitolina ai Beni Culturali.
Un importante atto di mecenatismo dall’Azerbaigian
L’opera è stata resa possibile dall’Assessorato alla Crescita Culturale di Roma Capitale, dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo – Parco Archeologico del Colosseo. Gli scavi sono stati realizzati grazie all’atto di mecenatismo della Repubblica dell’Azerbaigian, arrivato grazie all’azione dell’allora sindaco Ignazio Marino per un importo complessivo di 1.000.000, 00 €, il quale non solo si adoperò per cercare i finanziamenti, ma diede anche un importante impulso all’avvio dei lavori. Infatti, nel 2013 Via Alessandrina si trovava nell’abbandono e fu grazie al suo interessamento che venne riaperta al pubblico.
L’Azerbaigian, che è un paese multietnico e multiculturale”, afferma Mammad Ahmadzada, Ambasciatore della Repubblica dell’Azerbaigian, “è sempre stato molto attento alle culture degli altri popoli e per noi è un dovere rispettare e tutelare i beni storico-architettonici e culturali in vari paesi del mondo. Il patrimonio di Roma appartiene all’umanità, e la città eterna, capitale dell’Italia, culla della civiltà, occupa un posto speciale nel cuore del mio paese”.