LOMBARDIA | Como: il complesso termale di Viale Lecco
Le Terme di Como romana sono un complesso termale romano della città di Como, costruito nella seconda meta del I secolo d.C. grazie a una donazione di Plinio il Giovane e utilizzato fino alla fine del III secolo d.C.
Esso venne riportato alla luce nel 1971, durante alcuni lavori di edilizia urbana. Erano visibili le murature relative a otto diversi ambienti, alcuni a pianta ottagonale e altri a pianta rettangolare (probabili calidari e frigidari).
Una seconda area venne scoperta, invece, intorno agli anni novanta del secolo scorso: tali ambienti occupavano integralmente una zona di circa 1500 mq. Nel 2002, la Società Valduce Servizi s.p.a. la acquistò e ne finanziò accertamenti archeologici che permisero di constatare la conservazione delle strutture anche in questo tratto: furono, infatti, rinvenuti una decina di nuovi vani, di forme e dimensioni variabili; in relazione a questi, è stato possibile riconoscere due diverse fasi edilizie: una più antica, risalente alla seconda metà del I secolo d.C., e una più recente, databile al II secolo d.C.
La mancanza delle infrastrutture, che differenziano gli ambienti riscaldati da quelli freddi, ha, però, impedito di individuare con precisione la funzione dei diversi vani e di ricostruire il percorso termale.
Nel III secolo, le terme vennero abbandonate, le pavimentazioni e le decorazioni asportate e riutilizzate per la costruzioni di altri edifici. L’area divenne una vera e propria necropoli, caratterizzata da sepolture a inumazione. Tra queste, le più antiche sono due tombe a cappuccina, pertinenti a individui adulti, deposti con corredo, risalenti al V-VI sec.
Una notevole quantità di intonaci dipinti, per buona parte figurati, appartenenti alla decorazione pittorica del complesso, è stata recuperata nei livelli di distruzione dell’edificio: si tratta di un ritrovamento di estrema importanza, essendo la più consistente attestazione di decorazione parietale dipinta documentata finora a Como. Considerando la grandezza degli ambienti rinvenuti durante le varie campagne di scavo e lo schema tipico delle strutture termali, è stato ipotizzato che l’impianto termale di Como dovesse essere il più grande di tutto l’Impero Romano, dopo quello di Roma.
Le campagne di scavo discontinue si conclusero nel 2008, quando venne costruito un parcheggio pubblico annesso al vicino Ospedale Valduce.
Grazie a questo stabile, è stato possibile valorizzare ulteriormente il complesso termale e, a tal proposito, è stato realizzato un percorso museale che passa all’interno dei vari edifici ritrovati; sono state costruite due piccole sale museali dove, in una, sono racchiuse vetrine comprendenti i resti delle decorazioni e dei pavimenti, nell’altra due esempi di tombe a cappuccina.
Grazie a questo lavoro di valorizzazione, le terme sono, oggi, fruibili a tutti.