NEWS | Al via il progetto per riqualificare l’area del Castello di Falconara e Butera (CL)
Dopo anni di abusivismo e degrado prende finalmente il via il sopralluogo dell’assessore Cordaro all’area adiacente al castello di Falconara e Butera, in provincia di Caltanissetta.
L’idea è quella di riqualificare questa zona dell’ex lido «Sorriso», vicino al Castello. Ricordiamo infatti come questa struttura fosse stata costruita tra gli anni ’60 e ’80 in maniera totalmente abusiva. La demolizione avvenne grazie all’azione della Magistratura solo nel 2007.
Al sopralluogo presenti l’assessore ai Beni Culturali Alberto Samonà e l’assessore regionale al Territorio e all’Ambiente, Toto Cordaro. Insieme a loro anche la dirigente del Demanio marittimo regionale, Olimpia Campo, un dirigente della Soprintendenza di Caltanissetta, Daniela Vullo; il capo della segreteria tecnica dell’Assessorato ai Beni culturali, Carmelo Bennardo. A sostegno di questa attività anche i membri del comune di Butera, quali il sindaco Filippo Balbo, il vicesindaco Giuseppa Pisano e l’assessore Luigi Puci.
Si prospetta la valorizzazione di un tratto del litorale che sarà dato in concessione tramite bando pubblico regionale, atto a riqualificare beni immobili in stato di abbandono e degrado.
La Sicilia anche per questo progetto punterà all’abbattimento di alcune strutture in cemento ancora presenti sul luogo e alla realizzazioni di opere reversibili tramite l’uso di materiali ecocompatibili, soprattutto in legno. Il tutto rivolto anche a far apparire questa zona più accessibile e fruibile dal punto di vista paesaggistico e naturalistico.
Sono la proprietaria dell’area adiacente il Castello di Falconara dove sorgeva il Lido Sorriso- porzione demaniale esclusa – e desidero smentire quanto impropriamente scritto nel vostro articolo “Al via il progetto per riqualificare l’area del Castello di Falconara e Butera (CL)” del maggio 2021, nella parte ove afferma: «L’idea è quella di riqualificare questa zona dell’ex lido «Sorriso», vicino al Castello. Ricordiamo infatti come questa struttura fosse stata costruita tra gli anni ’60 e ’80 in maniera totalmente abusiva». Desidero chiarire che il Lido Sorriso, per la maggior parte edificato su suolo privato, non era abusivo, era stato costruito nel rispetto di tutte le norme e le leggi vigenti e sull’intera proprietà privata mai nessun abuso è stato fatto. Avrei scritto prima questa nota di smentita, se avessi letto prima il vostro articolo. Prima di scrivere certe affermazioni sarebbe il caso che se ne verificasse la veridicità. Invierò una lettera di segnalazione alla Redazione che mi auguro vogliate pubblicare. Grazie
Con riferimento all’articolo “Al via il progetto per riqualificare l’area del Castello di Falconara e Butera (CL)” da voi pubblicato il 10/05/2021 ( scusate la tardività del commento, ma credetemi è quanto mai attuale!) , in qualità di proprietaria di gran parte del suolo dove sorgeva lo stabilimento balneare Lido Sorriso, vorrei fare alcune precisazioni. Non entro nel merito della costruenda struttura ricettiva, sulla cui legittima edificabilità non è questa ma altra la sede in cui discutere, ma tengo a smentire in modo chiaro e con atti e documenti consultabili da chi ne ha titolo quanto si legge nell’articolo, a cominciare dalla data di costruzione del Lido Sorriso, erroneamente collocata “tra gli anni ’60 e ’80″, mentre il lido fu edificato nel 1957, e per continuare con l’errata affermazione che la struttura era stata edificata ” in maniera totalmente abusiva”.
Desidero chiarire quanto segue:
Il Lido Sorriso era una struttura costruita nel pieno rispetto delle leggi vigenti, e buona parte del suolo su cui sorgeva era stata acquistata dalla famiglia Sorriso dal barone Bordonaro, con regolare atto notarile di vendita. Solo in piccola parte lo stabilimento era edificato su una porzione di area per la quale i proprietari pagavano regolarmente la licenza demaniale. Per la rimanente parte, era edificato su proprietà privata, regolarmente acquista. La parte demaniale ricadeva sulla zona prospiciente il mare, la seconda, ribadisco, ricadeva interamente su una porzione di terreno venduto dal Barone alla famiglia Sorriso per edificarvi il lido, sulla cui ingiustificata demolizione non è questa, ma altra, la sede ove produrre note o commenti.
Il Lido Sorriso, che non era ecomostro né era abusivo, per ben 5 decenni è stato legalmente funzionante, meta turistica dell’agrigentino, del nisseno e dell’ennese e luogo che ha dato lavoro a centinaia di persone, fino a quando qualcuno ha deciso che doveva scomparire. Forse sarebbe bene definirlo “bene storico”, visto che a inaugurarlo furono autorità del mondo istituzionale e politico, fra cui il ministro Bernardo Mattarella, padre del nostro presidente, Giuseppe La Loggia e Giuseppe Alessi, padri costituenti della Regione siciliana, che ospitò personaggi famosi del mondo dello spettacolo e del cinema, che ha dato lustro al turismo di tre provincie e le cui immagini –fatto poco importate per quanto è oggetto del mio chiarimento, ma certo significativo se apparivano nelle cartoline turistiche- hanno fatto storia.
Per motivi estranei alla volontà e alla responsabilità dei legittimi proprietari, la struttura aveva subìto negli anni ’90 un degrado “riparabile” su cui gli stessi volevano intervenire con opere di ristrutturazione ma, per ragioni sulle quali non è la sede opportuna addurre da parte mia pesanti valutazioni , ai proprietari non fu data la possibilità di portare a termine il progetto programmato, autorizzato e “finanziato” dal Ministero delle infrastrutture, per la costruzione di un Hotel a cinque stelle che doveva offrire ope legis un centinaio di posti di lavoro, oltre all’opportunità di ricezione turistica e di sviluppo.
Come proprietaria dell’area privata dove sorgeva il Lido Sorriso, ci tengo a fare chiarezza