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LOMBARDIA | Como, il Castello Baradello

Il castello Baradello è una fortificazione che domina dall’alto la città di Como. Deve il suo nome alla radice  bar, che significa “luogo elevato”.

Sono diverse le narrazioni inerenti alla sua costruzione: c’è chi la vorrebbe far risalire alla dominazione Gallica e chi, invece, la attribuisce al re Liutprando. Secondo un’ulteriore ipotesi, il castello sarebbe stato costruito nel X secolo, probabilmente dal vescovo Vallone.  Infine, la teoria più accreditata è quella che attribuisce l’edificazione dell’opera a Federico I Hohenstaufen, detto il Barbarossa, imperatore del Sacro Romano Impero.

La posizione del Baradello, all’imbocco della strada proveniente da Milano e dominante un tratto della campagna, costituiva un valido punto d’appoggio per il popolo comasco.

In particolare, è durante la guerra tra Como e Milano (1118 – 1127) che il Castello Baradello assume un ruolo di fondamentale importanza.

Milano e Como erano già in lotta da alcuni decenni, soprattutto per questioni commerciali e religiose. Milano, nel XII secolo, era in assoluto la provincia più grande e potente e aspirava a controllare un territorio ben più vasto di quello milanese: in particolare, mirava a sottrarsi al controllo dell’imperatore e solo con il possesso del Lago di Como e delle Valli Ticinesi poteva garantirsi tale sicurezza.

Dal canto suo, Como non tollerava il fatto che parte del ramo orientale del lago fosse sotto il dominio politico di Milano.

Nel 1117, Milano tentò di assoggettare Como con una mossa politica: l’imperatore Enrico V, alleato di Milano, nominò vescovo di Como il milanese Landolfo da Carcano, nel tentativo di rendere la diocesi lariana egualitaria a quella ambrosiana.

Fu nel 1118 che il conflitto esplose. La causa scatenante fu l’attacco da parte della cittadina comasca nel territorio della Pieve di Agno; l’offensiva costò la vita ai nipoti di Landolfo, Ottone e Bianco, mentre Landolfo stesso venne, invece, imprigionato e consegnato al suo nemico Guido Grimoldi. A seguito di questo contrasto, Milano dichiarò guerra a Como.

Subito i Milanesi avanzarono nel territorio comasco, arrivando fin sotto al Castel Baradello. Qui ebbe luogo il primo scontro armato del conflitto che vide l’ago della bilancia pendere dalla parte dei comaschi.

Durante i dieci anni di guerra, si susseguirono numerose battaglie, anche navali, che portarono alle vittorie alternate di entrambi gli schieramenti.

Nel 1127, si verificò un ultimo assalto dei Milanesi contro la città nemica: i comaschi non furono in grado di rispondere come avevano fatto dieci anni prima e furono completamente  travolti dai nemici. La città cadde, venne saccheggiata e, infine, distrutta.

Con questo evento, il 27 agosto 1127, Como divenne territorio di Milano. Fu soltanto sotto Federico I Hoenstaufen, detto il Barbarossa, che la città lariana recuperò la propria indipendenza e partecipò alla campagna militare italiana dell’imperatore, culminata nel 1162 con l’assedio e la distruzione di Milano.

 

Il Palio del Baradello

Dal 1981 la città comasca allestisce, nel mese di settembre, una serie di eventi per festeggiare la prima visita dell’imperatore Federico Barbarossa e per ringraziarlo del suo aiuto nella lotta contro la dominazione milanese.

I diversi borghi si sfidano tra loro con giochi quali il tiro alla fune, la corsa delle carriole e la gara delle Lucie (la tipica imbarcazione del lago di Como) per la conquista del  “Pallium”, il drappo in seta dipinto a mano ogni anno da vari artisti comaschi.

Un momento imperdibile che diffonde in città un magico profumo di medioevo.

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