NEWS | Arte e sensualità in mostra a Pompei
In rassegna, fino al prossimo 15 gennaio, settanta oggetti, tra sculture e affreschi, tutti provenienti dai depositi del Parco Archeologico, tra cui inediti frutto di recenti scoperte. Tra questi due medaglioni in bronzo con scene erotiche del carro cerimoniale da Civita Giuliana. Il percorso della mostra “Arte e sensualità nelle case di Pompei” si completa col supporto di una app specifica, mentre una guida per bambini aiuterà i più piccoli a visitare e comprendere la mostra.
Arte e sensualità
A introdurre l’evento è stato il direttore del Parco archeologico, Gabriel Zuchtriegel, curatore insieme all’archeologa Maria Luisa Catoni, professoressa all’IMT Alti Studi Lucca, della mostra “Arte e sensualità nelle case di Pompei“. Stupore, curiosità e imbarazzo sono solo alcune tra le emozioni che sia archeologi che visitatori hanno provato posti dinnanzi alle pitture e alle sculture vesuviane. Con l’avanzare degli scavi diventa sempre più evidente che le immagini dal contenuto sensuale ed erotico, spesso distanti dell’immaginario classicista del mondo antico, caratterizzavano gran parte degli spazi della città, dalle case private agli spazi pubblici della collettività.
Negli ultimi mesi, complice un pubblico molto eterogeneo, si è tornati a porsi la fatidica domanda: “come spiegare l’onnipresenza della sensualità nel quotidiano pompeiano?”. Da questa esigenza didattica prende spunto la nuova mostra organizzata dal Parco Archeologico di Pompei, inaugurata il 21 aprile scorso alla Palestra grande degli scavi. La mostra propone una chiave di lettura, un ausilio, per comprendere meglio ciò che il pubblico può ammirare in situ.
Oltre il cubiculum
Il progetto della mostra prevede un itinerario alla scoperta di vari edifici dell’antica Pompeii, caratterizzati da affreschi e riferimenti al tema, raggiungibili con il supporto dell’App My Pompeii. All’ingresso, apre il percorso una statua in marmo bianco di Priapo, simbolo per i romani di prosperità e fertilità. Tra le 70 opere in mostra, tutte provenienti dai depositi del Parco Archeologico, figurano inediti i due medaglioni in bronzo con scene erotiche del carro cerimoniale da Civita Giuliana, il raffinato soffitto del cubiculum, ossia la stanza da letto, della Casa di Leda ed il Cigno, rinvenuto in crollo sul pavimento, ricomposto e restaurato, e le tre pareti del cubiculum della Villa di Gragnano (Napoli), ricostruito dopo il recente restauro.
La mostra punta a valorizzare anche le recenti scoperte nell’ambito del Grande Progetto Pompei e delle nuove indagini condotte sotto la direzione di Massimo Osanna e Luana Toniolo, autori del saggio “Il mondo nascosto di Pompei. Il carro della sposa, la stanza degli schiavi e le ultime scoperte” edito da Rizzoli, dove si racconta l’avventura degli scavi di Civita Giuliana frutto di un progetto condiviso con la Procura di Torre Annunziata, avviato nel 2017 proprio per fermare lo scempio dei tombaroli.
Alla ricerca del contesto
Il nucleo centrale della mostra ospita opere da Oplontis, come Ermafrodito e Satiro e le statue di due coppie di Centauri, in un allestimento che cerca di ricostruire la dimensione esperienziale che, in maniera quasi cinematografica, evoca il contesto e l’immaginario antico. Le statue, gli oggetti di uso quotidiano e le raffigurazioni in mostra avranno lo scopo di puntatori che trasformeranno i visitatori in segugi alla ricerca delle immagini nei loro ambienti originari, rimandando alla visita dell’intero sito con una nuova consapevolezza.
Inoltre, per spiegare il tema ai bambini, è presente una guida a firma del direttore, I Centauri di Pompei. La guida è impreziosita dai disegni di Daniela Pergreffi: seguendo le tracce del centauro Mares, i più piccini si muoveranno alla ricerca di una centauressa. Oltre a godersi il percorso di mostra, lungo il racconto, piccoli e grandi lettori incontreranno una serie di figure centrali del mito antico, da Narciso a Dioniso e Arianna.