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La distruzione di Ninive e la guerra dell’ISIS contro il patrimonio culturale

L’evento

Il 29 gennaio 2015 l’organizzazione dello Stato Islamico (ISIS) distrusse i resti della città di Ninive, situata in Iraq, nello specifico porte, mura e apparato iconografico. Ninive fu una delle città più importanti dell’antichità, capitale del regno assiro fino al 612 a.C., anno della sua distruzione. 

Le monumentali porte di Ninive (immagine da repubblica.it)

Lo Stato Islamico dell’Iraq e della Siria (ISIS) 

L’ISIS è un’organizzazione terroristica paramilitare che inizia ad agire nel 2014. Abu Bakr al-Baghdadi si proclamò califfo dello Stato Islamico e affermò di lottare per la difesa del suddetto stato e della religione islamica. Molti leader islamici dichiararono che le azioni compiute dall’Isis andarono contro la dottrina religiosa. A partire dal 2014, i militanti di tale organizzazione iniziarono una serie di conquiste territoriali in Iran, Iraq, in Siria e in Libia. Gli USA, gli stati arabi e gli stati occidentali cercarono di fermare l’espansione, muovendo una vera e propria guerra contro questi. Per tutta risposta, l’Isis incominciò a fare dei veri e propri attentati terroristici in tutto il mondo: Parigi e Londra furono tra i bersagli. L’ONU ha dichiarato l’ISIS un’organizzazione terroristica. 

Il patrimonio culturale di Ninive 

Ninive (Mosul) fu la capitale del regno assiro e fu una delle città più belle e prospere dell’antichità, sita in Mesopotamia (Iraq) sulla riva sinistra del fiume Tigri. L’origine del nome probabilmente si deve alla dea Ishtar. La città era un importante centro per le rotte commerciali, trovandosi in una posizione intermedia tra il Mar Mediterraneo e il Golfo Persico. Ninive divenne una città reale nel periodo Medioassiro di Sennacherib, che regnò tra il 705 e il 681 a.C.; costui ampliò la città con strade, piazze e palazzi. Famoso è il “Palazzo senza eguali”, in cui si trova un’enorme biblioteca contenente delle tavolette cuneiformi (incisioni lineari a forma di cuneo); le porte sono state affiancate da figure colossali, leoni alati o tori androcefali. Ma fu sotto Assurbanipal (668-626) che la città raggiunse il massimo splendore, le mura raggiunsero 12 km, il palazzo e la biblioteca ampliate. I Medi e i Caldei distrussero la città nel 612 a.C.; con Ninive cadde anche il regno assiro.

L’antica città di Ninive in una ricostruzione
Incisione di Ninive all’interno del Liber chronicorum, 1493 (immagine da invaluable.com)

La biblioteca di Assurbanipal 

La biblioteca reale di Ninive è un patrimonio culturale importantissimo, che conserva più di 30.000 tavolette d’argilla cuneiformi. Addirittura, uno dei tesori conservati in tale biblioteca è l’Epopea di Gilgamesh, insieme al mito della creazione di Enūma eliš, “Quando in alto”. La biblioteca è rifornita di parecchi testi babilonesi, presi durante le campagne militari di Assurbanipal, grande amante della cultura. Molti dei reperti furono portati al British Museum, dopo che l’archeologo Austen Henry Layard scoprì la biblioteca nel 1849. 

Una delle tavolette conservate nella biblioteca di Ninive
La distruzione di Ninive da parte dell’Isis

L’Isis il 29 gennaio attaccò e distrusse i resti di Ninive. In particolare, l’attacco si concentrò contro ciò che rimaneva delle mura e delle porte di Mashki (o porta dell’abbeveraggio, in quanto da lì passavano le mandrie per abbeverarsi al fiume Tigri) e Nergal, situata a lato nord e protetta da tori alati androcefali. Le porte risalivano al periodo di Sennacherib; l’allarme fu lanciato sul web dall’archeologo Paolo Brusasco. essi scelsero deliberatamente di attaccare Ninive, poiché rappresentava il simbolo dell’antica bellezza della mezzaluna fertile e perché era un inestimabile tesoro storico e culturale, un patrimonio che non doveva essere rovinato in tal modo. La guerra mossa dall’ISIS non si rivolgeva solo ai governi che gli si opponevano, ma anche al patrimonio culturale mondiale. Non è un caso, che il successivo bersaglio furono le statue del museo di Mosul, vicino Ninive, perché rappresentavo l’idolatria che i militanti ISIS volevano combattere. In realtà, si trattò di uno sfregio alla cultura perpetrato attraverso ruspe e bombe.  

Una ruspa mentre spiana le antichissime rovine di Ninive

L’impatto della distruzione di Ninive 

I video e le immagini di tale scempio si trovano sul web e su youtube, basta un clic e si può assistere a millenni di storia cancellati in un secondo dalla cattiveria umana. La distruzione delle antiche mura, le porte e perfino le statue distrutte a febbraio dello stesso anno hanno causato un forte impatto in chi ha potuto seguire la vicenda. Infatti, l’ISIS ha rovinato in maniera irreversibile un patrimonio archeologico e culturale preziosissimo della regione che ospitò la culla della civiltà mediterranea, ovvero la Mesopotamia. In nome di una religione che essi stessi hanno profanato, si sono portati via un pezzo non solo della loro storia ma anche della nostra.

 

Frame di video dal web che raccontano la distruzione del vicino Museo di Mosul

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