NEWS | Agrigento prima della fondazione, i grandi scavi
Agrigento riporta in luce nuovi reperti che chiariscono le fasi storico-architettoniche del Santuario e del Tempio D. Gli scavi sono stati condotti dalla Scuola Normale di Pisa e dall’Università di Palermo in accordo con il Parco Archeologico di Agrigento.
Ceramica, ipotesi e ricostruzione
Dalla collina meridionale della Valle dei Templi emerge ceramica per la prima volta: si tratta di frammenti di produzione attica e ionica databili alla prima fase dell’antica Akragas, che è stata fondata intorno al 581 a.C. La polis, seppur non ancora completamente consolidata, era già meta culturale per i coloni.
“Stiamo vivendo una stagione archeologica molto interessante, alcuni reperti aprono nuove ipotesi di studio e portano attenzione sull’enorme patrimonio inesplorato che la nostra isola custodisce. Le collaborazioni con le Università italiane e straniere sono necessarie per potenziare gli scavi, ampliare il patrimonio e stipulare alleanze utili al turismo culturale”, commenta l’assessore ai Beni Culturali Alberto Samonà.
“Questa prima campagna di scavo-scuola è stata particolarmente fruttuosa e i promettenti risultati ci sollecitano a investigare l’area con più attenzione. Abbiamo rinvenuto sulla collina meridionale numerose statuette votive, deposte ritualmente insieme a ceramica e ossa combuste; questi ex voto, con cospicui frammenti di tegole in terracotta, sono chiari indizi di un culto e di un possibile edificio sacro di età tardo-arcaica (non ancora individuato), esistente prima della monumentalizzazione dell’area sacra e del Tempio, avvenuta intorno alla metà del V secolo a.C.”, commenta Gianfranco Adornato, direttore scientifico degli scavi di Agrigento e professore di Archeologia e Storia dell’Arte Greca e Romana alla Normale di Pisa.