NEWS | L’Antico Egitto torna a galla a Heracleion
Il 19 luglio il Ministero delle Antichità egiziano ha annunciato due importanti scoperte a circa 13 km a nord-est di Alessandria, nella città sommersa di Heracleion dando la sensazione che l’Antico Egitto torni a galla.
Sito e scoperta
Il relitto di una nave da guerra risalente al Periodo Tolemaico e i resti di un’area funeraria greca datata all’inizio del IV secolo a.C. sono stati scoperti dalla missione archeologica franco-egiziana dell’Istituto Europeo di Archeologia Subacquea (IEASM) al lavoro nella città sommersa di Heracleion, nella baia di Abukir (o Abu Qir).
Heracleion, nota anche come Thonis, era una città dell’antico Egitto situata nel Delta del Nilo, le cui rovine si trovano oggi sommerse nella baia di Abu Qir, a 2,5 km dalla costa. Prima della fondazione di Alessandria nel 331 a.C., Heracleion era stato il principale porto dell’Egitto sul Mediterraneo; la città prosperò in particolare tra il VI ed il IV secolo a.C. quando venne anche ampliato il tempio dedicato a Khonsu, soprattutto dal faraone Nectanebo I (XXX Dinastia) tra il 380 ed il 362 a.C. Nell’antichità, diversi terremoti seguiti da maremoti hanno reso fragile il terreno e fatto crollare una sezione di circa 110 chilometri quadrati del Delta del Nilo, provocando lo sprofondamento delle città di Heracleion e Canopus.
L’imbarcazione
Si ipotizza che l’imbarcazione fosse ormeggiata quando, a causa di un terremoto avvenuto intorno al II secolo a.C., rimase colpita dai resti di un tempio che la fecero affondare; teoria che sarebbe anche confermata dai resti dell’edificio ritrovati nell’area dell’inabissamento.
Il capo della missione, Frank Goddio, afferma che il ritrovamento di imbarcazioni di questo tipo sono estremamente rare. Secondo gli studi preliminari, la nave sembra che avesse una misurazione di 25 m, con una tecnica costruttiva mista tra le forme greche ed egiziane: il fondo e la chiglia risulta che fossero piatti, particolarmente adatti per la navigazione sul Nilo.
L’area funeraria
La seconda scoperta, l’area funeraria, è stata annunciata dal capo del Dipartimento Centrale delle Antichità Sommerse, il professor Ehab Fahmy. La necropoli risalente all’inizio del IV secolo a.C. si trova all’imbocco del canale nord-orientale della città; qui sembrano essere sepolti i mercanti greci che si erano stabilizzati nella zona grazie ai permessi faraonici del Periodo Tardo (664 – 332 a.C.). Nonostante le avverse condizioni di ritrovamento, queste rovine sono tuttavia la viva testimonianza della ricchezza che dovevano avere i templi che abbellivano la città.